ll diritto alla Sragione. E le sue conseguenze sociali.

No, non crediate che sia una pazza isolata. Non solo ne conosco decine di animaliste che la pensano così. E che Daniela Martani,  esercita la  propria libertà di pensiero, il suo “diritto all’opinione”,  la maggior conquista della demokrazia. Il diritto ad avere  una opinione del tutto svincolata da qualunque obbligo –  anche l’obbligo di adesione alla razionalità.  Infatti   aderire alla ragione “limiterebbe”  la libertà dell’individuo; e l’individuo oggi è stato liberato da tutto, anche dal dovere di non sragionare.

Una volta liberatici dalla dipendenza alla ragione, però, ci si libera dalle altre dipendenze: fra cui l’obbligo,  per il governo, di agire con giustizia.  Da ogni responsabilità verso tutti, figli, parenti, amici, concittadini. Sicché nell’Italia oggi dove le vegane credono che Amatrice abbia il karma negativo dovuto al sugo all’amatriciana, c’è una  società che consente questo: spero l’abbiate visto:

http://https://youtu.be/XGPEiao5dYw

E succederà, anzi sta succedendo, anche di peggio.  So che è inutile, ma  viene a punto un  avvertimento di Leone XIII: “Una libertà di pensiero e di espressione che sia totalmente esente da vincoli in assoluto non è un bene di cui la società umana abbia ragione di rallegrarsi: è al contrario fonte e origine di molti mali. La libertà, come virtù che perfeziona l’uomo, deve applicarsi al vero e al bene; la natura del vero e del bene non può mutare ad arbitrio dell’uomo, ma rimane sempre la stessa, e non è meno immutabile dell’intima natura delle cose”.

Naturalmente inascoltato, il clericale reazionario. Oggi abbiamo Francesco. Abbiamo tutti diritto  al paradiso della sragione.

 

martani-daniela