Sabino Paciolla
Conosciuto come attivista conservatore e fondatore di Turning Point USA, Kirk appariva spesso agli occhi del pubblico come un commentatore provocatorio, desideroso di partecipare a dibattiti su politica, cultura e futuro dell’America. Eppure, dietro la sua personalità tagliente, c’era un altro lato di Kirk che merita un’attenta riflessione: la sua sorprendente simpatia per la Chiesa cattolica e la sua disponibilità, insolita tra gli evangelici, a parlare con rispetto dei suoi antichi tesori di fede.
Venerazione di Maria
Uno degli esempi più eclatanti di questo si è avuto quando Kirk ha affrontato la questione di Maria. Ha esordito con una franca ammissione: «Vorrei innanzitutto dire che penso che noi protestanti ed evangelici veneriamo Maria in modo insufficiente. Lei era molto importante. Era il tramite del nostro Signore e Salvatore».
Questa non era la tipica retorica evangelica. Per secoli, le comunità protestanti sono state caute riguardo alla devozione mariana, spesso temendo che potesse sminuire Cristo. Ma le parole di Kirk rivelavano umiltà, un’apertura a riconoscere che qualcosa era andato perduto.
Andò oltre, suggerendo che il mondo evangelico avesse «corretto troppo». Come spiegò: «Non parliamo abbastanza di Maria. Non la veneriamo abbastanza. Maria era chiaramente importante per i primi cristiani. C’è qualcosa lì».
Qui Kirk ha dimostrato una consapevolezza storica, sottolineando il ruolo centrale di Maria nei primi secoli della Chiesa. Per lui, non si trattava di un «eccesso» cattolico, ma di un ritorno alla pienezza della testimonianza cristiana.
Maria e il femminismo
Forse la cosa più sorprendente di tutte è stata l’applicazione culturale che ha tratto dall’esempio di Maria:
In realtà, credo che uno dei modi per risolvere il problema del femminismo tossico in America sia proprio Maria. Far sì che più giovani donne siano devote, riverenti, piene di fede, lente all’ira e a volte lente nelle parole.
È difficile immaginare un’affermazione più controculturale. In un’epoca in cui il femminismo è spesso inquadrato in termini di potere, affermazione e sfida, Kirk ha invece presentato la Vergine come un modello di forza nella dolcezza, dignità nell’umiltà e bellezza nell’obbedienza a Dio.
Ha concluso con una frase che rivelava la sua profonda ammirazione: “Maria è un esempio fenomenale e penso che sia un contrappeso a gran parte della tossicità del femminismo nell’era moderna”.
Tali parole, pronunciate da un evangelico di alto profilo, erano sia audaci che rinfrescanti. Esse rivelano un desiderio di modelli di santità che trascendono l’ideologia moderna, indicando invece figure che incarnano la santità.
Tradizione
Questo apprezzamento per le peculiarità cattoliche non si limitava a Maria. Kirk ha anche notato una tendenza più ampia nella vita religiosa, specialmente tra i giovani. «I giovani stanno tornando in chiesa, questo è un dato di fatto», ha osservato. «Questo sta accadendo perché, onestamente, è l’unica cosa che riescono a trovare… è un salvagente in questo tsunami di caos e disordine».
Con queste parole, Kirk ha colto qualcosa di profondamente vero. La nostra epoca è caratterizzata da disorientamento, famiglie distrutte e perdita di significato. Per molti giovani, la Chiesa è diventata l’unico rifugio stabile, un luogo dove le verità eterne li ancorano contro le mutevoli maree del mondo.
Ma Kirk non si è fermato qui. Ha riconosciuto che ciò che questi cercatori desideravano non era la novità, ma la tradizione: «Vogliono qualcosa che sia antico e bello. Qualcosa che abbia resistito alla prova del tempo, qualcosa che non cambierà».
Questa intuizione ha rivelato il suo crescente apprezzamento per l’istinto cattolico verso la continuità. In un mondo ossessionato dall’innovazione e dalla reinvenzione, Kirk ha capito che la permanenza e la bellezza sono ciò che attira veramente le anime.
La messa in latino
Mentre si svolgeva il conclave durante l’ultima elezione papale, Kirk espresse la sua ammirazione per la messa tradizionale in latino. Egli osservò:
Penso che ciò che sarebbe davvero utile alla Chiesa nel prossimo papa è avere un papa che non sia ostile alla tradizione, alla liturgia tradizionale… C’è tanta bellezza in questa messa che è rimasta sostanzialmente immutata.
Continuò, sottolineando che la bellezza di questa forma duratura sta riportando le persone alla Chiesa: «C’è tanta bellezza che… sta attirando molte persone a tornare alla Chiesa».
Nel loro insieme, queste riflessioni rivelano un uomo che, pur essendo saldamente radicato nel protestantesimo evangelico, aveva cominciato a intravedere i tesori della fede cattolica. Vedeva in Maria un rimedio alla confusione moderna. Riconosceva nella Chiesa un rifugio per i giovani inquieti. E riconosceva il bisogno di una bellezza e di una stabilità che solo una tradizione antica può offrire.
Aperto alla Chiesa cattolica
Al di là della liturgia, Kirk ha parlato in modo più generale del suo rispetto per il cattolicesimo e della possibilità di conversione. In un’intervista riportata da Crisis Magazine, ha detto: «Alcuni dei miei migliori amici al mondo sono cattolici… Vado alla messa cattolica ogni tanto. Non ricevo l’Eucaristia… ma sono di mentalità aperta, anche se non sono ancora pronto».
Ha aggiunto di nutrire «un grande rispetto per la tradizione e la Chiesa cattolica».
È vero che Kirk non è mai entrato formalmente in piena comunione con la Chiesa cattolica, ma ciò che è chiaro è la sua apertura alla verità cattolica, il suo coraggio nel parlare della Chiesa con riverenza e la sua capacità di indirizzare il suo pubblico verso qualcosa di più antico e profondo degli slogan politici.
Nel piangere la scomparsa di Kirk, potremmo anche riflettere sul ponte che stava costruendo tra evangelici e cattolici. Non era un teologo né un ecclesiastico, ma era disposto a dire ad alta voce ciò che molti evangelici pensano in silenzio: che la Chiesa cattolica, con la sua testimonianza di bellezza e continuità, ha qualcosa di indispensabile da offrire in questa epoca di disgregazione culturale.
L’ironia non sfugge: l’uomo così spesso accusato di essere un provocatore e un guerriero culturale ha finito per testimoniare qualcosa di più profondo della politica. L’eredità di Charlie Kirk sarà senza dubbio discussa nei circoli politici per molti anni a venire. Ma forse il suo contributo più duraturo sarà questo: ci ha ricordato, anche se brevemente, che la risposta al nostro malessere culturale non si trova nell’ideologia, ma nella santità.
Possa riposare in pace.
Mark Haas
Mark Haas è un compositore e conferenziere cattolico. È direttore musicale della parrocchia Ave Maria ad Ave Maria, in Florida. Mark vive ad Ave Maria con sua moglie e i loro sette figli. Visitate il suo sito web all’indirizzo www.markhaasmusic.com.
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