Quelli col “lockdown dentro”

Enrico Galoppini

La verità è che la maggior parte della gente s’è innamorata del “covid”, con tutto quel che comporta in termini di moralismo e ostentato “altruismo”, perché in verità erano col “lockdown incorporato” già da prima!

Mi spiego meglio.

Questa stessa gente che riempiva i ristoranti, i bar, i cinema, le discoteche, le movide, e qualsiasi luogo in cui vi fosse… “assembramento” (!), in verità era – ed è – gente che non ha uno scopo nella vita che non sia quello di trastullarsi, intrattenersi (l’entertainment), “ammazzare il tempo” (definizione orribile).

E così non deve sorprendere se, tutto ad un tratto, con la scusa della “pandemia”, questa stessa gente, tra l’altro ipocondriaca perché la morte l’ha rimossa dal suo orizzonte esistenziale, non si batte adeguatamente per difendere la propria libertà.
Perché persino della nozione di “libertà” non ha mai avuto un’idea, né ha mai provato a darle un’attuazione pratica che non fosse il puro “divertere” (da cui il “divertimento”).