“la CO2 è il gas della vita, combatterlo significa andare verso la carestia

Due scienziati scrivono a Donald Trump: “la CO2 è il gas della vita, combatterlo significa andare verso la carestia”. Al contrario, un aumento della concentrazione di CO2 comporterebbe un incremento del 40% della produzione agricola.

Carestie, impennata dei prezzi dell’energia e temperature glaciali.

Secondo un recente rapporto scientifico, inviato al Presidente Donald Trump, è questo il futuro che ci aspetta.

Colpa del cambiamento climatico? No, affatto, il dito è puntato contro le politiche green.

A redigere il rapporto sono due professori emeriti del Mit e di Priceton, Richard Lindzen e William Happer.

Specializzati in fisica delle radiazioni, hanno dedicato la propria carriera a studiare l’effetto della CO2 sui flussi di calore nell’atmosfera.

La relazione che firmano e che indirizzano, oltre a Trump, anche al suo ministro dell’energia e all’Agenzia americana per l’ambiente, smonta una per una le tesi favorevoli alla politica di zero emissioni. La cosiddetta Net zero.

No, non ci saranno conseguenze disastrose per le temperature se la CO2 aumenta e no, non ci saranno neanche eventi atmosferici straordinari.

“I modelli che prevedono un riscaldamento catastrofico e fenomeni meteorologici estremi non superano il test scientifico fondamentale: non funzionano e non verrebbero mai utilizzati nella scienza” scrivono i due professori.

Invece che basarsi sulla “scienza, sulle previsioni teoretiche e sulle osservazioni”, tali ipotesi fanno esclusivo affidamento “sul consenso, sulla revisione paritaria, sull’opinione del governo o su dati selezionati o falsificati”.

“600 milioni di anni di dati su CO2 e temperatura contraddicono la teoria secondo cui livelli elevati di gas serra causeranno un riscaldamento globale catastrofico” continua il rapporto.

Inoltre, “la CO2 atmosferica è ora fortemente satura, il che in fisica significa che una maggiore quantità di CO2 avrà scarso effetto riscaldante”.

Se la concentrazione del gas passa dalle attuali 400 parti per milione (unità di misura che indica la concentrazione della CO2 nell’atmosfera) a 800 ppm, l’incremento di temperatura sarebbe di due impercettibili decimi di grado.

La relazione dedica poi numerose pagine a ricordare quello che per molti era già ovvio: l’anidride carbonica è il gas della vita. Ed è per questo essenziale per soddisfare i bisogni dell’umanità.

Secondo i due scienziati, un aumento della concentrazione di CO2 comporterebbe un incremento del 40% della produzione agricola.

Se si procede invece nella direzione opposta, il rischio è quello della carestia.

“È pertanto necessario che la politica di riduzione delle emissioni sia al più presto abbandonata – conclude lo studio – essa distrugge le economie occidentali, impoverisce il ceto medio, condanna i più poveri a restare nella povertà, ruba il futuro ai giovani e arricchisce i nemici dell’Occidente che brindano allo spettacolo di questa nostra marcia suicida”.

Donald Trump si è già dimostrato contrario alla politica Net zero. Ora forse quello che i due scienziati si aspettano, è che convinca anche tutti gli altri.

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