Don Giulio Tam
il Documento “Il Vescovo di Roma” del 13 giugno 2024.
E’ il primo piano-programma metodico per cambiare nei prossimi anni il Primato del Papa.
Papa Francesco ha fatto pubblicare il Documento, 147 pagine, dal Dicastero per l’unità dei cristiani, approvandolo.
Il testo completo lo trovate sul sito del Vaticano. Leggete, qui vi diamo, in riassunto, le citazioni più importanti.
Il testo è diviso in tre parti: i risultati di decenni di dialoghi dei cattolici con le gli ortodossi e protestanti ascoltando le loro richieste per trovare l’accordo; poi il Dicastero fa il suo ‘Riassunto’; e infine il Dicastero fa le proposte per un primato accettato da tutti i ‘cristiani’.
Ecco le idee più sovversive:
Prima parte: “Introduzione… Completando le definizioni del Vaticano I… invitando a una ‘conversione pastorale’ del papato… 48. Il Vaticano I ha insegnato che il primato del vescovo di Roma è stato istituito ‘de iure divino’49. Alcuni dialoghi teologici hanno riflettuto…” 52.”Sia ‘de iure divino’ che ‘de iure hmano’… 59.”In linea con l’appello di alcuni teologi per una ‘rilettura’ o una ‘ri-ricezione’ del Concilio Vaticano I…59. Nota 13, Ad esempio J. Ratzinger: ‘Anche i singoli dogmi e pronunciamenti dei Concili non vanno intesi come isolati, ma nel processo di rilettura dogmatico-storica… 61. I risultati del Vaticano I devono essere letti alla luce delle affermazioni del Vaticano II… 69. Infalliblità…offrono alcune importanti correzioni’… 72. “l’infalliblità deve essere ulteriormente esaminata… Il Vaticano II completò il Vaticano I… 91.” La risposta ricorda le parole dell’allora cardinale Ratzinger: ‘Per quanto riguarda la dottrina del primato, Roma non deve pretendere dall’Oriente più di quanto sia stato formulato e vissuto durante il primo millennio’… 69. Il vescovo di Roma era quindi il ‘protos’ tra i patriarchi”… 99.Ma il primo (protos) non può fare nulla senza il consenso di tutti”… 106.”Il papa potrebbe fare questo convocando e presiedendo sinodi, in modo che l’intera Chiesa possa deliberare sulle questioni”.[L’applicazione è stata il Sinodo del 2024]… 112.Interdipendenza tra primato e conciliarità…le due istituzioni reciprocamente dipendenti e che si limitano a vicenda… 107.Il modello ecumenico del consenso differenziato … metodologia utilizzata … nella ‘Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione’ [Di cui Benedetto XVI si fa riconoscere sull’Osservatore Romano la la paternità dal Card. Lehman, O.R. 22.08.2005]… 112.Interdipendenza tra primato e conciliarità…le due istituzioni reciprocamente dipendenti e che si limitano a vicenda… 116.”Tre dimensioni complementari [il popolo, i vescovi, il papa]… 118.”Queste considerazioni ecumeniche sono state accolte nel recente insegnamento cattolico… 132. Nota 25. Una prospettiva simile è stata formulata da Joseph Ratzinger riflettendo sulla funzione “patriarcale” del Vescovo di Roma: “Diritto ecclesiale unitario, liturgia unitaria, nomine unitarie di sedi episcopali dal centro romano, tutto ciò non fa necessariamente parte del primato in quanto tale… e, se necessario, creare nuovi Patriarcati distaccati dalla Chiesa latina”, Joseph Ratzinger, Das neue Volk Gottes, Düsseldorf, 1969, p. 142… 133.”La necessità di una continua decentralizzazione…ma anche una maggiore uguaglianza.”.
- “Il papa eserciterebbe ‘il primato come primo tra i patriarchi… 141.”Limitazione volontaria nell’esercizio del potere… Questo vale anche per l’ufficio papale… 145. “Una rinnovata interpretazione del Vaticano I… 147. “L’espressione dogmatica … del vescovo di Roma, che è stata data dal Vaticano I e che offende profondamente la sensibilità cristiana dei nostri fratelli separati dell’Oriente e dell’Occidente, dia luogo a un commento ufficiale e aggiornato, anche a un cambiamento di vocabolario, che lo integri in una ecclesiologia di comunione… Una nuova formulazione del dogma dell’infalliblità”… 149.”Un esercizio differenziato del primato del Vescovo di Roma… agisce contemporaneamente come vescovo di una diocesi locale… e come ministro di unità a livello universale”.
151.”Una distinzione …tra primato e giurisdizione sul ‘Patriarcato di Occidente’… Finchè la differenza tra queste due funzioni non sarà resa visibile nell’organizzazione viva della Chiesa, la necessità del ministero di comunione esercitato dal Vescovo di Roma non sarà recepita dai nostri fratelli ortodossi, anglicani e protestanti. Solo un decentramento interno della Chiesa cattolica potrebbe dare loro una prospettiva concreta… una differenziazione tra le cariche riunite nella persona del Papa.”… 154.”E’ necessaria una maggiore sinodalità all’interno della Chiesa cattolica… effettiva partecipazione del clero e dei laici”
155.” Alcuni suggerimenti…con cui i cattolici potrebbero imparare… apprendimento dall’organizzazione e dalla procedura anglicana… senza ricorrere abitualmente a Roma“.
Seconda parte: Il Dicastero alla luce dei dialoghi ecumenici fa il suo “Riassunto” sul tema:
- “La comprensione e l’esercizio del ministero del Vescovo di Roma sono entrati in una nuova fase con il Concilio Vaticano II. [E lo dicono apertamente.] …come illustrato dai papi successivi…’Ut unum sint’…ha segnato un momento epocale”… 164.”Si possono individuare i seguenti frutti” … 165.”Uno dei frutti è una rinnovata lettura dei ‘testi petrini‘, che storicamente sono stati un importante ostacolo tra i cristiani [cambiando l’interpretazione cambia il papato]… evitare proiezioni anacronistiche [è la tesi di Ratzinger: ‘storicizzare’: oggi non è più così]… nuove intuizioni… sfidando alcune interpretazioni confessionali tradizionali”.
166.Il Vescovo di Roma come istituto ‘de jure divino’ mentre la maggior parte degli altri cristiani lo intende come istituto solo de ‘jure humano’. I chiarimenti ermeneutici hanno contribuito a mettere in una nuova prospettiva questa tradizionale dicotomia, considerando il primato sia ‘de jure divino’ che ‘de jure humano’. Superando la distinzione…’de jure divino’ … ‘de jure humano‘.
- “Le definizioni dogmatiche del Concilio Vaticano I costituiscono un ostacolo significativo per gli altri cristiani …Alcuni dialoghi ecumenici hanno registrato progressi promettenti nell’intraprendere una ‘rilettura’ o ‘ri-ricezione’ di questo Concilio… Questo approccio ermeneutico sottolinea l’importanza di interpretare le affermazioni dogmatiche del Vaticano I…alla luce del contesto storico… soprattutto attraverso il Vaticano II.
- lcuni dialoghi riuscirono a chiarire [a tradire] la definizione dogmatica della giurisdizione universale, individuandone l’estensione e i limiti. Allo stesso modo, sono stati in grado di chiarire [di tradire] la formulazione del dogma dell’infalliblità”.
- Sono stati individuati alcuni principi… l’esercizio sinodale del primato… l’articolazione tra ‘tutti’, ‘alcuni’, ‘uno’, tre dimensioni complementari della Chiesa [popolo, vescovi, papa]… la dimensione ‘comunitaria’ basata sul ‘sensus fidei’ di tutti i battezzati.
- Alcuni dialoghi… chiedono un rafforzamento delle conferenze episcopali cattoliche…e… ‘decentralizzazione’.”
- Le Chiese continueranno ad avere il diritto e il potere di governarsi secondo le proprie tradizioni [leggi le proprie dottrine] e discipline.
176.Il principio di sussidiarietà… L’esercizio del primato deve garantire la partecipazione di tutta la Chiesa al processo decisionale… unità nella diversità… Il potere del Vescovo di Roma… suggeriscono una limitazione volontaria nell’esercizio del suo potere.
- Una prima proposta è quella di una ‘ri-ricezione’, ‘reinterpretazione’, ‘interpretazione ufficiale’, ‘commento aggiornato’ o addirittura ‘riformulazione’, da parte della Chiesa cattolica degli insegnamenti del Vaticano I.
- La terza raccomandazione…lo sviluppo della sinodalità [democrazia] all’interno della Chiesa cattolica… in particolare … l’autorità delle conferenze episcopali… il coinvolgimento di tutto il popolo di Dio nei processi sinodali.
- Incontri regolari tra i capi delle Chiese a livello mondiale. [Il Parlamento mondiale delle religioni, lo “spirito di Assisi”]
Terza parte: Verso un esercizio del Primato nel XXI secolo
PROPOSTA DELL’ASSEMBLEA PLENARIA DEL DICASTERO
“Questa proposta identifica i contributi più significativi…e suggerisce i passi futuri.
1.”Riesaminare la forma del papato e il suo esercizio di autorità.”
2.”Ciò non deve essere visto solo come un problema ma anche come una opportunità per una riflessione comune sulla natura della Chiesa [cioè cambiare la natura- struttura, la divina Costituzione della Chiesa]
3.”Questa riflessione ha dato un contributo [cambio] significativo alla teologia cattolica…come afferma Papa Francesco…25 01.2014…quante cose possiamo imparare gli uni dagli altri… anche nell’esercizio del primato”.
4.”I tempi sono maturi per compiere ulteriori passi… i metodi ecumenici del consenso differenziato… e dell’ecumenismo ricettivo” 5.”Il primato e la sinodalità non sono due dimensioni contrapposte, ma piuttosto due realtà reciprocamente costitutive e portanti…La XVI Assemblea dei Vescovi afferma: ‘La dinamica sinodale getta nuova luce anche sul ministero del Vescovo di Roma‘”.
- “Sembra particolarmente necessario chiarire il significato dell’espressione ‘Chiesa universale’ … Infatti, a partire dal XIX° secolo la cattolicità della Chiesa è stata spesso intesa come la sua dimensione mondiale, in modo ‘universalistico’
… Il primato romano va inteso non tanto come un potere universale in una Chiesa universale, [sic] ma come un’autorità al servizio della comunione tra le Chiese, …cioè di tutta la Chiesa’Ecclesia universa… Tenere presente l’ambiguità… che presuppone che l’autorità sia delegata dal livello superiore verso il basso.”
8.”Tali gesti [ecumenici]… Papa Francesco: “Questi gesti… possono essere considerati dei veri e propri ‘loci theologici”.
12.”Sembra particolarmente importante l’invito a una ri-ricezione cattolica o un commento ufficiale del Vaticano I°… I dogmi del Vaticano I° devono essere letti alla luce del Vaticano II°”.
14.”E’ notevole che Papa Francesco abbia sottolineato il suo titolo di ‘Vescovo di Roma’”.
Conclusione: Per obbedienza al papa, distruggere il Primato del papa.
Avevano detto “bisogna obbedire al papa” e hanno accettato il cambio della Messa, della dottrina sulla Vergine, di andare con le altre religioni, ecc…Accetteranno per obbedienza la distruzione del Papato? Obbedire comunque? Adesso, con la Sinodalità, sono i vescovi e il popolo di Dio che insegnano e il papa non fa che approvare. Così si può mettere in dubbio tutto il Magistero di prima storicizzandolo: “andava bene in quel tempo” e cambiare la Fede di 2000 anni che è “infallibile e irreformabile“(Vaticano I). Hanno cominciato, qui ce lo dicono.
Ancora una volta restano i veri discepoli di Mons. Lefebvre a difendere anche il Primato del Papa. Noi per difendere i Primato del Papa non obbediremo al cambio del papa.