Palù: sequenza di 19 lettere inserita artificialmente nel virus – causa il turbo-cancro

Spiega Palù: “Nel #gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare) appare inserita una sequenza di 19 lettere appartenente a un gene umano e assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali sinora sequenziati. La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione.

Una sequenza essenziale perché conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e di determinare la malattia”

La sequenza di 19 lettere”. Ecco la prova che è stato fatto dall’uomo. La rivelazione di Palù

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Il professor Giorgio Palù, in un’intervista al Corriere della Sera del 7 marzo, e tornata a circolare in questi giorni, spiegava perché e come il Covid-19, prove alla mano, potrebbe davvero essere nato in laboratorio a Wuhan. “Lo spillover con salto di specie animale-uomo potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro”. Secondo il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, “è suggestivo un dato, che andrà comunque confermato da ulteriori verifiche di altri ricercatori. Il ceppo prototipo di Wuhan, quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite, e tutte le varianti che ne sono derivate, anche quelle considerate non interessanti nella classificazione internazionale, presentano una caratteristica affatto peculiare…”. E proprio questa caratteristica rappresenterebbe “la prova regina”. Qual è? (Continua a leggere dopo la foto)

Spiega Palù: “Nel gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare) appare inserita una sequenza di 19 lettere appartenente a un gene umano e assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali sinora sequenziati. La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione. Una sequenza essenziale perché conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e di determinare la malattia. Si può ipotizzare una manipolazione effettuata per soli scopi di ricerca – spiega il virologo – non certo con intenzioni malevole”. E su questo si lascia un altro beneficio del dubbio…  [..]

È UFFICIALE: IL GENE DEL CANCRO CHE MODERNA FARMACEUTICA HA BREVETTATO SI TROVA NELLA PROTEINA SARS-COV2 SPIKE E NEL ”VACCINO” DEL COVID

“Se il virus esiste e ha quel codice genetico che è stato brevettato, non si è verificato in natura e non può provenire da un pipistrello o da un pangolino. Non è possibile che un virus che si diffonde naturalmente abbia una sequenza brevettata”

“Se il virus non esiste, come possono pensare di inserire un gene mutageno nella sequenza proteica dello spike che verrà iniettato nel mondo intero, cioè provoca il cancro perché inibisce la riparazione del DNA ?”

La proteina Spike del ”Vaccino” Covid Distrugge il Sistema di Autoriparazione del DNA
Questa scoperta scientifica può essere definita assolutamente sbalorditiva.

Una nuova sorprendente ricerca pubblicata su Viruses, all’interno del numero speciale dell’MDPI (Multidisciplinary Digital Publishing Institute) “SARS-CoV-2 Host-Cell Interactions”, rivela che le proteine del “vaccino” penetrano nei nuclei delle cellule e ne compromettono il meccanismo di riparazione del DNA, sopprimendo la riparazione del DNA fino al 90%.

Il documento di ricerca si intitola “SARS-CoV-2 Spike Impairs DNA Damage Repair and Inhibits V(D)J Recombination In Vitro” (https://www.naturalnews.com/files/viruses-13-02056-v2.pdf) ed è stato scritto da Hui Jiang e Ya-Fang Mei, rispettivamente del Dipartimento di Bioscienze Molecolari del Wenner-Gren Institute dell’Università di Stoccolma e del Dipartimento di Microbiologia Clinica dell’Università di Umeå (sempre in Svezia).

Nella conclusione dell’articolo, gli autori scrivono:

“Abbiamo scoperto che la proteina spike inibisce marcatamente la formazione di foci di brca1 e 53bp1 (figura 3d-g). Insieme, questi dati dimostrano che la proteina spike Sars-Cov-2 a lunghezza piena inibisce la riparazione del danno al DNA impedendo il reclutamento delle proteine di riparazione del DNA”.

Il meccanismo di riparazione del DNA noto come NHEJ (Non-Homologous End Joining) è una sorta di sistema intracellulare di “pronto intervento” che ripara le rotture del DNA a doppio filamento.

Senza il meccanismo NHEJ, tutta la vita multicellulare avanzata cesserebbe di esistere.❗️

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