È un crimine spirituale privare i bambini della Messa antica

Un commento di Don Michele Gurtner

Tra i tanti articoli e contributi, che ribadiscono giustamente e dovutamente il diritto dei cattolici alla tradizionale Liturgia preconciliare della Santa Romana Chiesa, manca un aspetto che forse è sottinteso, però è importante dedicargli una particolare attenzione e metterlo in rilievo. Sto parlando del diritto morale dei bambini di conoscere la Liturgia tradizionale, specialmente la Santa Messa in quanto è da considerarsi il vero fulcro e il centro del cattolicesimo.

Questo diritto dei più piccoli ci viene in mente quasi inevitabilmente, quando ci capita di leggere Luca 11, 11-13: “E se al padre domanda un figliuolo tra voi del pane, gli darà egli un sasso? E se un pesce: gli darà egli forse in cambio del pesce una serpe? E se chiederà un uovo: gli darà egli uno scorpione? Se adunque voi, che siete cattivi, sapete del bene dato a voi far parte a’ vostri figliuoli: quanto più il Padre vostro celeste darà lo spirito buono a coloro, che gliel domandano?”

Tante persone raccontano, con qualche sfumatura, la stessa cosa quando scoprono in età adulta la tradizione con le su ricchezze liturgiche, dottrinali e spirituali: “La Chiesa, di cui ci siamo sempre fidati, ci ha nascosto volutamente un tesoro per anni e decenni, proprio durante gli anni più importanti della nostra formazione religiosa. Ci ha privati di quella perla preziosa di cui avremmo necessitato per crescere meglio nella fede, nella speranza e anche nella carità”. Nel migliore dei casi sono deluse, tante volte, comprensibilmente, amareggiate. Si sentono derubate, escluse da una realtà preziosissima.

La Chiesa “postconciliare” tende a dire: è solo una forma, chi ha davvero fede non bada a quella, tanto la Messa è sempre la Messa. Ma questo modo di argomentare è alquanto cinico. Non basta la validità della Messa come se il resto fosse del tutto irrilevante. La validità è certamente un punto importante. Ma ciononostante non è l’unico. Per essere buona, la Santa Messa deve riflettere la fede cattolica nella sua completezza e lo deve fare inequivocabilmente.

Per fare un esempio illustrativo che ci aiuta a capire che la mera validità della Santa Messe è importante ma non tutto, e quanto può essere dannosa anche se la validità è assicurata, immaginiamoci un bambino. Questo bambino trova puntualmente una volta all’anno, ogni 24 dicembre, una busta con mille Euro sul suo posto a tavola. Per il resto il giorno è come tutti gli altri dell’anno. Il bambino cresce, e in età adulta ne parla con alcuni amici. Ma essi raccontano una cosa un po’ simile, ma anche molto diversa sotto certi aspetti: ogni anno, sempre il 24 dicembre, c’era una grande festa a casa loro, alla qual tutti si preparavano già da settimane. Le case venivano addobbate, si costruivano presepi per i quali si raccoglieva nel bosco del muschio, ramicelli, cortecce e altri materiali ancora, si sentiva il profumo di incenso, si preparavano dei biscotti speciali, riservati a quel periodo dell’anno e la musica che si ascoltava era del tutto diversa rispetto al resto dell’anno. E soprattutto: ricevano regali concreti e scelti a mano, secondo i gusti e interessi dei bambini, che avevano un significato più profondo.

Questo bambino, ormai adulto, ha scoperto attraverso i racconti e forse anche qualche foto un nuovo, bellissimo mondo che gli è stato nascosto per anni e decenni. Qualcosa che avrebbe vissuto volentieri nella sua infanzia, ma di cui è stato privato e che è irrecuperabile. Quindi confronta i suoi genitori ma loro gli dicono: “ma che ti lamenti? Non hai forse trovato ogni anno una busta con 1000 Euro sul tavolo? Certo che abbiamo festeggiato il Natale come tutti gli altri, solo l’esteriore era diverso – sai, la forma non conta, è del tutto superflua, quello che conta è la sostanza, e quindi la busta.”

Privare i bambini della Santa Messa tradizionale è ancora peggio che privarli dei festeggiamenti natalizi! E non ci dobbiamo stupire se, una volta scoperto questo crimine, perderanno la fiducia e proveranno delusione e rancore nei confronti della Chiesa, che dovrebbe mostrarsi loro Santa Madre.