Zemmour visto da fuori

“Sono altri voti per Zemmour”, mi dico quando leggo questo titolo:

Una processione cattolica attaccata a Nanterre

A Nanterre, cittadina alle porte di Parigi, dei cattolici non hanno potuto fare la processione dell’8 dicembre per l’Immacolata. il corteo è stato attaccato da militanti islamisti che hanno pronunciato insulti e minacce grossolane e violente. La torcia di un devoto è stata strappata e gettata sui partecipanti. Le Figaro evoca diversi insulti e minacce: «kouffars» («miscredenti»), o anche «Wallah sul Corano ti taglierò la gola», «Questa è terra di Allah, andatevene».

Piaccia o non piaccia, sia o non sia sospettabile – da “ebreo” qual – d’essere una pedina dei poteri fortissimi globalisti che sta apparentemente combattendo ( il complottismo dice sia stato “creato” per portar via voti alla Le Pen, al suo confronto figura sbiadita e politicamente corretta) – qui le intenzioni di voto dei francesi:

intenzioni-francia

Eric Zemmour attrae i giovani col suo anti-islamismo incendiario, ma colto ed eloquente. Sta per fondare un partito che chiamerà “Riconquista” – con preciso riferimento alla Reconquista spagnola, conclusa dai re Ferdinando e Isabella nel 1492, con espulsione definitiva dei Mori islamici dalla Spagna: un riferimento culturale che da solo dà la misura del livello della sua visione, e di quelle dei suoi seguaci, e del livello della polemica politica in Francia: potete immaginare Salvini e Meloni evocare la Reconquista?.

Ma insomma, fidarsi o diffidare di Zemmour. Rachel Marsden, una giornalista americana, francofona,, anti-global (scrive su RT France) sostiene che, lei, si fida.

Con Sarkozy e Macron dice, “la Francia si è allineata con il suicidio economico collettivo occidentale dettato dagli Stati Uniti al punto da imitare le peggiori tendenze dell’establishment americano: deindustrializzazione e delocalizzazione dell’industria. alle giurisdizioni straniere a basso costo, aderendo a tutte le narrazioni globaliste” (si vede che non conosce l’Italia, la Rachel) – e Zemmour vuole liberare la Francia da questa catena.

“al momento del gigantesco raduno di lancio della sua campagna il 5 dicembre, che brulicava di studenti universitari, Zemmour ha promesso che, se eletto, avrebbe ridotto la differenza tra salario lordo e netto, e “massicciamente ridotto le tasse sulla produzione per tutte le imprese”, in modo che la Francia torni ad essere una “potenza industriale globale” per creare posti di lavoro e stimolare l’innovazione. Ha promesso di portare direttamente agli elettori questioni importanti di importanza nazionale tramite referendum e di ritirare la Francia dalla NATO.

“Noi siamo la Francia”, ha dichiarato Zemmour: “Non siamo i vassalli degli Stati Uniti, della Nato, dell’Unione Europea”. Ha aggiunto che la Francia dovrebbe “parlare a tutti i paesi, Stati Uniti, Cina, Russia, ma anche essere scettici nei confronti di tutti, perché la geopolitica non è mai un lungo fiume tranquillo”.

“Non è un cambiamento graduale quello che espone Zemmour: è un cambiamento rivoluzionario che riporterebbe la Francia ai tempi in cui godeva di indipendenza e prosperità sotto la presidenza di Charles de Gaulle, il cui modello Zemmour sembra voler seguire. Alcuni critici dicono che il mondo è cambiato troppo per le idee di Zemmour, che vive nel passato e che le sue ambizioni sono anacronismi inutili. Ma gli elettori francesi non possono mai sperare di vincere se non trovano il coraggio di rischiare. ”

Ha preso le difese della cattedrale di Notre Dame, il gioiello gotico minacciato di essere sfigurato dal restauro “moderno” da Macron.

“Innamorato dello splendore della nostra civiltà – ha scritto – non posso tacere di fronte a questa spaventosa impresa volta a snaturare l’edificio più visitato al mondo, baricentro della cristianità francese e simbolo della nostra Nazione. La mattina dopo l’incendio, cosa avrebbe dovuto decidere Emmanuel Macron? Fai ricostruire la cattedrale in modo identico, dentro e fuori, e lascia che i servizi dei monumenti storici compiano la loro nobile missione. Invece, mosso da un orgoglio follemente fuori luogo, lanciò un concorso per modernizzare la cattedrale e creò una struttura opaca guidata da una generale e costosa fabbrica di gas, destinata a soddisfare i suoi capricci. “Ha celato il dossier Notre-Dame sotto il sigillo del più assoluto segreto. Fino a quando non abbiamo saputo che era nato un nuovo progetto, volto a stravolgere radicalmente l’interno della cattedrale. Emmanuel Macron è così soddisfatto che ha invitato all’Eliseo lo stilista principale, un prete progressista dai pensieri confusi. Il Presidente della Repubblica sta cercando di far passare i fan di Notre-Dame come antiquati, antiquati. Ma da quando in qua la modernità consiste nello sfigurare un capolavoro incredibile per sostituirlo con una fantasia imbecille?”

Non è ancora troppo tardi per fare la cosa giusta. Emmanuel Macron deve dare l’ordine di cancellare questo progetto, il più rapidamente possibile. E, se per caso si ostina a permettere che la cattedrale di Parigi venga deturpata, quando sarò eletto presidente giuro solennemente che Notre Dame tornerà ad essere Notre Dame. Rendo questa intenzione una parte permanente della piattaforma della mia campagna. Viva la nostra Storia, viva l’Arte e, soprattutto, viva la Francia”.

C’è da stupire se è un ebreo a difendere con tanta eloquenza la cattedrale cattolica? E i cattolici, oggi direttamente minacciati, nelle banlieues, dalla teppaglia sub-islamista? Ma forse qui è il caso di richiamare un precedente molto francese, anzi che più francese non si può: l’Action Francaise di Charles Maurras. Maurras non era personalmente un credente, ma lottava politicamente per una Francia cattolica, come elemento fodnante dell’identità francese. Chi in Francia vuole opporsi alla sinistra, ossia al verbo delle Révolution, Liberté Egalité e Fraternité (massonica), non può che rifarsi all’identità della Figlioa Prediletta della Chiesa.

D’altra parte, che tipo di ebreo è Zemmour? Forse la chiave è quella che ha scoperto Pepe Escobar, che pure trova il suo anti-islamismo incendiario difficilmente sopportabile:

La sua famiglia non viene dalle banche e dalla finanza, si è trasferita dal Maghreb 70 anni fa. Insieme ai “pied noirs” (molti, ex calabresi o siculi) di cui ha la faccia e le fattezze..E dice Escobar“

“Zemmour – dice Escobar – continua a definirsi un ebreo berbero. Rifiuta di essere chiamato arabo, sottolineando che “i berberi sono stati colonizzati, massacrati e perseguitati dagli arabi, nonché islamizzati con la forza”. Ed è qui che arriviamo al cuore del puzzle: Zemmour è essenzialmente un arabofobo, e in modo molto specifico contro gli arabi del Maghreb. ”

Non credo che Zemmour diverrà presidente. Facilmente può essere ucciso da un islamista creato ad hoc. Ma almeno ha reso la gara per la presidenza interessante e più intelligente.

Ultime notizie: la Francia adotta il pass vaccinale alla Draghistan. Il motivo lo dicono chiaro: