“L’acqua scorre sempre verso il basso. Sempre. Eccetto in un posto in Italia dove 2000 anni fa i Romani riuscirono a farla salire verso l’alto. Ad Alatri, in provincia di Frosinone, c’è un antico acquedotto romano che sfida apparentemente la gravità. L’opera, realizzata alla fine del II secolo a.C. dal censore Lucio Betilieno Varo, nasconde un segreto ingegneristico straordinario.
Il trucco? Un sistema di sifoni idraulici. Immagina di soffiare in una cannuccia immersa nell’acqua: la pressione fa salire il liquido. I Romani applicarono questo principio su scala monumentale, sfruttando la pressione della colonna d’acqua per far superare dislivelli e ostacoli naturali. Non è magia, è pura fisica applicata con un’intelligenza che ci stupisce ancora oggi.
L’acqua non viola le leggi di gravità, ma viene “spinta” dalla pressione del sistema stesso, purché il punto di arrivo sia più basso della sorgente. La cosa più affascinante?
Questo non era un caso isolato. I Romani utilizzarono tecniche simili in tutto l’Impero, dimostrando una comprensione dell’idraulica che definiremmo moderna. Ecco perché quando parliamo di “ingegneria romana” non esageriamo mai abbastanza. 2000 anni fa avevano già capito come piegare la natura alle loro necessità, senza violarne le leggi ma sfruttandole con genialità.
In quel periodo, gli antenati della Ursula, di Kaja Kallas, di Rutte e di tutti i soloni nordici suoi pari, mangiavano carne cruda e si lavavano nei fiumi, quando si ricordavano … Ora, vogliono insegnare a noi
I “nordici” , o i loro caporioni j , sanno benissimo chi siamo e cosa possiamo fare (abbiamo inventato il Fascismo…), per questo ci hanno tolto tutti i mezzi d’azione autonoma… a cominciare dalla moneta: e continuano
Gilberto Trombetta:
Grazie agli accordi bilaterali con molti Paesi (tra cui la Russia) voluti da Enrico Mattei, l’ENI garantì energia a basso costo agli italiani contribuendo in maniera determinante al miracolo economico italiano. Per farlo si mise contro le 7 sorelle e anche per questo pagò con la propria vita. L’ENI di oggi fa l’esatto contrario sostituendo il gas russo col GNL americano che costa tra le 3 e le 4 volte di più. Contribuendo così alla deindustrializzazione del Paese e all’impoverimento degli italiani.
il modello keynesiano/socialista è stato quello che ha permesso il miracolo economico e il trentennio glorioso nel periodo 1945-75 e le cui basi furono gettate negli anni 30 dopo la grande depressione:Grandi Banche pubbliche, industria pubblica, investimenti pubblici, costruzione dello stato sociale, forte regolamentazione finanziaria e del mercato del lavoro.
Le disuguaglianze sono aumentate a partire dalla fine degli anni 70 perché è stato abbandonato il modello keynesiano/socialista e si è tornati a un modello che era stato superato: banche centrali indipendenti, deregolamentazione finanziaria, riforme regressive del mercato del lavoro, uno Stato piegato agli interessi del mercato anziché a quelli dei cittadini.
Il Foglio, organo del B’nai B’rith e dell’Uccidente, ci intima
Non si torna indietro sul gas russo. Eni firma un accordo ventennale con gli Stati Uniti per il rifornimento di gas naturale liquefatto. Un manifesto politico![]()