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1f4dd-4321956  Maddalena Loy Emilio Mordini

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«Durante la pandemia non c’è stata alcuna ipnosi di massa: nessuno viene ingannato se non vuole essere ingannato. Ha presente Wanna Marchi?».

Il professor Emilio Mordini, psicanalista, smonta in un attimo le dietrologie di chi ha stigmatizzato l’accondiscendenza di parte della popolazione nei confronti della gestione pandemica.

«Le persone non sono state suggestionate: sono state, per un’infinità di ragioni, complici. E quella parte di popolazione che ha detto no, è stata massacrata».

Laureato in medicina e in filosofia, già docente di bioetica alla Sapienza e di etica per la Società italiana di psichiatria, segretario scientifico della Commissione di bioetica del CNR e di quella dell’Ordine dei Medici di Roma, Mordini si è anche occupato di comunicazione nel settore delle epidemie e delle vaccinazioni per la Commissione Ue. Oggi è Research fellow all’Università di Haifa in Israele ed esperto della Dg Home della Commissione Ue. Vive ed esercita in Friuli.

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“Piaccia o no, è la realtà. Se si analizzano i casi di truffa, c’è sempre una complicità del truffato. Se si vuole imbrogliare qualcuno, bisogna far sì che anch’egli in qualche modo si comporti in maniera “furba”. La persona truffata è sempre coinvolta nel processo truffaldino: tutti i giuristi e i truffatori lo sanno, la tecnica è questa. Poi, certo, il truffatore è più abile”.

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“Come faceva a far spendere milioni di lire per creme dimagranti? Erano tutti cretini? No. Quella maxi truffa poté accadere perché Wanna Marchi sapeva coinvolgere come complici i suoi ascoltatori. In cosa? Nella pigrizia di non voler fare una vera dieta. Lei offriva una via d’uscita comoda: illudersi di dimagrire senza sforzo. Questo è lo schema attraverso il quale funzionano le truffe, basta leggere per capire che i commessi viaggiatori vendono illusioni”.

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“Sono bastati tre ingredienti: bucare lo schermo, scegliere il target, scegliere il timing. Un buon venditore sa scegliere il momento giusto (quello che gli antichi Greci chiamavano kairòs), sa evocare e percepire qual è il desiderio di chi deve essere convinto (il suo target ideale), sa sedurre”

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“Lo so che viene da ridere, eppure Burioni a suo modo è affascinante (come lo era Wanna Marchi); è stato sgradevole, ma buca lo schermo”.

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“Le persone che fanno parte del cosiddetto , composto di persone con un lavoro prevalentemente dipendente. Il messaggio della scienza era rivolto a loro. In Francia, ad esempio, nelle zone rurali le persone non erano affatto convinte e hanno aderito alla vaccinazione di massa più per obbligo. In un contesto come quello francese, interessava convincere Parigi: è Parigi che decide qual è l’opinione pubblica della Francia. In Italia è l’area di sinistra: gente che voleva essere convinta, perché il messaggio che è stato dato loro e che ciò che fa lo Stato è fatto bene, e queste persone hanno con lo Stato un rapporto di “dipendenza”, più che di cittadinanza in termini liberali”.

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“Lo psicologo clinico Mattias Desmet ha parlato di

introducendo il concetto della . La sua teoria è che gli esseri umani sarebbero buoni se la loro mente non fosse “controllata” dai governi, ma è una teoria consolatoria: il concetto stesso di ipnosi di massa serve a deresponsabilizzare le persone ed è ciò che, alla fine, conduce ai totalitarismi di sinistra”.

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“Il pensiero liberale ha sempre diffidato della bontà umana, e infatti in Italia i liberali non ci sono. Vede, è più facile dire “Wanna Marchi mi ha ipnotizzato” anziché “sono troppo pigro per fare la dieta e per questo mi è venuto bene credere a Wanna Marchi”.

Qualcosa di simile è avvenuto con la pandemia. Se qualcuno è stato ingannato è perché l’inganno ha incontrato il suo desiderio”.

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“Possiamo dividere l’inferno degli Ingannati in diversi gironi. Innanzitutto c’è il girone dei dipendenti garantiti. Un mondo per lo più statale e parastatale che vive degli stipendi dello Stato, che assicura loro un’onorevole povertà senza faticare, come nei film di Checco Zalone. Perché questa gente avrebbe dovuto sputare nel piatto dove ha mangiato? A queste persone si è dato il messaggio che, continuando la vita di sempre, attraverso il vaccino avrebbe guadagnato la medaglia di responsabilità e altruismo e avrebbero evitato un po’ di rischi medici. Da metterci una firma”.

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“Molti di loro in Italia lo sono per finta e rientrano comunque nel girone dei dipendenti garantiti: sono nel ventre della vacca, parte del sistema. Che siano dirigenti o impiegati, generali di corpo d’armata o sergenti, cambia solo lo stipendio, ma il ragionamento della mamma-Stato è sempre quello”

“Questo è davvero un girone infernale, quello dei patofobici e degli ipocondriaci. C’è una fascia di persone spaventata dalle malattie in assoluto. A qualcuno che aveva molta paura delle malattie è stato detto che c’era una malattia mortale, ma che lo Stato e la scienza potevano salvarlo se lui si fosse sottoposto a restrizioni e a una vaccinazione innocua e gratuita”.

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“Ci sono gli ipocondriaci patologici e poi c’è una fascia di persone spaventate per motivi pratici: vedono nella malattia un destino di rovina, perché l’unica risorsa che hanno è la salute fisica”.

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“Gli immigrati più poveri, ad esempio, la cui unica possibilità di vita e di guadagno risiede nell’efficienza fisica. Un altro gruppo che dipende criticamente dalla salute fisica sono gli anziani, cioè milioni di Italiani. Non hanno più i network familiari che li sostengono e gran parte di loro non può permettersi una badante. L’unico bene che rimane è la salute fisica, se la perdono non resta loro che la casa di riposo e la segregazione sociale in attesa della morte. Sono dunque spaventatissimi della malattia”.

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“Certo, appartiene a un altro girone, quello dei rancorosi. Tutte quelle persone che credono che la vita sia stata ingiusta con loro e che non hanno ricevuto quanto meritavano. rancoroso non aspetta altro che l’occasione per denunciare il vicino, per prendersela con chi non portava la mascherina. Sono persone cui è stata data la possibilità di essere cattivi gratis”.

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“Appartengono al girone dei frustrati. E sono i più temibili: sono quelli che hanno portato Wanna Marchi in tribunale Non tanto per riprendersi i soldi -non ci è riuscito nessuno- ma per poter dire “è lei che mi ha ingannato, non sono io a essere stupido”.

Un’amplificazione mediatica delle malversazioni e delle discriminazioni avvenute in pandemia offrirebbe a queste persone una via d’uscita per salvare la faccia. Al tempo stesso, però, li asseconderebbe nella ricerca del capro espiatorio. Il rischio è che si scateni la jacquerie ( 1348, )”.

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“Perché sperano ancora che la vita punisca chi non ha obbedito. È comprensibile: non accettano di essere stati presi in giro. Chi è stato obbligato a farsi almeno tre vaccini, non può accettare che i novax non siano tutti morti, né vuole scoprire di potersi contagiare e ammalare lui stesso, cittadino modello. Certo, se le notizie fossero date con opportuna risonanza, queste persone ascolterebbero, ma il meccanismo dell’informazione è sempre stato complice e li ha aiutati a negare la realtà”.

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“No, assolutamente no”.

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“Certo, e ricapiterà, come era già capitato in passato: durante il fascismo fu introdotta la tessera annonaria, noi abbiamo istituito il Green Pass. Gli esseri umani sono questo. Non c’è soluzione, l’unica è quella che ha indicato Benedetto XVI in un’omelia per i deputati cattolici del parlamento tedesco. Ratzinger disse che l’unico modo per non fare disastri è sapere che la politica serve solo per cose semplici, anche se importanti: amministrare, gestire le tasse. Sperare di migliorare la natura umana con la politica provoca catastrofi. Gli esseri umani si migliorano riscoprendo il sacro, frequentando l’arte, la bellezza, la poesia, la musica. Se vogliamo assicurarci che non ritornino più misure discriminatorie, dobbiamo portare di nuovo la gente a leggere, a teatro, ai concerti, cercando di comunicare la bellezza, la serenità e la gioia della vita. Così si possono prevenire nazismo, fascismo e comunismo. L’unico antidoto contro la cattiveria è amare la “straziante, meravigliosa bellezza del creato” (per usare le parole di Pasolini) e -per chi crede- il suo Creatore”.