Il Fatto: 29 Agosto 2025
Il segnale alla Russia e a Salvini: il leghista Beltrame nuovo ambasciatore
Il diplomatico organizzò la missione di Matteo a Mosca nel 2018
Stefano Beltrame è il nuovo ambasciatore d’Italia a Mosca: è stato consigliere diplomatico di Salvini, Giorgetti e Zaia
Il rapporto con la Lega e il caso Metropol
Come detto, Beltrame è considerato un diplomatico molto gradito dalla Lega. Era al fianco di Salvini durante il viaggio negli Stati Uniti di Trump, e sarebbe stato anche tra gli organizzatori del viaggio che l’allora ministro dell’Interno – notoriamente ben disposto nei confronti di Vladimir Putin – fece a Mosca nell’ottobre 2018. Il viaggio avvenne negli stessi giorni in cui, all’hotel Metropol, si svolgeva una trattativa per dei finanziamenti russi alla Lega.
Il caso Metropol esplose solo l’estate successiva. A luglio i giornali pubblicarono registrazioni audio che rivelavano che Gianluca Savoini (il cui legame con Salvini è stato argomento di dibattito) si trovava nell’hotel di Mosca insieme ad altri due italiani per incontrare tre cittadini russi che dicevano di rappresentare esponenti politici di rilievo. Lo scopo del faccia a faccia era ultimare un accordo per finanziare il Carroccio con la compravendita di petrolio russo.
Dalla vicenda nacque un’inchiesta giudiziaria che si è poi chiusa a inizio 2023 con l’archiviazione. Il Tribunale di Milano ha stabilito che una trattativa c’era stata, ma che non era andata a buon fine. Non c’erano gli estremi per i reati di corruzione internazionale (perché non si sapeva quali politici russi avrebbero beneficiato dall’accordo) né di finanziamento illecito (perché, appunto, i soldi non erano mai partiti).
Non si è mai saputo se Matteo Salvini fosse a conoscenza della cosa. Il ministro ha smentito ogni legame con la vicenda. Per quanto Savoini e gli altri italiani parlassero di lui, non c’è stata alcuna prova di un suo coinvolgimento. In tutto questo quadro, il ruolo di Beltrame nel caso Metropol sarebbe semplicemente quello di consigliere diplomatico che ha contribuito a organizzare il viaggio del ministro a Mosca.
Perché il governo ha scelto Beltrame come ambasciatore in Russia
Negli ultimi mesi si era preparato lo scatto di carriera di Stefano Beltrame: alla fine dello scorso anno era arrivata la nomina ad ambasciatore di grado, e quest’estate è partita la trattativa interna la governo per inserirlo in un incarico di peso. Secondo le ricostruzioni, su spinta degli esponenti della Lega. È una mossa insolita sostituire così velocemente l’ambasciatrice a Mosca, Cecilia Piccioni, che si era insediata solamente a luglio 2024. Ora Piccioni sarà promossa a capo del Dipartimento degli Affari politici del ministero.
Sembra molto probabile che la nomina dell’ambasciatore in Russia sia stata anche una ‘concessione’ del ministro degli Esteri Tajani al Carroccio. C’è anche chi l’ha interpretata come una mossa più strategica: un modo per migliorare i rapporti con Mosca, sia perché questa è la linea del Carroccio, sia perché lo richiedono gli Stati Uniti sotto la presidenza Trump. Tanto è vero che negli ultimi mesi sia Francia (ad aprile) che Germania (ad agosto) hanno cambiato ambasciatori nel Paese. Anche se non hanno scelto figure vicine a un partito così ‘morbido’ verso Putin.