Ministra tedesca: “Senza il gas russo non possiamo far guerra alla Russia”

Sul britannico The Spectator, interessante notizia sul panico che corre nel governo tedesco:

“Il  Ministro degli Esteri Annalena Baerbock ha ammesso ai giornalisti che il suo team ha cercato di convincere i canadesi sulla necessità di restituire la turbina SP-1 alla Russia perché “altrimenti non riceveremo più il gas e non potremo più sostenere l’Ucraina, perché saremo impegnati a gestire enormi disordini sociali”.

Il punto è che la giovane Annalena Baerbok è la Verde, ideologicamente  fanatica, che fino a ieri voleva far funzionare la Germania con sole pale eoliche; l’iper occidentalista sfegatata filo-Usa e filo-Nato, che con convinta sicumera ha definito “un errore politico” il Nord Stream 2 (il gasdotto realizzato per trasportare il gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, attraverso il Mar Baltico bypassando l’Ucraina) ora tenuto inattivo per ordine americano ma per volontà della stessa Baerbock.

Ora la ministra verde degli esteri ha scoperto che il successo economico tedesco, e la sua economia produttiva – e quindi  il mantenimento  della sua pace sociale – dipendono dal flusso energetico abbondante e a prezzo modesto che compra dalla Russia, e non è sostituibile; che la sua interruzione provocherà “enormi disordini sociali” (i sondaggi sull’umore dei cittadini tedeschi   devono essere inequivocabili).

Una vera conversione a 360 gradi. “È allarmante che i politici tedeschi stiano facendo ben poco per nascondere il loro panico per una possibile carenza di gas russo”, commenta sarcasticamente lo Spectator. Il panico che deve dominare il governo tedesco è rivelato dalla stessa motivazione con cui la ministra germanica implora il Canada di violare le sanzioni riconsegnando la famosa turbina (evidentemente le notizie che era già stata restituita non erano vere: sono intervenuti dei divieti da Usa o NATO?); assaporiamola di nuovo:

“altrimenti non riceveremo più il gas e non potremo più sostenere l’Ucraina, perché saremo impegnati a gestire enormi disordini sociali”.

Che è come dire: non possiamo fare la guerra contro la Russia, come volete voi e vogliamo anche noi,  se non continuiamo a comprare il gas dalla Russia come quando eravamo in pace con essa”. Una arrampicata sugli specchi acrobatica  che tradisce il terrore dei “disordini sociali” e anche l’incapacità di contestare la politica estera imposta dall’Occidente ed enunciare esplicitamente una alternativa dottrina dell’interesse nazionale tedesco sulla crisi ucraina. Qualcosa di grave sta per succedere in Germania.