Quando la politica era una via ordinata al bene, alla giustizia e alla verità
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A cura della Redazione
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IL BEATO CARLO I D’ASBURGO: TRA DOVERE E REGALITÀ, UNA TESTIMONIANZA PER IL PRESENTE
In questi giorni esce, per la casa editrice della SSML/Istituto di grado universitario “san Domenico” di Roma, nella collana “Per speculum”, titolo che richiama l’immagine paolina della conoscenza “per speculum in aenigmate”, il volume che raccoglie gli atti del convegno internazionale del 2024 organizzato dall’Associazione culturale “Beato Francesco Zirano”, dal titolo: «Il Beato Carlo I d’Austria: l’amore per il dovere, il dovere nell’amore».
L’opera si colloca al crocevia fra storia, filosofia e teologia politica, ponendo al centro la figura del Beato Carlo I d’Asburgo quale testimonianza viva di una regalità che trascende il mero orizzonte del potere per assumere la forma dell’arte del governare orientata al bene comune. Non si tratta di una semplice ricostruzione storiografica, ma di un’indagine che restituisce al pensiero contemporaneo il significato teoretico di un’autorità intesa come servizio e di un dovere che si fa amore. Carlo, ultimo Imperatore d’Austria e Re apostolico d’Ungheria, appare così quale icona di una politica che, lungi dal ridursi a calcolo strategico o a tecnica di dominio, si radica in una visione integrale della persona e della comunità, sorretta dalla legge naturale e aperta alla trascendenza.
I saggi raccolti, il contributo del prof. Daniele Cordedda (Decisione e rappresentazione: il caso della Chiesa e dell’Impero), del prof. Gianluigi Sassu (Realismo e pensieri di morte: carattere filosofico dell’Impero austro-ungarico), di Marco Soro (La passio del Beato Carlo d’Asburgo Lorena d’Este, per grazia di Dio Imperatore d’Austria e Re apostolico d’Ungheria) e quello del prof. Daniele Trabucco (Il Beato Carlo I d’Austria e la politica come arte della regalità), compongono un quadro unitario in cui il dato storico si intreccia con la riflessione speculativa, restituendo il senso di una regalità che si fa croce, sacrificio e fedeltà alla missione ricevuta.
La Prefazione del Rev. Mons. Nicola Bux sottolinea il valore ecclesiale e spirituale della figura del Beato Carlo, mentre la Postfazione di S.A.I.R. il Duca dott. Martino d’Austria Este, suo discendente, conferisce al volume un tratto di continuità storica che ne rafforza la portata attuale.
Questo libro non è soltanto un contributo agli studi sul primo Novecento europeo, ma una riflessione più ampia che interpella la crisi del presente: che cosa significa esercitare il potere quando l’autorità è ormai frammentata e ridotta a procedure senza fondamento? Quale lezione scaturisce da un sovrano che visse l’autorità come missione ricevuta e vissuta sino al sacrificio ultimo, mostrando che il dovere, per essere autentico, non può che incarnarsi nell’amore?
Il Beato Carlo, attraverso queste pagine, riemerge non come reliquia del passato, ma come figura profetica che invita a riscoprire la politica quale arte della regalità, ossia come via ordinata al bene, alla giustizia e alla verità.