Il 15 agosto 1871 Pike disse a Mazzini che alla fine della terza Guerra…

[…] Il 15 agosto 1871 Pike disse a Mazzini che alla fine della terza Guerra Mondiale coloro che aspirano al Governo Mondiale provocheranno il più grande cataclisma sociale mai visto. Si citano qui le parole scritte dallo stesso Pike nella lettera che si dice catalogata presso la biblioteca del BritishMuseum di Londra:

“Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che mostrerà chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria. Allora ovunque i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari, questi distruttori della civiltà, e la moltitudine disingannata dal cristianesimo, i cui adoratori saranno privi di orientamento alla ricerca di un ideale, riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero rivelata finalmente alla vista del pubblico, manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo! ”

“Quando Mazzini morì nel 1872 – prosegue ancora il Carr – nominò suo successore un altro capo rivoluzionario, Adriano Lemmi. A Lemmi più tardi sarebbero succeduti Lenin e Trotzki. Le attività rivoluzionarie di tutti costoro vennero finanziate da banchieri inglesi, francesi, tedeschi e americani. Il lettore deve avere presente che i banchieri internazionali di oggi, al pari dei cambiavalute dei tempi di Cristo, sono solo strumenti e agenti degli Illuminati. Mentre al grande pubblico era lasciato credere che il Comunismo è un movimento di lavoratori per distruggere il Capitalismo, gli ufficiali dei Servizi di Informazione inglesi e americani erano in possesso di autentici documenti comprovanti che capitalisti internazionali operanti attraverso i loro istituti bancari avevano finanziato entrambe le parti in ogni guerra e rivoluzione combattute dal 1776 “.

Epiphanius, Massoneria e sette segrete, Controcorrente Edizioni, pag. 163, 164, 165, 166.

(1) Albert Pike è stato un generale, avvocato, scrittore, massone statunitense, chiamato da molti il «papa della massoneria». Pubblicò numerosi opuscoli per incitare alla battaglia contro il cattolicesimo romano ed il papato e portare avanti gli ideali della rivoluzione francese in Europa e nel mondo.

Anche dopo l’Unità, la massoneria fu presente nel contesto politico – economico dell’Italia, specialmente attraverso il gran maestro del Grande Oriente Adriano Lemmi, che fu amico di diversi personaggi importanti dell’epoca, compreso Francesco Crispi.

Lo stesso Lemmi, in una tavola del 1886, scriveva:” E’ necessario che gli uomini messi al governo degli Stati o siano nostri Fratelli o perdano il potere… Le logge massoniche… debbono anzitutto scendere in campo e apertamente lavorare per il più rapido conseguimento dei nostri ideali. Il pretesto per avviare una potente campagna di delegittimazione delle persone non appartenenti alla massoneria era quello di contrastare il potere del Vaticano, nascondendo che si trattava di estromettere il popolo e di creare un sistema controllato da pochi.

Per fare in modo che la massoneria avesse più potere, si parlò, in alcuni casi, di “rigenerazione della massoneria”. Ne parlò il maestro massone Giovanni Bovio a proposito delle Logge del Mezzogiorno d’Italia. Egli, nel 1888, illustrò in un documento le otto commissioni da creare per il “rilancio della massoneria”. Fate dunque che il popolo senta l’influsso di una mano fraterna, che opera non veduta, e tanto più la senta benefica, quanto meno visibile”.

Lemmi fu coinvolto nello scandalo finanziario della Banca Romana (1892 – 1893), causato dalla Loggia Propaganda. La Loggia Propaganda era stata istituita nel 1877 dal gran maestro Giuseppe Mazzoli e successivamente rafforzata dal banchiere Adriano Lemmi, che aveva attirato non pochi banchieri ed esponenti importanti del mondo politico ed economico dell’epoca. Dopo lo scandalo finanziario, che svelava come i massoni

saccheggiassero in vari modi per arricchirsi e per organizzare atti loschi, la loggia sarà marginalizzata e ritornerà forte a partire dal secondo dopoguerra, col nome di loggia Propaganda Due.

Antonella Randazzo, Dissimulazioni massoniche, Espavo edizioni, pag. 106, 107.

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