Australia: il governo ordina di tenere le luci spente per scongiurare inspiegati blackout. E Draghi la copierà…

Nonostante si prepari alla guerra alla Cina (con l’acquisto di sottomarini atomici, ricordate?), il governo australiano resta il primo della classe nell’attuazione senza variazioni del Gran Reset genocida. Dopo i lockdown più disumani, ecco che attua blackout elettrici programmati dall’Agenda, di cui appunto le colonie anglo (oltre Australia, Nuovva Zelanda e Canada) sembrano incaricate di precedere l’Occidente

Il ministro dell’Energia australiano ha chiesto ai residenti di Sydney e del New South Wales (parte orientale del paese) di spegnere le luci e gli elettrodomestici ad alta intensità energetica per due ore la sera per evitare interruzioni di corrente dovute a una crisi energetica in corso, riferisce The Independent.

Il ministro federale dell’energia, Chris Bowen, ha chiesto ai residenti in un discorso televisivo di spegnere i dispositivi ad alta intensità energetica tra le “18:00 e le 20:00 [pm]” per mitigare i rischi di un picco di corrente durante le ore di punta”.

Rivelatrice la causa che il ministro ha dato : diverse centrali a carbone sono state messe fuori rete  a causa di “problemi di manutenzione e imprevisti”.

I non meglio specificati imprevisti.

Ricordiamo a chi non lo sapesse che l’Australia estrae carbone, è più che autosufficiente, tanto che lo esporta, o lo esportava in Cina prima della decisione di acquistare sommergibili atomici USA in previsione di una guerra alla Cina, a cui Pechino ha risposto smettendo di importare il carbone australiano

Reuters osserva che il 65% dell’energia elettrica dell’Australia orientale è generata dal carbone, ma più di un quarto di tale capacità è offline.

Il sospetto è che sia stato fatto apposta per provocare il rincaro dell’elettricità: “I prezzi all’ingrosso dell’elettricità sono aumentati vertiginosamente e lunedì hanno superato il prezzo limite di 300 dollari australiani per megawattora, è la spiegazione ufficiosa – . Oltre i 300 dollari australiani, gli impianti di produzione di energia a carbone hanno perso denaro e hanno costretto alcuni operatori a chiudere le unità di produzione di energia, rimuovendo così la capacità energetica dalla rete e aumentando i prezzi. L’aumento dei prezzi dell’energia è iniziato quando i prezzi del carbone sono aumentati in seguito all’invasione russa dell’Ucraina”.

E’ vero che i prezzi del carbone sono aumentati sui mercati speculativi “in seguito all’invasione russa”, in realtà a causa delle sanzioni fatte apposta per ledere l’Europa, ma non si vede perché questo possa riguardare l’Australia, che il carbone lo produce: e a “prezzi competitivi” (come dicono i capitalisti),  tanto che lo esporta(va) in Cina, e non ha alcun bisogno di rifornirsi di cosiddetti “mercati” spot.

Ma il governo spinge la sua adesione al “libero mercato” al punto da imporre alla popolazione un enorme rincaro del carbone, e di conseguenza dell’elettricità, pur di non imporre ai proprietari delle sue miniere un prezzo controllato? La mente si perde in tanto problema di così facile soluzione, che non viene adottata.

E’ evidente che l’Australia sta procedendo al ruolino di marcia indicato nella “lettera dal Canada”, di cui consigliamo la rilettura: instaurazione deliberata di rincari e interruzioni, precarietà e scarsità alla popolazione, allo scopo di ridurne di numero i più “deboli”.

australia-vignetta
Una vignetta australiana: aumenta il prezzo dell’energia? “Più rinnovabili!”, mentre il carbone (coal) è azzerato e il nucleare non esiste. Einstein dice la sua famosa frase: “Definizione di pazzia è ripetere le stesse cose e aspettarsi risultati diversi”

Se il nostro sospetto fosse vero, allora aspettiamoci che con il solito ritardo sul ruolino, Mario Draghi o Cingolani ci invitino a “chiudere le luci per due ore dalle 18 alle 20 per scongiurare il blackout” provocato “alla guerra della Russia”. Quando avverrà? Azzardiamo un’ipotesi. Ricordiamo che in Australia, quando è stato dato l’annuncio, è attualmente inverno. Spegnere le luci dalle 18 alle 20 significa buio pesto.

Mentre finivo di scrivere questo articolo, ecco che arriva da Money.it la notizia:

Gas, arriva il piano d’emergenza del governo: cosa succederà in inverno per riscaldamenti, luce e consumi

Il governo prepara un piano d’emergenza per l’inverno in caso di taglio delle forniture

Leggetelo voi. Noi lo sappiamo già forniture del gas russo: dalla riduzione dei consumi per i riscaldamenti alle luci spente, ecco cosa potrebbe succedere: dall’Australia.