Solgenitsyn: chi erano i “fascisti” nel GuLag

Desideravo condividere con lei un “paio” di somiglianze del regime attuale con l’Unione Sovietica. In realtà leggere Arcipelago Gulag di Solzenicyn in questo periodo è molto istruttivo.

Forse ricorda che in Unione Sovietica erano condannati con l’articolo 58 i nuovi “politici”, ovvero controrivoluzionari, che poi erano i cittadini comuni, rastrellati per riempire i campi di lavoro/sterminio.

Ebbene, questi 58 erano considerati nemici irrecuperabili dallo Stato, mentre i criminali comuni “classe affine”; motivo per cui i ladri e assassini erano usati come capibrigata e caporali vari all’interno dell’arcipelago, che per risparmiare sui costi, poteva avere una ventina di soldati per centinaia di migliaia di detenuti. Quindi usava i cittadini, spingendoli a controllarsi l’un l’altro, e preferendo per questo lavoro ovviamente i criminali.

Ebbene, i criminali iniziarono a chiamare i 58 fascisti: in occasione di un’amnistia (se non ricordo male quella della seconda Guerra), grazie alla quale furono liberati anticipatamente molti detenuti, ma non i 58; quindi, i criminali per poter uscire dovevano aspettare arrivassero nuovi 58 per rimpiazzarli sul lavoro, e ne salutavano l’arrivano così: arrivano i fascisti! Arrivano i fascisti!

Fascisti erano i controrivoluzionari, cittadini comuni, messi dentro per uno sguardo sbagliato, per aver inavvertitamente calpestato un’immagine di Stalin, una parola fuori posto, o una parola non detta, per essere amico o parente di…per non aver denunciato, ecc..

Tutti coloro che non la pensavano come i comunisti erano fascisti.

E per questi non reati quanto gli si dava? In genere il quartino (25 anni), o i 10 anni più 5 di museruola, ovvero la privazione dei diritti civili.

“Museruola” = privazione dei diritti civili…le dice nulla?