Venti Generali hanno scritto a Macron…

Sul settimanale francese Valeurs actuelles – la più importante rivista della destra – apparsa la lettera-appello che venti Generali francesi hanno scritto al Presidente della Repubblica Macron, ai ministri e ai parlamentari.
La lettera dei Generali è stata sottoscritta anche da un centinaio di alti ufficiali e da un migliaio di militari:

Signor Presidente,
Signore e signori del governo,
Signore e signori parlamentari,

L’ora è seria, la Francia è in pericolo, diversi pericoli mortali la minacciano. Noi che, anche in pensione, rimaniamo soldati di Francia, non possiamo, nelle attuali circostanze, restare indifferenti alle sorti del nostro bel Paese.

Le nostre bandiere tricolori non sono solo un pezzo di stoffa, ma simboleggiano la tradizione, attraverso i secoli, di coloro che, indipendentemente dal colore della pelle o dal credo, hanno servito la Francia e dato la vita per lei. Su queste bandiere, troviamo le parole “Onore e Patria” in lettere d’oro. Ora, il nostro onore oggi sta nel denunciare la disintegrazione che sta colpendo il nostro paese.

Disintegrazione che, attraverso un certo antirazzismo, ha un solo obiettivo: creare sul nostro suolo un malessere, persino l’odio tra le comunità. Oggi, alcuni parlano di razzismo, indigenismo e teorie decoloniali, ma attraverso questi termini è la guerra razziale che questi odiosi e fanatici sostenitori vogliono. Disprezzano il nostro paese, le sue tradizioni, la sua cultura, e vogliono vederlo dissolversi strappando il suo passato e la sua storia. Così attaccano, per mezzo di statue, le vecchie glorie militari e civili analizzando parole secolari.

– Si tratta di una disintegrazione che, con l’islamismo e le orde suburbane, sta portando al distacco di molte parti della nazione, trasformandole in territori soggetti a dogmi contrari alla nostra costituzione. Tuttavia, ogni francese, qualunque sia la sua fede o non fede, è di casa ovunque in Francia; non può e non deve esistere nessuna città o quartiere in cui le leggi della Repubblica non siano applicabili.

– Disintegrazione, perché l’odio prevale sulla fraternità durante le manifestazioni in cui il potere usa le forze dell’ordine come agenti per procura e capri espiatori di fronte ai francesi in gilet gialli che esprimono la loro disperazione. Questo mentre individui infiltrati e incappucciati saccheggiano i negozi e minacciano queste stesse forze dell’ordine. Eppure, questi ultimi non fanno che applicare le direttive, a volte contraddittorie, date da voi, governanti.

I pericoli aumentano, la violenza aumenta di giorno in giorno. Chi avrebbe previsto dieci anni fa che, un giorno, un insegnante sarebbe stato decapitato fuori dalla sua scuola? Ora, noi, i servitori della Nazione, che siamo sempre stati pronti a mettere la nostra pelle alla prova – come richiedeva il nostro status militare – non possiamo essere spettatori passivi di tali azioni.

Quindi, chi guida il nostro paese deve imperativamente trovare il coraggio necessario per sradicare questi pericoli. Per questo, spesso è sufficiente applicare senza debolezze le leggi che già esistono. Non dimenticate che, come noi, la grande maggioranza dei nostri concittadini è stufa dei vostri vacillanti e colpevoli silenzi.

Come disse il cardinale Mercier, primate del Belgio: “Quando la prudenza è ovunque, il coraggio non è da nessuna parte.” Quindi, signore e signori, basta procrastinare, l’ora è seria, il lavoro è colossale; non perdete tempo e sappiate che siamo pronti a sostenere le politiche che prenderanno in considerazione la salvaguardia della nazione.

D’altra parte, se non si fa nulla, il lassismo continuerà a diffondersi inesorabilmente nella società, causando alla fine un’esplosione e l’intervento dei nostri commilitoni attivi in una pericolosa missione di protezione dei nostri valori di civiltà e di salvaguardia dei nostri compatrioti sul territorio nazionale.

Vediamo che non è più tempo di procrastinare, altrimenti domani la guerra civile metterà fine a questo caos crescente, e i morti, di cui sarete responsabili, si conteranno a migliaia.

I Generali firmatari

  • Generale di Corpo d’Armata (ER) Christian PIQUEMAL (Legione straniera),
  • Generale di Corpo d’Armata (2S) Gilles BARRIE (Fanteria),
  • Generale di divisione (2S) François GAUBERT ex governatore militare di Lille,
  • Generale di divisione (2S )) Emmanuel de RICHOUFFTZ (Fanteria),
  • Generale di divisione (2S) Michel JOSLIN DE NORAY (Truppe di marina),
  • Generale di brigata (2S) André COUSTOU (Fanteria),
  • Generale di brigata (2S) Philippe DESROUSSEAUX de MEDRANO (Treno),
  • Generale di brigata aerea (2S) Antoine MARTINEZ (Areonautica),
  • Generale di brigata aerea (2S) Daniel GROSMAIRE (Aereonautica),
  • Generale di brigata (2S) Robert JEANNEROD (Cavalleria),
  • Generale di brigata (2S) Pierre Dominique AIGUEPERSE (Fanteria),
  • Generale di brigata (2S ) Roland DUBOIS (Trasmissioni),
  • Generale di brigata (2S) Dominique DELAWARDE (Fanteria),
  • Generale di brigata (2S) Jean Claude GROLIER (Artiglieria),
  • Generale di brigata (2S) Norbert de CACQUERAY (Direzione generale degli armamenti),
  • Generale di brigata (2S) Roger PRIGEN T (ALAT),
  • Generale di brigata (2S) Alfred LEBRETON (CAT),
  • Medico generale (2S) Guy DURAND (Servizio sanitario dell’esercito),
  • Contrammiraglio (2S) Gérard BALASTRE (Marina).

Marine Le Pen ha risposto ai firmatari: “Come cittadina e come politico, mi associo alle vostre analisi e condivido il vostro dolore…Vi invito a unirvi alla nostra azione per prendere parte alla battaglia che si sta aprendo (…) che è soprattutto la battaglia per la Francia”

Il panico all’Eliseo è testimoniato dal fatto che tutti i media sono stati istruiti di ridicolizzare la lettera e far passare i firmatari per dei pensionati nostalgici ed anti-islamisti nazistoidi. E’ un fatto che la lettera sia stata pubblicata nell’anniversario esatto del Putsch di Algeri, 21-26 aprile 1961, quando un gruppo di generali tentarono l’estrema disobbedienza per mantenere l’Algeria alla Francia, soprattutto per non abbandonare alla vendetta dei vincitori i 500 mila soldati algerini di nascita che avevano combattuto ai loro ordini la guerriglia e il terrorismo usato dagli indipendentisti.

L‘anniversario: 21 -26 aprile 1961

E una settimana prima, sempre su Valeurs Actuels, l’intellettuale politico ed aristocratico Philippe de Villiers, il cattolico vandeano, ha scritto “Faccio appello all’insurrezione” di fronte alla “pandemia usata come una occasione per il Gran Reset, alla ideologia WOKE che cancella il passato grande e colto della Francia e dell’Europa..”L’Occidente non ha più pensiero. Vive di psittacismo.La Francia di allinea sulla Germania, la quale si allinea sugli Stati uniti. Le nostre elites globalizzate vivono sul fuso orario americano, sono risucchiate negli stessi esercizi terminali… dove “Big Pharma, Big Data, Big Finance si riuniscono senza mandato a New York nell’ottobre 2019 a simulare una pandemia di coronavirus ..”

Philippe de Villiers è dunque – che io sappia – il solo politico europeo che ha il coraggio di sapere dell’Event 201, e che ammetta di aver letto il saggio di Klaus Schwab , e di considerarlo “l’equivalente del Manifesto del Partito Comunista di Marx: il progetto di un nuovo paradigma, in piena pandemia”.
Orbene, Philippe de Villiers è fratello del generale Pierre De Villiers, già capo di stato maggiore delle armate congiunte, che Macron cacciò in modo umiliante dalla carica e che fu salutato dalla truppa con commoventi urrà!  Il generale De Villiers è ritenuto un temibile candidato, se si presenta alle elezioni presidenziali del 2022.

Così l’Armata ha salutato il generale De Villier, umiliato da Macron.