Casaleggio & Beppe, ossia LASCIENZA (dei cocktail)

“La  ricerca senza fondi che blocca gli atenei. Studenti via dall’Italia. Investimenti pari a un sesto del Sud Corea. Aule e laboratori fermi a 10 anni fa”.  Ho letto questo titolo su Il Messaggero.  Ho letto nell’articolo che: “gli enti pubblici di ricerca   hanno perso in poco più di dieci anni qualcosa come 400 milioni di finanziamenti dal Miur, il solo Cnr si è visto ridurre il budget ministeriale di 150 milioni rispetto al 2002.  …. Spendiamo in ricerca e sviluppo meno della metà della Francia e un quarto della Germania. Il numero dei ricercatori nelle università scende drasticamente da anni: tra il 2008 e oggi se ne sono persi 10 mila”

https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/universita_ricercatori_calano-4237955.html

Ho letto che  “ L’Italia è fanalino di coda in Europa per numero di laureati: solo il 18,7% della popolazione ha una laurea, rispetto ad una media Ocse del 30,3%. Secondo i dati Eurostat, il nostro Paese ha ancora un’alta percentuale di persone con al massimo la licenza media: si tratta del 41,1% tra i 15 e i 64 anni contro il 26,2% europeo”.

Ho letto queste righe, e il pensiero è corso a Davide Casaleggio.  Un pensiero di gratitudine. Per due motivi.

Il primo: che importa la ricerca, quando abbiamo Casaleggio. Egli incarna in sé solo La Scienza,  il pensiero, il Futuro. Egli scruta i secoli con infallibile sguardo cibernetico.  E insieme al mistico Gigante del Pensiero Beppe Grillo, il futurista  visionario, indica il cammino. Digitale, si capisce. Ecologico. Rumentario. Senza alcun consumo di energia.

Secondo motivo:  che importa se continuiamo ad essere più ignoranti,   se il 41% di noi ha solo la licenza media  e soloil 18% una laurea, se quindi non siamo impiegabili.  Tanto, “nel  2054 la maggior parte dei lavori che conosciamo non esisterà più”, vivremo tutti del reddito di cittadinanza, quindi non ci sarà più bisogno che impariamo nemmeno a leggere, scrivere e  far di conto.  Ignorantissimi, vivremo un felice tempo libero continuo – “dedicheremo al lavoro solo l’1% del nostro tempo di vita” – mentre i robot faranno tutto per noi. Lui vede già

“Robot che creano prodotti, organizzano la logistica, e la produttività. Guidano i camion e preparano i cocktail al posto del barman.  Vede che nei prossimi anni “i lavoratori dei fast food, del retail, autotrasportatori, della logistica, bancari, gradualmente scompariranno insieme a tutti quei lavori che possono essere sostituiti da robot, bot e software”.

Il punto lievemente inquietante è  quel che vede Casaleggio. Vede  logistica, banca, retail, fast  food”,  vede “robot che preparano i cocktail” agli ignoranti che pagano col reddito di cittadinanza .

Ciò che NON vede sono: tanto per cominciare, le centinaia di migliaia di ricercatori che hanno concepito, progettato, fabbricato in imprese i robot-barmen e bancari. Chi li fa? Il Profeta non si pone la domanda: “i cinesi”, magari.  I coreani. Noi italiani no, non ci siamo nella sua  Visione. Avremo il reddito di cittadinanza  con cui pagheremo il robot che ci ha sostituito nel fast food. Noi, non abbiamo bisogno di sforzarci.

Il Casaleggio vede fast food e bar.  NON vede, nemmeno riesce a immaginare,  altri impieghi e funzioni più noiose, e forse anche non ecologiche,  che i robot faranno  per noi per mantenerci nell’alto livello di civiltà cui godiamo i cocktails nei bar. Che so, trafilerie metalliche,  componenti in leghe speciali,  composti di carbonio, nuovi materiali, chi li fa? E  della chimica, chi si occupa? Chimica di  base, chimica fine, chimica farmaceutica? Esplosivi? Vernici? Plastiche biodegradabili? Son tutto cose così sgradevoli, puzzolenti, pericolose, che non entrano  nella visione di Casalé.  Quando ci serviranno le compreremo dall’estero. Col reddito di cittadinanza.

Come già fanno loro, i grillini, quando gestiscono i comuni: niente termovalorizzatori, “sono tecnologie vecchie di trent’anni!”. In attesa delle nuove,  mandano le loro  migliaia di tonnellate di rumenta “all’estero”, in Austria su vagoni-spazzatura puzzolenti, pagando per il servizio. O  nelle regioni del Nord  che sono così arretrate da avere i termovalorizzatori. E le nuove tecnologie? Sono già qui! Beppe le ha viste in Texas! A Singapore!

E’ quell’ideologia che ho chiamato “Futurismo Oscuranista”. No ai treni ad alta velocità, perché aspettiamo la levitazione magnetica, treni da 2mila all’ora in tunnel d’acciaio lunghi migliaia di chilometri: Beppe li ha già visti! Nella fiera di Seattle! E così l’Italia si tiene i treni lenti e blocca un tunnel già fatto. I tunnel? Tecnologie vecchie. Quando davvero si dovesse proporre la levitazione  magnetica o pneumatica, saranno comunque necessarie infrastrutture : enormi, costose energeticamente, acciai, ponti, tunnel  a tenuta stagna. Allora i rillii urleranno: No-Maglev! E’ anti-ecologio,energivoro, inquinante! Non lascia funzionare i telefonini dei viaggiatori! Aspettiamo la prossima tecnologia: Beppe l’ha giàà vista a Bei-jing, a Kuala Lumpur, a Pyongyang!    Perché  per allora, mentre Roma sarà  definitivamente sepolta sotto gli stratti geologici dellla sua rumenta, anche la capitale della Corea del Nord sarà diventata un centro di eccellenza mondiale che venderà prodotti e materiali altamente sofisticati usciti dalle sue fabbriche connesse alle sue università dove gli studenti si stroncano di fatica a studiare, a tutto il mondo.  Anche a noi. Che pagheremo con il reddito di cittadinanza. O le pizze, piaceranno? O le cravatte d  Armani? Il famoso Made in Italy,? Il “settore del Lusso”?

Se ci saranno ancora, poi.  Perché nel mondo reale gli artigiani stanno chiudendo a migliaia in Italia – perché l’artigianato richiede anzitutto una cultura, un paese ricco di cultura  e di soldi guadagnati, che sappia apprezzare (e pagare) scarpe fatte a mano da 450 dollari e oreficeria creativa. Ma nel paese reale guardate come vestono i giovani da Sfera Ebbasta, i giovani da pizzeria a domicilio. Una scarpa cucita a mano, non solo non sanno nemmeno cosa sia: non sanno desiderarla. Hanno desideri standard, soddisfatti da merci standard prodotte da multinazionali a basso costo in  Asia – il mercato  pauperistico, una specialità USA. Perché l’ignoranza è anche questo: una scarsità di desideri.  L’ignorante ha un repertorio di desideri striminzito. Che ne so, non  desidera visitare  tesori archeologici, leggere in altre lingue,  né preziosi vini, né tessuti ricercati.  Anche nel cibo, l’ignorante  ha desideri semplici e standard. Guardate cosa posta come suoi pasti  Salvini, ravioli da supermercato conditi con ragù in scatola, e capite che anche la celebrata “cucina italiana” ha i giorni contati.

Che povero paese l’Italia. Governato per trent’anni da comunisti diventati liberisti   mantenendo tutti i vizi della loro ideologia  per ingraziarsi il capitalismo finanziario globale  – tagliando spese della ricerca, anzitutto  –  adesso  ha al potere l’ideologia del  Futurismo Oscurantista adesso pone i suoi divieti  e pensiero unico  storto. Lo scientismo di Casaleggio-Grillo –  che non hanno mai visto una fabbrica, una centrale elettrica,  un altoforno, un pozzo di petrolio, una  miniera di carbone – e proprio per questo ritengono di non averne bisogno – credono di poterli cancellare nel loro futuro tecnologico immaginario tutto aria pulita,  cocktail,  e fast food robotici. Nemmeno capiscono che i comodi in cui vivono, le auto e gli aerei a basso costo che prendono,  i farmaci che ingollano, sono prodotti di una intera civiltà, di profonde intelligenze e organizzazioni e discipline disciplinanti,  di cui loro non si ritengono né parte, né impegnati a mantenerle.

“Nel 2054, profetizza il Profeta, “I lavoratori rimasti sono quelli dove i clienti preferiscono il tocco umano: gli atleti, gli artigiani, gli infermieri per gli anziani e gli amanti”. Già sbagliando subito: gli amanti sono stati i primi a sparire, sostituiti dalla pornografia digitale-standard e dalle prostitute nigeriane. Gli infermieri per anzini, saranno istruiti a praticare l’eutanasia agli anziani per liberare un reddito di cittadinanza. Gli artigiani

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/artigiano-portami-via-hellip-ndash-sei-anni-si-sono-perse-100mila-191987.htm

  IN SEI ANNI SI SONO PERSE 100MILA IMPRESE ARTIGIANE: CRLLANO COSTRUZIONI, TRASPORTI E FALEGNAMERIA (-20%), BOOM DI ADDETTI ALLE PULIZIE, TATUATORI E ESPERTI DEL PIERCING – LA FOTOGRAFIA DI UNIONCAMERE/INFOCAMERE

Appunto perché una società che s’è impoverita,  e s’è impoverita perché diventata più ignorante  perché lo Stato non investe in istruzione,  non può servirsene. E  il boom dei tatuatori  e del piercing non ci rallegra particolarmente, anzi ci sembra l’indizio della direzione verso cui, come comunità intera, siamo diretti: allo stadio dell’aborigeno australiano, del melanesiano  tatuato, del  Cannibale nigeriano. Ah già, quello già lo abbiamo.  Non sarà il caso di eliminarlo?

Non chiedetelo al governo grillino. Non a Casaleggio. Sono piccolezze di cui il Beppe non si occupa. Entro il 2054 “tutte le nazioni- avranno adottato un reddito di base incondizionato, “finanziato dall’uso dell’infrastruttura dei cittadini”, che hanno “sviluppato l’autosovranità”.

Già, l’autosovranità. Però dipendente dal reddito di cittadinanza del governo grillino che forsel’anno prossimo non te lo darà più.

Ma niente: è “l’ultimo passo che dovrebbe permettere all’uomo, stando alla previsione del video della Casaleggio, di entrare “nella nuova era dell’immaginazione”.

Già, la nuova era dell’immaginazione.  La sua.  Come no, fra la rumenta non raccolta  e gli analfabeti inoccupabili. Faranno tutto i cinesi, i coreani, coi loro robot. Noi staremo al bar e ci faremo servire cocktails da robottine.

Perché poio a guardre bene, la filosofia innovativa di Casaleggio e Grillo ha qualcosa di familiare:

“Nel Novecento  l’ aumento della produttività dovuto alle tecnologia viene trasferito equamente. Esiste un rapporto fisso tra quota per il capitale (un terzo) e quota per i lavoratori (due terzi)”. Tra  la fine del XX e l’inizio del XXI secolo, l’aumento della produttività comincia ad essere un vantaggio solo per il capitale, mentre né i salari né il numero di lavoratori hanno un incremento”.

Come l’esproprio del lavoro da parte del capitale, fosse un fenomeno della Natura.

Insomma, è il TINA, Non Ci Sono Alternative – al capitalismo disumano.