Referendum svizzero di fine novembre 2021 contro le restrizioni COVID: un cambio di passo per l’Europa?

Rilanciamo dall’amico MittDolcino:

Wirfuereuch.ch, un’associazione di poliziotte e poliziotti che raggruppa i cantoni di tutta la Svizzera, dà lezioni di democrazia: si schiera contro le restrizioni anti-COVID di Berna. Il motivo? Di fatto non sono utili se non a schiantare l’economia…

L’associazione svizzera “Noi per Voi“, www.wirfuereuch.chun’associazione di poliziotte e poliziotti che raggruppa i cantoni di tutta la Svizzera, prende posizione in vista della votazione che si terrà il 28 novembre prossimo nella Confederazione Elvetica sulle restrizioni COVID. Di fatto rinnegando gran parte delle posizioni governative a supporto di tali misure limitanti la libertà personale, a detrimento – praticamente certo – dell’economia.

Lamentiamo da parte dei media italofoni una sorta di sordina ai messaggi, forti, che rischiano di arrivare dalla Svizzera a fine mese, da detto referendum popolare. Visto che per la prima volta un popolo si esprimerà ufficialmente su un argomento mai veramente discusso con i votanti, non solo nel Vecchio Continente: l’appropriatezza delle restrizioni COVID. In particolare, in caso di una bocciatura delle proposte di inasprimento delle misure COVID in terra elvetica, tale mozione popolare farà inevitabilmente da spartiacque a livello europeo.

Dunque la pressione va tenuta alta, per informare dovutamente su cosa sta accadendo attorno all’Eiger. Purtroppo, rileviamo, soprattutto in Europa ma non solo, che sembra siano oggi in gioco le tenute dei sistemi democratici occidentali, con di fatto coercizioni – surrettizie e o meno – alla vaccinazione di massa (…).

Anche a costo di schiantare economie di interi Paesi.

Ovvero, non si capisce più se il fine sia combattere il virus o meramente vaccinare tutti, con annesse inevitabili conseguenze in termini sia economici (implosivi/crollo consumi) che di effetti collaterali sulla salute a lungo termine dei vaccinati. Oltre a non bloccare comunque i contagi, di fatto. Per definizione tali danni diciamo sanitari/salute sono di fatto sconosciuti causa insufficiente ed anzi dichiaratamente incompleta sperimentazione in termini canonici da parte dell’EMA/FDA ecc..

Nel contesto, va rilevato che detta associazione svizzera, in rappresentanza di membri delle forze dell’ordine locali, si è espressa in modo chiaro. E – soprattutto – circostanziando le proprie posizioni, fatto IMPORTANTISSIMO: dunque, rinnegando l’eccesso di limitazione della libertà in Svizzera, causa COVID.

Il Referendum svizzero sul COVID terminerà alla fine di novembre. Bisognerà fare dunque molta attenzione ai risultati e a cosa succederà “dopo” in terra elvetica.

Alleghiamo la lettera ufficiale dell’associazione, SOTTO; con la spiegazione delle motivazioni dei promotori, di fianco a “VERO”, in verde le potete leggere, in italiano.

Ci permettiamo di citare, ad onore dei promotori, quanto appare sul sito dell’associazione:

“…Sopra ogni cosa noi ci siamo impegnati verso lo stato di diritto democratico per proteggere e promuovere i diritti fondamentali di tutti, di ognuno e di ognuna, al meglio delle nostre conoscenze e dei nostri principi. Ci troviamo tuttavia di fronte a un numero crescente di sviluppi negativi in seno alla nostra società, in particolar modo a livello del contatto diretto con la popolazione. Questo ci riguarda come persone private, come padri e madri, fratelli e sorelle, figli e figlie. Consideriamo che le restrizioni dei diritti fondamentali applicate su tale scala e su un periodo così lungo siano sproporzionati e contro il bene supremo di una democrazia : la libertà.  I problemi che giustificano queste restrizioni si impongono in modo crescente e necessitano di una risposta.

Il bisogno di poter esprimere liberamente il proprio parere tra i colleghi di lavoro è grande. Qui vi offriamo una piattaforma in cui potete esprimervi come poliziotte o poliziotti in completa libertà e senza la paura di essere allontanati o di subire conseguenze …”

Lezioni di democrazia, non c’è dubbio. Rivolte ad un continente che, come ben diceva Curzio Malaparte, sembrerebbe aver ricavato pochi insegnamenti da quanto successo 75 anni fa….

NO alla modifica del 19 marzo 2021 della legge Covid-19

Scheda informativa sulla votazione del 28 novembre 2021 concernente le modifiche della legge Covid-19

Il Consiglio federale si avvale di numerosi argomenti per sostenere un Sì alle modifiche della legge Covid-19, che sono palesemente falsi e fuorvianti. La presente scheda analizza e rettifica cinque fra le più importanti affermazioni del Consiglio federale.1
A questo punto tutti i cittadini andrebbero resi edotti su un dato importante. Il voto del 28 novembre 2021 sulla legge Covid-19 riguarda l’inasprimento della legge sui seguenti quattro punti e non sulla legge nel suo insieme:

  • certificato Covid
  • espansione del tracciamento dei contatti (sorveglianza elettronica di massa della popolazione)
  • quarantena per i non vaccinati e nessuna quarantena per i vaccinati
  • estensione del margine di manovra del Consiglio federale per la gestione delle misure

Per leggere tutto il documento seguire il LINK sotto:

Wir Fuer Euch 8 novembre 2021 ITA