il Consiglio UE:  combattere l’esitazione vaccinale.

“Ce lo chiede l’Europa”. Quella lì.

vagonate

I ministri UE della Salute hanno approvato conclusioni del Consiglio sulla vaccinazione come uno degli strumenti più efficaci per prevenire le malattie e migliorare la salute pubblica. Hanno sottolineato che gli Stati membri potrebbero beneficiare di un approccio dell’UE ancora più coordinato alla prevenzione e alla limitazione della diffusione di epidemie e malattie prevenibili da vaccino. Le conclusioni si concentrano su due settori d’intervento: combattere l’esitazione vaccinale e prepararsi alle sfide future mediante la cooperazione dell’UE.

Vlastimil Válek, vice primo ministro ceco e ministro della Salute: “I vaccini funzionano. Prevengono innumerevoli casi di malattia e salvano milioni di vite ogni anno. Una maggiore cooperazione tra i paesi dell’UE — finalizzata a promuovere la fiducia del pubblico o ad accelerare lo sviluppo dei vaccini — porterà benefici ai cittadini e ai sistemi sanitari pubblici”. Le conclusioni sottolineano la necessità di trarre insegnamenti dalla pandemia di COVID-19 per essere meglio preparati alle future crisi di salute pubblica. Nel corso della pandemia l’UE ha assistito all’emergere di una serie di soluzioni e strumenti che possono essere utili nel combattere le malattie prevenibili da vaccino. La digitalizzazione, con la raccolta e lo scambio di dati a livello di UE e la creazione del certificato COVID digitale dell’UE, e la cooperazione nell’approvvigionamento, nell’acquisto e nella distribuzione di vaccini a livello di UE sono state tappe importanti nel settore della sanità pubblica. La pandemia di COVID-19 ha inoltre portato alla luce l’entità e la portata dei problemi connessi all’esitazione vaccinale. La  pandemia di COVID-19 ha dimostrato le minacce e le sfide che la cattiva informazione e la disinformazione rappresentano per la società. Per contrastare i conseguenti rischi per la salute umana, i sistemi sanitari e l’efficace gestione delle crisi, le conclusioni invitano:

  • la Commissione a istituire un forum di esperti sull’esitazione vaccinale
  • la Commissione a rafforzare il coordinamento tra le politiche dell’UE in materia di vaccinazione e di lotta alla disinformazione
  • Gli Stati membri e la Commissione a sviluppare opportunità di formazione per consentire agli operatori sanitari di acquisire maggiori competenze riguardo a tecniche e strumenti per contrastare la cattiva informazione e la disinformazione in materia di vaccini. Per quanto riguarda il rafforzamento della cooperazione dell’UE, le conclusioni propongono ulteriori azioni, quali:
  • Esplorare il valore aggiunto e le possibilità di superare gli ostacoli giuridici e tecnici all’interoperabilità dei sistemi (sub-)nazionali di informazione sulle vaccinazioni
  • Sviluppare lo scambio di informazioni relative a eventuali eccedenze e carenze di vaccini essenziali. Ciò consentirebbe un’eventuale rivendita o donazione tra gli Stati membri
  • Avvalersi delle possibilità di approvvigionamento congiunto di vaccini.

La pandemia ha innescato una serie di importanti interventi a livello di UE. Un esempio è l’istituzione dell’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA), per migliorare la preparazione e la risposta a gravi minacce transfrontaliere nel settore delle contromisure mediche. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), le vaccinazioni prevengono ogni anno dai 3,5 ai 5 milioni di decessi. Si evita un numero ancora maggiore di casi di malattia, riducendo in tal modo l’onere sui sistemi sanitari. Il vaiolo è stato addirittura eradicato completamente. Tuttavia, in molte regioni dell’UE i tassi di copertura vaccinale stanno scendendo ben al di sotto dei livelli raccomandati. In tali circostanze le malattie infettive possono facilmente ritornare e l’epidemia di morbillo scoppiata negli ultimi anni in diversi paesi europei ne è un esempio. L’OMS ha perfino classificato l’esitazione vaccinale tra le dieci maggiori minacce per la salute mondiale.

✓LINK (https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2022/12/09/vaccination-council-calls-for-combatting-vaccine-hesitancy-and-closer-eu-cooperation/)

Agli americani lo chiede la moglie di Biden con Fauci: due grandi autorità morali.

In Svizzera invece…

Avv. Holzeisen:

‼️In Svizzera si sta muovendo tantissimo ai fini dell’accertamento del più grande crimine contro l’umanità dopo la seconda guerra mondiale. Dopo la conferenza stampa su una mega-denuncia penale presentata per vittime da „vaccino“-Covid-19 danneggiate in modo irreversibile, adesso un’altra denuncia presentata per truffa aggravata da uno svizzero famoso contro il presidente e ministro degli interni della Svizzera‼️

Pascal Najadi, figlio di Hussain Najadi, un grande banchiere a livello internazionale (la famiglia, prima di vendere, era proprietaria di varie importanti banche soprattutto nel Sud-Est-Asia (Malaysia, Singapore ecc.), ed esso stesso banchiere ad altissimi livelli (p.e. era membro del board of directors della Dresdner Bank) e nipote di un ex presidente della Svizzera, ha presentato una pesante denuncia penale a carico dell‘attuale presidente della Svizzera e ministro degli interni, Alain Berset, per truffa aggravata ecc. della popolazione in merito all‘efficacia e sicurezza/rischio dei cosiddetti „vaccini“-Covid-19. Anche in Svizzera la popolazione è stata sistematicamente disinformata/ingannata e questo ebbe ovviamente un‘impatto decisivo sul voto degli svizzeri al referendum sull‘introduzione di misure Covid-19 (lockdown, obbligo „vaccinale“ ecc.) che ebbe luogo in autunno dell‘anno scorso.

Najadi è, secondo proprie dichiarazioni, „vaccinato“ tre volte con Conirnaty di Pfizer/BioNTech e, dunque, considera se stesso e i propri familiari del tutto fondatamente essere vittime, dato che gli effetti a lungo termine delle iniezioni sperimentali sono tutti ancora da vedere.
Questa denuncia penale ha un enorme peso, perché il padre di Najadi era attivo insieme a Klaus Schwab nell‘organizzazione che precedeva il World Economic Forum (e che si chiamava Davos Economic Forum) prima di uscire perché lo sviluppo nello WEF e le ambizioni e idee di Klaus Schwab non gli piacevano. Il padre di Najadi è stato ucciso nel 2013 in un attentato dopo aver espresso forti contestazioni in merito a riciclaggio di denaro di alto livello e di cui era venuto a conoscenza.
In questa intervista Najadi, oltre della denuncia penale presentata venerdì di due settimane fa, parla molto del WEF, di Klaus Schwab che definisce un nazista-comunista, dell‘economia e finanza e di geopolitica (Russia).

Un‘intervista molto interessante che va diffusa il più possibile!

YouTube (https://youtu.be/1oGjyBSSJYg)
Pascal Najadi – Bringing Criminal Charges To The President Of Switzerland.