Non si possono escludere la messa al bando dell’AfD, altre morti “statisticamente significative” dei suoi candidati e persino una ripetizione dello scenario rumeno, mentre l’opposizione nazionalista continua a crescere in popolarità…
Un sondaggio condotto da media tedeschi finanziati con fondi pubblici ha rivelato che l’AfD ancora una volta eguaglia la CDU al governo in termini di popolarità, con il 26% ciascuno, il che, secondo Euractiv, dimostra la sua tenuta. Hanno anche valutato che la triplicazione dei consensi alle ultime elezioni in Renania Settentrionale-Vestfalia, il Land più popoloso della Germania, al 14,5%, “ha sottolineato la crescente base nazionale del partito”. Questo nonostante le diffamazioni mediatiche, in particolare il suo appoggio al Cremlino e agli estremisti, e la morte “statisticamente cospicua” di sette candidati.
Il crescente consenso per l’AfD in tutta la Germania può essere attribuito alla recessione non ufficiale in cui la Germania è entrata nel 2022 dopo aver ceduto alle pressioni degli Stati Uniti per sanzionare la Russia in solidarietà con l’Ucraina e dalla quale sta ancora faticando a riprendersi. In parole povere, l’interruzione dell’accesso affidabile all’energia a basso costo ha fatto aumentare i prezzi su tutta la linea, riducendo la competitività delle aziende tedesche e causando un malessere economico. Questo si è sviluppato parallelamente all’assunzione da parte del governo di una forma più “liberal-totalitaria”.
Un numero crescente di tedeschi si è quindi naturalmente orientato verso l’unica vera forza politica alternativa emersa nel Paese fino a quel momento, resa ancora più attraente dal suo approccio pragmatico al conflitto ucraino. A questo punto, l’Occidente non può più vincere (finora ufficialmente considerato il ripristino dei confini ucraini precedenti al 2014, ma recentemente descritto da Zelensky come l’Ucraina che semplicemente continua a esistere), tutto ciò che può fare è raggiungere un accordo con la Russia o rischiare la completa sconfitta del suo stato cliente.
L’AfD – pensa com’ nazi – è favorevole a un compromesso che apra la strada alla ripresa delle importazioni di gas russo da parte della Germania, mentre l’élite al potere vuole perpetuare la guerra per procura, come dimostrato dalla sua ultima promessa di 9 miliardi di euro all’Ucraina fino al 2026. La prima politica ripristinerebbe la forza dell’economia tedesca e, di conseguenza, i livelli di spesa sociale pre-conflitto, mentre la seconda perpetuerebbe il malessere economico, arricchendo coloro che investono nel complesso militare-industriale e aggravando la corruzione in Ucraina.
Tornando all’articolo di Euractiv, si conclude con la nota che “Merz non affronterà le elezioni nazionali fino al 2029, ma l’AfD sta valutando diverse elezioni regionali il prossimo anno, comprese le elezioni in due stati orientali dove l’estrema destra ha un netto vantaggio nei sondaggi”. Sebbene siano possibili elezioni anticipate, proprio come quelle di febbraio che hanno portato al potere il cancelliere Friedrich Merz e in cui l’AfD ha scioccato l’establishment arrivando secondo, l’élite probabilmente non le rischierà (almeno non ancora).
Non vorranno correre il rischio che l’AfD vinca e c’è ancora molto lavoro da fare per organizzare le elezioni, qualunque esse siano, nel 2029 o prima. Questo potrebbe tradursi nella messa al bando dell’AfD con pretesti estremisti o nel fatto che un numero maggiore di suoi candidati potrebbe essere vittima di morti “statisticamente evidenti” entro quella data. È anche possibile che si ripeta lo scenario rumeno, in cui risultati elettorali politicamente sconvenienti vengono annullati con pretesti di ingerenze straniere infondate.
In un modo o nell’altro, si prevede che l’élite al potere continuerà a resistere ai venti di cambiamento scatenati dalle sue stesse politiche e che ora stanno investendo il Paese, soprattutto quelli verso la Russia, che ha sabotato la solidità strutturale dell’economia. Resta da vedere se riusciranno a tenere la leader dell’AfD Alice Weidel fuori dalla carica di cancelliere, ma non c’è dubbio che l’attrattiva del suo partito continuerà a crescere, poiché è l’unico che ha veramente a cuore gli interessi nazionali della Germania.