Nardi, il pm arrestato, era vicino al M5S e stava per entrare nella Giunta Raggi

Di Davide Di Stefano – 17 Gennaio 2019

“Il magistrato che mi ha arrestato perché difendevo un’anziana e una famiglia da uno sfratto illecito (stabile pubblico non privato) è stato arrestato con l’accusa di incassare diamanti gioielli e immobili per aggiustare le sentenze. Uno di noi due può andare in giro a testa alta”. (Simone di Stefano)

Roma, 17 gen – Michele Nardi, il pm arrestato con l’accusa di intascare soldi, diamanti e Rolex d’oro in cambio di sentenze favorevoli, era molto vicino al Movimento 5 Stelle. Lo dichiara lo stesso gip di Lecce che ne ha disposto l’arresto: “Un esponente politico vicino al Movimento 5 Stelle lo invitò ad inviare un proprio curriculum alla segreteria della sindaca Raggi“, così si legge nelle pagine dell’ordinanza. La possibilità per il pm era quella di essere nominato vice capo di Gabinetto della Giunta del sindaco Virginia Raggi, ruolo allora ricoperto da Raffaele Marra. Come spiegato nell’articolo pubblicato sul nostro giornale ieri, Michele Nardi era il pm che nel 2016 ordinò lo sgombero dello stabile di via del Colosseo a Roma dove abitavano due famiglie italiane in difficoltà, azione che condusse all’arresto del segretario nazionale di CasaPound, Simone Di Stefano, e di alcuni militanti.

Leggendo le carte dell’ordinanza emessa dal gip di Lecce c’è una coincidenza temporale che merita di essere analizzata. “Verso la fine del mese di agosto 2016, Michele Nardi veniva invitato da un esponente politico vicino al Movimento 5 Stelle ad inviare un proprio curriculum vitae alla segreteria del sindaco di Roma Virginia Raggi poiché la stessa era intenta alla formazione della nuova compagine amministrativa di governo del Campidoglio”. In una intercettazione del 2 settembre 2016 è lo stesso Nardi a parlare “della situazione politica di Roma”, annota il gip, “e della possibilità di poter essere nominato vice capo di gabinetto al Comune di Roma nella Giunta Raggi, così come proposto da un avvocato, vicino alla predetta Raggi“. Insomma nell’agosto e nel settembre del 2016 Michele Nardi tentava di accreditarsi agli occhi della neo amministrazione pentastellata capitolina per ottenere un qualche incarico.

Lo stesso periodo dei ripetuti sgomberi di via del ColosseoUn primo tentativo di sgombero fu fatto infatti il 14 luglio del 2016, con rinvio al 31 agosto. L’8 settembre (quindi sei giorni dopo l’intercettazione in cui Nardi parla della possibilità di diventare il vice capo di Gabinetto della Giunta Raggi), le due famiglie italiane che occupavano lo stabile vengono effettivamente sgomberate. La soluzione temporanea che il Comune di Roma aveva offerto alle due famiglie in difficoltà, un alloggio in un camping, si rivelerà però una truffa. Nessun posto per l’anziana signora né per la la famiglia con il figlio disabile, che trovandosi così a dover scegliere tra rientrare nella casa che avevano occupato per quasi trent’anni e dormire in strada, optarono per la prima soluzione. A questo punto l’azione del pm Nardi si fa più incisiva, tanto che il 29 settembre del 2016 si presentò di persona sull’uscio dello stabile da sgomberare, fatto piuttosto inusuale per un pm.

o sgombero fu piuttosto violento ed efficace (vennero addirittura lanciati i mobili delle due famiglie da una finestra). Nella stessa estate del 2016 vennero inoltre sgomberati anche gli abitanti del civico successivo di via del Colosseo, anche se legittimi proprietari, con la “scusa” dell’inagibilità dello stabile. Come riportato dal Fatto Quotidianotra le varie attività di Nardi, figurava quella di “proporre poi investimenti nella capitale”, tra cui “due appartamenti in Piazza di Spagna, finiti in una indagine per bancarotta fraudolenta che lui sta seguendo”. Insomma il pm Nardi sembra che avesse il “vizietto” di speculare sugli stessi immobili su cui magari stava indagando. Visto che è il gip di Lecce a parlare di Nardi come di un elemento con “chiara propensione a sistemare vicende giudiziarie facendo ricorso anche a espliciti tentativi di corruzione”, chissà che anche lo stabile di via del Colosseo non rientri in un suo tentativo di speculazione. Non è una possibilità da escludere.

O quantomeno, vista la forte contrapposizione che si creò tra CasaPound e il Movimento 5 Stelle sulla questione, come minimo l’interesse di Nardi poteva essere quello di fare “bella figura” agli occhi di una Giunta della quale, proprio in quei giorni, stava cercando di diventare parte. Un leggerissimo conflitto di interessi. Ah, per la cronaca: in via del Colosseo ci abita anche Luigi Di Maio. Ma questa (forse) è davvero solo una coincidenza.

Davide Di Stefano

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