Ipotesi per terza guerra mondiale…

Riccardo Galentino Fenti

Nella seconda metà degli anni Ottanta, mentre il Presidente sovietico Michail Sergeevic Gorbaciev firmava i tratti per la riduzione delle armi nucleari strategiche e tattiche quali il Trattato INF del 1987 e il Trattato START I del 1991, in URSS proseguivano le ricerche, la messa a punto e la produzione di armi batteriologiche all’antrace, al vaiolo, compreso il famigerato Marburg U.

Nel 1991 negli arsenali sovietici erano stoccati 60.000 tonnellate di materiale virale e batteriologico da installare in testate missilistiche. Anche sul piano delle armi chimiche, l’Unione sovietica si era impegnata in un programma di ricerca imponente che riguardava l’iprite e a seguire la lawirite, il gas Vx, il sarin, il soman, il tabun e il più conosciuto Novichok!

Con i recenti sviluppi nel campo della bioingegneria, sono comparse nuove bio-armi di distruzione di massa: i cavalieri dell’Apocalisse occidentali hanno concepito un Progetto “malthusiano” machiavellico di contrazione della popolazione mondiale, di distruzione delle proprie laboriose e creative classi medie nate sulle ceneri della Seconda Guerra mondiale e nello specifico un Piano di annientamento delle Potenze rivali rappresentate da Russia, Cina e India.

La Federazione Russa si è limitata invece in questa fase storica a dotarsi di nuove armi non-convenzionali (compresi gli antidoti riguardo alle armi batteriologiche) ad uso prevalentemente militare, strategico, senza vanificare la crescita e l’espansione sociale ed economica interne.

La stessa Federazione Russa che soffre inoltre di una sindrome da accerchiamento prolungata per cui, superata la soglia critica di tolleranza, reagirà inevitabilmente e nel momento più imprevedibile a fronte della pressione geopolitica esercitata dall’Occidente in Asia centrale, in Ucraina e nel Baltico, a causa delle speculazioni finanziarie ed economiche incassate negli ultimi trent’anni, per la presenza di laboratori statunitensi per la produzione di armi batteriologiche disseminati a ridosso di propri confini, a fronte dell’espansione di un sistema globale complessivo “israelanglosassone” inarrestabile: in breve per non dover soccombere!

La Federazione Russa andrà allora a combinare preventivamente un‘offensiva informatica di rete in grande stile con un attacco di testate virali su scala industriale. In questa fase iniziale verranno certamente impiegate testate a microonde di superficie che sconquasseranno la struttura delle comunicazioni interforze dell’Ovest. A seguire l’impiego di testate atomiche a bassa potenza montate su vettori ipersonici imprendibili.

Contemporaneamente scatterà l’invasione fulminea nel Baltico e in Polonia con proiezione verso la Germania e il Nord Italia. Le Unità d’attacco della Flotta del Nord della Marina Russa destabilizzeranno l’intero teatro artico e l’Atlantico settentrionale, soprattutto il complesso reticolato internet, paralizzando centri di comando e le basi operative NATO.

Se la Federazione Russa riuscisse a interconnettersi con la mole di dati che viaggia nei cavi laser 5G oceanici per inoculare virus informatici, a paralizzare i server nemici di primo livello, a spegnere le centrali preposte alla produzione di energia elettrica Negli Stati Uniti e in Europa, avrebbe veramente a disposizione una finestra spaziotemporale favorevole per la conquista dell’Europa occidentale.

Gli esperti ritengono che sia assolutamente impossibile che possa avvenire in dicembre oppure a gennaio per ragionevoli questioni climatiche: siamo sicuri? Sarebbe veramente tragicomico per “i senza Dio” della Unione Europea, occupati nel periodo a stordirsi con festeggiamenti prolungati, l’essere colti in 24 ore dal parto implacabile della nuova guerra lampo!

Riccardo Galentino Fenti