Apostasie

“Dal punto di vista cattolico la farsa di matrimonio, simile a quello del Satyricon, che Berlusconi sta inscenando è un atto di apostasia”: così Bonifacio Castellane, grande intellettuale che scrive su La Verità, trova la definizione giusta. Apostasia.

A 85 anni, malato, con un piede nella fossa, nella condizione in cui si dovrebbe – e sarebbe facile – volgersi a Dio e implorare la misericordia di Colui che presto si incontrerà come Giudice supremo, il Cavaliere ha invece scelto di celebrare una parodia sacramentale del suo vizio, la lussuria. Parodia è uno stigma rivelatore dell’ispirazione di Satana. Colpisce il fatto che Berlusconi ha scelto il suo campo definitivo – per scelta, deliberatamente, contro il parere di un figlio, e senza alcuna necessità oggettiva che lo costringesse: con un atto arbitrario e come per scherzo; ridacchiando sull’orlo dell’epoca più nera della storia che si sta addensando, il rischio di terza guerra mondiale, le attività economiche che chiudono a centinaia, le miserie e la fame incombenti per milioni di italiani, per non parlare delle centinaia di migliaia de malati per gli effetti avversi del siero, – che dovrebbero indurre ad un minimo di serietà.

Ma Berlusconi non è il solo. Il questo momento nero di oppressione delle libertà per i più e sul limitare dell’orrore, un centinaio di preti e prelati in Germania ha scelto proprio quest’ora per fare acting out, dichiararsi sodomiti; un’infinita di altri perversi vivono questa tragedia dittatoriale e impostura in corso da due anni con l’euforia di una liberazione delle loro pulsioni. Volontariamente, senza esservi costretti, per libera scelta scelgono il Mysterium Iniquitatis.

La Svizzera, di colpo, volontariamente, in una manifestazione di cieco odio, senza esserne richiesta, ha ripudiato la propria neutralità. La nobile neutralità durata per secoli e mantenuta nelle due guerre mondiali; la nobile e virile neutralità garantita dal suo popolo in armi e addestrato continuamente alle armi, ultima istanza della libertà. La neutralità che offriva un rifugio duro, senza sentimentalismo “umanitario” ma certo, agli esuli perseguitati in patria, in attesa di dare addio a “Lugano bella”. La preziosa neutralità elvetica, indispensabile, dove esponenti dei nemici combattenti potevano incontrarsi informalmente e riservatamente, : uno spazio umano di bene, di civiltà europea, che il governo elvetico ha abolito – senza nemmeno un dibattito pubblico. Mi è sembra questa una apostasia : dalla propria identità collettiva, dal proprio destino nazionale, dal bene.

Una libera scelta di campo : una auto-condanna. Forse eterna. Il Mysterium Iniquitatis sembra aver anche quest’angolo luminoso d’Europa, la tenebra si fa totale e senza appello.