A seguito dei casi di censura accademica già segnalati, la deriva autoritaria dell’UE si conferma con la decisione di sanzionare dodici fra persone ed enti accusati di essere coinvolte in “campagne russe di destabilizzazione”.
Fra i sanzionati figura il colonnello svizzero Jacques Baud, accusato di propaganda filorussa per le sue analisi apparse su media russi, sebbene basate su fonti ucraine e occidentali
Così, sulla base di un giudizio di merito, l’UE ha messo nei fatti Baud, che risiede a Bruxelles, agli arresti domiciliari con il congelamento dei beni, il divieto di viaggio sul territorio degli Stati membri e l’interdizione di qualsiasi transazione finanziaria. Tutto ciò avviene senza una accusa formale e nessuna istanza a cui poter fare appello o altra possibilità difendersi e far valere i propri diritti.
Seguo da anni il lavoro di Baud, anche lui, come me, veterano di missioni internazionali, che sulla carta si proponevano di migliorare i rapporti fra Europa mentre nei fatti li hanno aggravati. La colpa principale di Baud sembra essere proprio quella di portare una testimonianza dal campo che rivela come le istituzioni europee siano degenerate da strumento di pace a veicoli di guerra. Baud è pericolo per l’autorevolezza delle sue analisi e per la conseguente capacità di raggiungere un pubblico più vasto.
Morale: chiunque metta in questione le responsabilità europee nella guerra in atto e voglia di conseguenza cercare un dialogo con la Russia per evitare danni maggiori viene direttamente criminalizzato. La UE è sempre più un sistema distopico, irresponsabile nel non rendersi conto dei danni che ha provocato aizzando l’Ucraina contro la Russia, strategia fallimentare che si è risolta in gravi danni economici e in un isolamento del nostro continente dal resto del mondo. Di fronte a questo disastro, una classe dirigente impresentabile da von der Leyen a Kallas, alimenta la retorica del “nemico alle porte” e criminalizza il dissenso pur di non affrontare le proprie responsabilità. Se non reagiamo, le conseguenze sulla vita di tutti noi saranno sempre più gravi.
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