Destituzione dei popoli a “popolazioni”

(come i pinguini)

Cosa ci è successo? Forse questo: che da “popolo” italiano, ossia comunità con una propria identità storico-politica, un popolo di persone- cittadini, siamo divenuto una “popolazione” – ossia “un insieme di esemplari il cui principium individuationis è semplicemente quello di essere parte di essa , un gruppo di esseri che va gestito secondo le loro caratteristiche comuni”. Nel passare da popolo a popolazione, non produciamo più “azioni”, ma manifestiamo “comportamenti”,come per esempio la popolazione dei pinguini dell’Antartide. Comportamenti tanto prevedibili e facili da indurre, che i nostri padroni sfruttano tanto bene per governare senza costrizione, bastando “l’inerzia della massa e la stigmatizzazione del conforme”. Ma soprattutto grazie alla total immersion televisiva, smartphone che porta”a domicilio, senza sforzo”, il “simulacro di universo che esiste al di fuori delle proprie quattro mura e ti dà l’impressione di essere immersi in un cosmo brulicante di eventi…nella finzione del villaggio globale”: come guardare le partite in Svezia “come si fossi lì” e ti fa dimenticare la tua vita vera, personale e concreta: monotona e ogni giorno più misera e povera e precaria.

Così il non popolo vive una vita di seconda mano, prigioniero di Maya mediatica, e si crede felice; la nostra gioventù si mette in fila a migliaia spontaneamente negli open days dei sieri letali come si agglomera –  tale e quale una popolazione zoologica – nei luoghi della cosiddetta movida, senza alcuna memoria del proprio passato e nemmeno la capacità di preoccuparsi del proprio futuro di gente che né lavora né studia e una società in lockdown che “manda per sempre al macero interi settori d’impresa, e non ha neanche più un’economia”.

Sto citando “Governo Virale – dalla polis all’ovile” di Stefano Mantegazza (noto su twitter come Il Pedante) e Pier Paolo Dal Monte (Arianna Editrice, 185 pagine, euro 18,60): denso libro di riferimento, nel senso che sa spiegare il quasi inspiegabile, dire l’indicibile, ossia squadrare da ogni lato la mostruosa dittatura in atto, che ha prodotto “la destituzione dei popoli e la conversione delle loro assemblee in somministratori di prodotti politici .. nel concetto di populismo che indica nella frustrazione della volontà popolare una virtù di governo”.

Un libro che rileggerò e di cui tornerò a trarre le illuminazioni che ho tratto, fra l’altro, dai passi che trattano la Chiesa di Bergoglio e la precisione dei suoi riferimenti massonici. Per intanto, non si taccia la diagnosi sulla causa di tutto ciò:

“Una eclissi del trascendente che ha rinchiuso i moderni. dice Mantegazza – nell’orizzonte breve e parziale della loro avventura terrena… “: Non si tratta solo di eclissi del divino, ma”di ciò che trascende il nostro essere tutto umano: le opere morali, intellettuali e politiche che superano le generazioni”, e quindi “li ha costretti come porci con la faccia nel fango”. Non-popolo ma popolazione biologica, coi suoi “comportamenti” caratteristici, nel brago.