Soros, gender e femminismo. Chi è Elly Schlein, il volto della “nuova sinistra”

di Elena Sempione

 

 

<https://www.ilprimatonazionale.it/wp-content/uploads/2020/01/Elly-Schlein.j
pg> Elly Schlein

Roma, 28 gen – È stata la più votata di tutta l’Emilia Romagna, con ben
22mila preferenze. Un vero plebiscito. Stiamo parlando di Elly Schlein, il
volto della new left che ha abbandonato le fabbriche per sistemarsi
comodamente in un loft nel centro storico. La Schlein, in effetti, ha tutto
di questa sinistra urbana, liberal e post-operaia. Giovane, ecologista,
femminista, immigrazionista, la Schlein ha tutte le carte in regola per
rappresentare quel segmento di sinistra sempre più globalista e sempre meno
nazional-popolare. Erede di Clinton, non certo di Gramsci.

Un profilo global

Ma chi è, quindi, la più votata delle
<https://www.ilprimatonazionale.it/prima/bonaccini-batte-lega-emilia-romagna
-pd-calabria-centrodestra-sparisce-m5s-143714/> Regionali? Elena Ethel
Schlein, per gli amici «Elly», proviene da una famiglia di rango. Entrambi i
genitori, infatti, possono vantare un alto blasone accademico: papà Melvin è
un ebreo americano, mamma Maria Paola italiana. Elly nasce a Lugano nel
1985, dove rimarrà fino al conseguimento della maturità. Si trasferisce
quindi a Bologna per studiare giurisprudenza presso l’Alma mater studiorum,
ottenendo la laurea nel 2011. Appassionata di politica, la Schlein bazzica
le sedi del Partito democratico, ma nel 2013 si unisce al coro degli
scontenti per i governi delle «larghe intese». Di qui la sua l’adesione alla
corrente di Pippo Civati, che la catapulterà nella direzione nazionale del
Pd.

La carriera politica di Elly Schlein

Nel 2014 Elly Schlein si candida per la tornata delle Europee tra le file
del Pd, ottenendo l’elezione. A Bruxelles viene quindi inserita nell’
<https://legacy.gscdn.nl/archives/images/soroskooptbrussel.pdf> ambita lista
degli amici di George Soros, il noto speculatore e fondatore della potente
Open Society. In effetti, la Schlein condivide in toto l’agenda politica del
magnate di origini ungheresi: immigrazionismo, ecologismo, femminismo,
teoria gender e così via. Insomma, il pacchetto completo del
diritto-umanismo. Ad ogni modo, nel 2015 abbandona il Pd per confluire in
Possibile, il nuovo soggetto politico fondato dal suo mentore Civati.
Terminato il mandato a Bruxelles, Elly Schlein rinuncia a una ricandidatura
per puntare tutte le sue fiche sulle Regionali, a cui si presenta nella
lista civica Emilia Romagna coraggiosa, sostenuta da Articolo uno, Sinistra
italiana e altre associazioni consimili. Il resto è cronaca: 22mila
preferenze ed entrata trionfale nel Consiglio regionale. Se gioca bene le
sue carte, di sicuro ne sentiremo riparlare.

Elena Sempione

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