Quei Black Bloc che vanno in Francia

A Torino in questi giorni risulta esserci una vera e propria transumanza di soggetti considerati vicini ai Black Bloc e anche possibili mercenari polacchi e baltici passati dall’Ucraina. Sono tutti diretti in Francia e le autorità francesi e italiane li stanno facendo passare. Ciò rafforza l’ipotesi che le rivolte francesi siano voluti dell’establishment per destabilizzare la Francia e ricorrere all’uso di poteri straordinari. Il sistema sta facendo di tutto per salvare l’UE ma il crollo di Bruxelles sembra ormai inevitabile.

La mobilitazione a Torino dei combattenti polacchi e dei black bloc diretti in Francia: rivolte coordinate?

Leggere l’ottimo pezo di Sacchetti. Conferma la notizia data giorni fa da Massimiliano Prad:

Ho informazione certa che, come nel 1968 e nel 2022, sia stato organizzato tutto da cittadini francesi, prevalentemente di origine maghrebina, membri della C.I.A..

L’obiettivo è Macron.

Come nel 1968 fu De Gaulle contro cui scatenarono il ’68 Francese.

Macron ha aspirazioni velleitarie ma imperiali, ha rifiutato il “woke” statunitense, vuole presenziare alla prossima riunione BRICS, ha incontrato Xi Jinping, è favorevole ad un negoziato con Mosca, è per ridurre i tassi d’interesse… la Francia è una potenza vincitrice e nucleare.

Washington e Londra non possono operare in Francia come con la Germania o con l’Italia.

Quando il margine di manovra diventa eccessivo, si interviene dall’interno.

Nel 1968 facendo leva sugli utili idioti studenti. Nel 2023 facendo leva sugli utili idioti cittadini non autoctoni.

L’Unione Europea, come tutte le organizzazioni internazionali post 1943, quindi tutte tranne la Federazione di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, verrà meno quando imploderà l’impero anglofono talassocratico che ha concepito e organizzato l’attuale ordine mondiale, dal 1944, ma soprattutto dal 1990.

E ciò può avvenire soltanto per una crisi interna negli Stati Uniti d’America, magari nel 2024, o meno probabilmente nel Regno Unito.

Non in Francia.