LA RIVIERA ROMAGNOLA RIDOTTA A UN GIGANTESCO SUK

PAOLO SENSINI – La riviera romagnola è ormai ridotta a un gigantesco suk senza più alcuna soluzione di continuità dai Lidi ravennati a Gabicce Mare. Un trionfo per i corifei dell'”integrazione”, che forse vedono in tale andazzo il chiaro segno dell’i-taglianizzazione come piace a loro dei “migranti”. Merce contraffatta, venditori di cibi e bevande di dubbia provenienza, massaggiatori improvvisati e mariuoli a go go distribuiti su oltre 100 chilometri di battigia. In questo caso, tuttavia, i concettI di “legalità”, “controlli” o “evasione fiscale”, parole sempre brandite a mo’ di clava quando fa comodo loro dai cul-tori del politicamente corretto, sono letteralmente sparite dai radar. Chissà come mai? Un po’ meno contenti lo sono forse tutti quegli esercenti costretti dalle “istituzioni” a essere “congrui” e “regolari”, i quali vengono sistematicamente taglieggiati da Vigili, Polizia e Guardia di Finanza e per uno scontrino non emesso rischiano multe salattissime o addirittura la chiusura dell’attività. I soliti due pesi e due misure, di cui a farne le spese sono sempre gli stessi tartassati. Ormai siamo alla passività e al masochismo più completi. Una situazione che, se vogliamo provare a darcene ragione, più che alla sociologia economica deve riferirsi alla psichiatria.

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