Aurore Bergé, Ministra per la Lotta contro le Discriminazioni (sic) , ha annunciato mercoledì 9 luglio che una serie di lobby, già finanziate dallo Stato, è ora incaricata di segnalare contenuti online passibili di censura per “crimime d’odio” i.
Queste lobby censorie sono inondate di sussidi pubblici
Questa “coalizione” riunisce le seguenti associazioni: il Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni Ebraiche di Francia (CRIF), la Federazione dei Centri LGBTI+, Flag!, LICRA (Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo, altra lobby talmudica) M’endors pas, Mouvement du Nid, Osez le féminisme, Planned Parenthood (la nota agenzia degli aborti), Respect Zone, SOS Homophobie, SOS Racisme e Addam. “Ricevono già un sostegno finanziario, ma ne riceveranno ancora di più per poter reclutare persone impegnate nella lotta all’odio online”, ha spiegato la Ministra.
“L’obiettivo è che possano reclutare almeno una o due persone dedicate a questo tema”. Un vero vantaggio per aver assunto dei complici. Giudici e partiti Questo è l’ennesimo scandalo.
Queste lobby, ampiamente finanziate, sono già le prime a intentare cause civili alla prima occasione per esigere il dovuto da coloro che rilasciano dichiarazioni che non gradiscono.
E ora sono incoraggiate da ulteriori sussidi a trascinare sempre più persone giuridiche e individui davanti ai tribunali. Censura del web “Oggi vediamo chiaramente quanto le piattaforme e i social media abbiano un’influenza enorme sulle nostre vite, se non fosse che questa influenza viene utilizzata per promuovere teorie del complotto, disinformazione di massa, omofobia, razzismo, antisemitismo e violenza contro le donne”, spiega il ministro.
Aurore Bergé si era già incontrata all’inizio di giugno e di nuovo lunedì scorso con i rappresentanti di Meta, Snapchat, TikTok, Twitch e YouTube per intensificare la censura del web. Il CRIF, che aveva già ottenuto lo status di referente attendibile presso Arcom dallo scorso maggio, ha partecipato a questo incontro.
Riguardo a questo incontro con i rappresentanti delle piattaforme di social media, Aurore Bergé ha aggiunto con aria interrogativa: “È necessario ricordare loro i loro obblighi e dire loro che non abdicheremo e che se non li rispetteranno, la Francia avvierà ovviamente tutte le sanzioni necessarie presso l’Unione Europea”.
Presto la libertà di espressione esisterà solo per i bestemmiatori, i promotori del vizio e i razzisti anti-bianchi. Fonte: Médias-Presse-Info