Charlie Kirk: ombre ebraiche sull’assassinio?

A woman with long blonde hair holds a baby dressed in a red outfit. A man in a blue suit jacket holds a young girl wearing a pink dress with a floral pattern. Both adults smile, standing in front of a backdrop of bright circular lights.
un uomo di famiglia, un credente

Le ore passano e i tasselli che emergono non compongono un quadro limpido, ma una trama inquietante.

Le ultime parole di Kirk

Solo pochi giorni prima di essere colpito, in diretta, Charlie Kirk aveva puntato il dito contro «gli ebrei laici» come principali finanziatori del marxismo neoliberale e delle politiche di confini aperti: un «suicidio della nostra civiltà». Una rottura netta con il suo passato sostegno a Israele.

L’ipotesi intelligence

John Solomon riferisce che le prime piste investigative guardano verso un possibile coinvolgimento di servizi stranieri. L’FBI locale si trincera dietro un “no comment”. Un ex agente, in diretta su Fox, parla apertamente di “colpo professionale”.

Il colpo perfetto

Un cecchino in nero, piazzato a oltre 200 metri, un solo colpo con sole a picco e vento trasversale, centrato alla giugulare. Una fuga già pianificata, testimoniata da video e resoconti: come se avesse studiato la scena nei minimi dettagli. Un colpo eseguito da tiratori scelti professionisti (militare?), accuratamente preparato che con ogni probabilità ha incluso un’intera squadra sul campo.

Tempismo sospetto

Benjamin Netanyahu ha diffuso le condoglianze minuti dopo l’attentato, prima persino che la notizia fosse confermata dai media americani o dallo stesso Trump. Una reazione così fulminea quanto sospetta.

Il timore profetico

Ad agosto Kirk confidava a persone vicine che, se avesse continuato a criticare Israele, «lo avrebbero ucciso». Il 9 settembre questa voce è stata riportata pubblicamente. 24 ore dopo, era realtà. E su X, il giornalista Harrison H. Smith ha confermato: Charlie pensava che Israele lo avrebbe ucciso se si fosse rivoltato contro di loro

⚠️ La sintesi

Kirk rompe con Israele, un colpo da tiratore scelto professionista (militare?), indizi che puntano a intelligenze straniere, una reazione israeliana fulminea, e dichiarazioni dirette che mostrano come Kirk vivesse già sotto questa paura. Tutto converge verso un sospetto logico: questa non è follia isolata, ma un’esecuzione geopolitica preparata nei minimi dettagli.