IN ISRAELE, INTANTO, PREPARANO L’ANTI-PASQUA

(… ma anche in Vaticano …)

di Gianluca Marletta

Esperimenti genetici, modificazione dei viventi, transumanesimo con un pizzico di gender: é il delirante scenario delle notizie che vengono da Israele.

Riportiamo in anteprima, per concessione dell’autore Adriano Forgione, un breve estratto del prossimo editoriale del mensile FENIX:

«Scrivo questo editoriale nel giorno della Domenica delle Palme (…). Ieri, durante il mio consueto aggiornamento quotidiano sono incappato in una notizia proveniente da Israele. Una notizia che mi ha gelato il sangue. Il quotidiano israeliano Haaretz (del 26 marzo) titolava “Questa non è fantascienza. I ricercatori israeliani hanno coltivato un embrione al di fuori dell’utero» e come sinossi all’articolo: “Nel laboratorio Jacob Hanna, presso l’Istituto Weizmann, per la prima volta al mondo, gli scienziati sono riusciti a far crescere un embrione di mammifero al di fuori dell’utero. Le implicazioni di questo risultato senza precedenti potrebbero essere enormi: dalla crescita di embrioni sintetici per impianti di organi, alla creazione di un bambino i cui genitori biologici sono due uomini”. Già questo basterebbe a far accapponare la pelle. Leggendo l’articolo si comprende che il successo di questo processo “antinaturale” è avvenuto su un topo (…). A questo si aggiungevano le entusiastiche dichiarazioni del team di scienziati sui possibili sviluppi e impieghi di questo traguardo, che fino a ieri qualcuno avrebbe definito oscuri e deliranti. Perchè l’etica imporrebbe di evitare di impiegare certe conoscenze “contronatura”.

Va bene per salvare vite, ma il resto? Si sa, il materialismo, la scienza piegata al profitto, il transumanesimo e tutte le ideologie figlie di una cultura degenerata, e probabilmente di una unica forza ottenebrante, hanno oramai messo da parte il sacro e le stesse leggi di natura. Ancora più impattante, leggendo l’articolo, è stato osservare la foto del feto di un agnello, praticamente formato, all’interno di una sacca artificiale, agganciato a tubi di alimentazione in plastica accompagnata da queste affermazioni: “Nelle pecore, ciò era stato già fatto con successo con un feto verso la fine del suo sviluppo, ma ancora in una fase in cui non sarebbe sopravvissuto nel mondo esterno. Gli scienziati l’hanno coltivato in un “utero artificiale” che gli ha fornito sostanze tramite un cordone ombelicale sintetico per un mese intero”.

Chi mi legge sa che la mia mente lavora in modo simbolico e osserva il mondo traendo il significato anagogico degli eventi, che poi è ciò che hanno sempre fatto tutte le società spirituali. Osservando quella foto e leggendo quelle parole non ho potuto fare a meno di pensare a un’altra foto vista qualche giorno prima, relativa a una sorridente donna incinta, con il pancione ben evidente che, sempre in Israele, si stava sottoponendo al vaccino anti-Covid. Da un punto di vista simbolico le due cose sono collegate: entrambe si riferiscono alla Terra Santa ed entrambe sono relative alla “gestazione”. Non solo, ma sia la donna incinta che l’agnello hanno un profondo significato spirituale. La prima è simbolo della Vergine partoriente, dell’anima in procinto di generare lo Spirito, il secondo è proprio simbolo del puro elemento spirituale cristico, cioè del frutto di quella gestazione. Tale forza simbolica è rafforzata ancor di più dal fatto che tali immagini sono emerse a fine marzo, quest’anno periodo della Pasqua, quando si compiono sia l’Annunciazione (25 Marzo) che il “sacrificio dell’Agnello” (Pasqua).

Troppe correlazioni simboliche per rifiutare un messaggio allarmante, perchè se l’Agnello è il Cristo, il feto di Agnello che cresce e nasce contro-natura così come l’iniezione di elementi estranei a un feto in fase di sviluppo (il vaccino), non possono che essere frutto di una forza anticristica e oscura. Che queste cose accadano in Terra Santa è anch’esso un messaggio da leggere e interpretare…».
Chi ha ancora orecchie per intendere dovrebbe cercare di farlo. Già …chi?

Ma non solo in Israele:

La protesta del parroco: “Se non posso benedire le coppie gay non benedico le palme”

Don Giulio ha spiegato che la benedizione delle Palme è «collegata alla processione in ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. Non potendo fare tale processione, a motivo delle norme anti-Covid, personalmente ritengo non abbia allora senso benedire le Palme ….una forma di protesta attraverso la quale manifestare il mio ritenere assurdo tale divieto ribadito dalla Congregazione per la dottrina della fede. Nella chiesa si benedice di tutto, non solo le palme ma a volte, purtroppo, sono state benedette anche le armi, però non si può benedire l’amore vero e sincero di due persone perché omosessuali.

Il vaccino nuova eucarestia

Cardinale di Boston: solo chi è vaccinato può servire all’altare

Il cardinale di Boston (USA) O’Malley permette solo ai fedeli vaccinati di partecipare a certi ministeri nelle parrocchie, ad esempio il servizio all’altare.

Un protocollo del 17 marzo contro il Covid afferma che “le parrocchie possono usare chierichetti adulti vaccinati per tutte le Messe.” inoltre, i preti e i chierichetti devono indossare la mascherina quando non parlano.

Infine: “la normale frequenza alla Comunione” è permessa se il ministro è “totalmente vaccinato”. Che questa gente professi la Fede Cattolica è secondario.

Proiezioni di animali nella Basilica Vaticana

Carlo Maria Viganò / Lo scandalo delle sante Messe vietate nella basilica di San Pietro e il silenzio pavido e complice dei prelati

https://apostatisidiventa.blogspot.com/2021/03/proiezioni-di-animali-nella-basilica.html