LA BEATA SUPERCLASSE MONDIALE. UN IDENTIKIT. (I)

Avrete letto probabilmente la notizia: “Laura Boldrini alla ricerca di una super-casa nei pressi di Piazza Navona.  […] Si tratta di una abitazione “cinquecentesca molto bella e di valore storico, tra i bugnati che qua e là sorgono nei dintorni di piazza Navona”. L’Espresso osserva che la magione della Boldrini – che nel 2014 ha dichiarato un reddito imponibile di 115.338 euro– ha tutt’altro che l’aspetto di “un appartamento da fine legislatura” ma sembra “la tipica casa di rappresentanza, come non bastassero le sale di Montecitorio per ricevere presidenti e ambasciatori”.

Si ha qui dal vivo un tipico esempio di ciò che in inglese si chiama  self-righteousness; parola   che mal traducono i termini “moralista ipocrita”, “farisaico”. Per il Webster, indica “l’esibizione compiaciuta di superiorità morale, derivante dal sentimento che le proprie convinzioni, azioni o relazioni sono  di più gran valore che di quelle della persona comune.  Gli  individui self-righteous sono spesso intolleranti delle opinioni degli altri”.

Quest’attitudine  spocchiosa è meno personalmente della Boldrini – ancorché ella la esibisca in modo caricaturale – che di una classe. Anzi, di una superclasse: la superclasse mondiale e mondialista. Quella “di sopra”  che governa  attraverso il caos e sta rimpiazzando i popoli europei,  l’oligarchia globalista e globalizzata, che sta assumendo i costumi lussuosi propri delle plutocrazia insindacabili. Poiché ci domina e dominerà sempre più, vale la pena di farne una tipologia. L’analista politico Michel Geoffroy l’ha tentata. Ne riporto i passi salienti.

  La superclasse sta accelerando la sua confisca della sovranità popolare. 

Il forum di Davos è un  noto appuntamento della superclasse. Nel forum del gennaio 2017,   è stato presentato come base delle discussioni il rapporto  Global Risks 2017 :  molto istruttivamente, il rapporto indicava come “rischi” le manifestazione democratiche di volontà popolare degli ultimi mesi: il Brexit, l’elezione di Trump in Usa, e in Italia  il “No” al referendum di Matteo Renzi.

Da  queste  rotture, la superclasse ha dedotto (escritto nero su bianco) “il bisogno di proteggere meglio i nostri sistemi di controllo qualità dell’informazione”: insomma il “nostro” monopolio dell’informazione è  stato minato dalle notizie sul web; questo ha provocato “una fragilizzazione della fiducia della popolazione”, da qui il proposito di censura alle informazioni incontrollate – e  dunque definite “fake news” – di cui la Boldrini è stata in Italia la precursora.

La superclasse si è proposta di “arginare i rischi”  (ossia il voto popolare). Dopo il Brexit, “bisogna smettere di dire che il popolo ha sempre ragione”,  ha sancito Cohn Bendit. “La storia ha mostrato che quando si segue la  volontà dei popoli, soprattutto nei momenti difficili, si sbaglia”, ha rincarato Macron.   La soluzione l’ha prospettata il demiurgo Jacques Attali (j), il creatore in laboratorio di Macron: una riforma costituzionale che determini “i temi che un voto popolare  maggioritario non dovrà decidere”; temi che “saranno santuarizzati iscrivendoli nella Costituzione”.  Già fatto, direte voi:  fin dal 2012  i maggiordomi italioti della superclasse, aspiranti ad essere ammessi alla superclasse mondiale,  hanno inserito l’obbligo di pareggio di bilancio in Costituzione. E’ il nodo scorsoio che ci strangola, ed è stato opera di Mario Monti, per mostrare il suo zelo alle volontà di Schauble e Merkel.  Attali propone di “santuarizzare”, ossia di sottrarre al voto e volontà popolare, molti altri temi  iscrivendoli nel marmo delle costituzioni. Lo chiama “santuarizzare  il Progresso”. La superclasse definisce infatti “progresso”  la propria ideologia liberista-libertaria, e “i nostri valori” le nozze gay,  la vendita di bambini (utero in affitto), il rimpiazzo multiculturale, e l’eutanasia  somministrata dal servizio sanitario nazionale.

Come detta infatti il documento di Davos, “I fattori di rischio [la volontà popolare] possono essere arginati creando società più inclusive  basate sulla cooperazione internazionale”. Al di fuori della neolingua, “società più inclusive” indica  l’utilità di sommergere  la popolazione votante sotto ondate di immigrati estranei,  votanti anch’essi, per lo più secondo i desiderata della superclasse  perché ostili rispetto al popolino  fra cui sono venuti a vivere. L’utilità s’è vista nelle ultime elezioni francesi, dove gli immigrati hanno votato in massa il banchiere d’affari.

Come è  apparsa la superclasse mondiale?

Il collasso dell’Urss e della possibilità di rivoluzione socialista ha consentito ai più ricchi di applicare con rigore dottrinario   la dogmatica  capitalista,  e insomma di rivoluzionare la società a  loro profitto. Una classe che non teme più la classe operaia  o lavoratrice – marginalizzata dalla migrazione e dalla de-industrializzazione –  applica la sua rivoluzione “dall’alto”. Anche Pietro il Grande fece una rivoluzione dall’alto, ma  con grandi differenze:  la superclasse non punta a rinforzare e modernizzare una nazione, ma ad  un obiettivo mondialista: ossia a dissolvere  ogni Stato nazionale per sostituirli con un “governo mondiale”  (meglio,  in neolingua,  governance mondiale).  La superclasse è cosmopolita. Nel nuovo ordine, l’autorità non emana più dalla sovranità politica, ma dal denaro liberato   da ogni condizionamento legale, dal marketing e “i  nostri sistemi di [controllo] informazione”.

La superclasse mondiale  poggia dunque,  in Occidente,  sull’emancipazione del potere economico-finanziario  dalla sovranità politica:

  • Emancipazione territoriale con la globalizzazione degli scambi e la de-territorializzazione della ricchezza.
  • Emancipazione dalla materialità del denaro, con la finanziarizzazione e la promozione di capitale fittizio.
  • Infine, emancipazione sociale: con l’alleanza della sinistra al neocapitalismo globalista, ormai i super-ricchi non temono più il popolo – un popolo che del resto possono cambiare a volontà con delocalizzazioni e immigrazioni.

Ciò significa che il nuovo potere finanziario mondializzato non riconosce più alcun limite al suo sviluppo. Il suo strumento, il neo-capitalismo, si basa su una fuga in avanti con la creazione continua di nuovi desideri  sempre riaccesi, estesa a tutto il pianeta, poi alla natura stessa dell’uomo.

Come è stato già notato, è la “rivoluzione del 68” ad aver congiunto il neo-capitalismo alla “sinistra” libertaria ed edonista.  Gli slogan sessantottini, “Vietato vietare”, “Godere Operaio”, “Dopo Marx, Aprile”, “Chiediamo l’impossibile, Vogliamo Tutto” erano indicativi di questa alleanza. Hanno aperto al “consumare senza limiti” grazie al credito e alla pubblicità totale, ma soprattutto grazie alla metodica cancellazione degli ostacoli culturali al dominio del denaro –  la famiglia, il risparmio, la frugalità  come valore, lo spirito di sacrificio per la nazione, le “virtù” cristiane e quelle borghesi – variamente bollate come: clerico-fasciste, reazionarie,  maschiliste, eccetera. L’estrema sinistra utile idiota dell’oligarchia,  per questo compito è stata compensata:  ma ovviamente solo nei suoi capi. Paolo Mieli, Giuliano Ferrara, Gentiloni, la Boldrini sono stati ammessi nella superclasse mondializzata (molti di loro lo erano per diritto, come figli di papà) in qualità di maggiordomi di lusso del Sistema, direttori di media, cooptati agli alti livelli transnazionali (UE, ONU,  ONG) .

Si tratta in effetti di una classe – ossia di un gruppo sociale che presenta caratteri particolari e costanti, che la distinguono dalle altre classi.

Questa classe  si pone non solo al disopra delle vecchie elites nazionali,  ma fuori dalla portata, e persino dalla vista, dei popoli. Questa superclasse è transnazionale e il suo campo d’azione è mondiale, come il suo progetto è cosmopolita.

Il saggista Geoffroy vi distingue quattro cerchie. Cerchie   concentriche, che hanno la ricchezza finanziaria come denominatore comune dei loro privilegi, derivante essenzialmente dalla de-regolamentazione mondiale.

La cerchia della  elite finanziaria mondiale.

Qui si raggruppano e si ritrovano i responsabili delle istituzioni finanziarie internazionali e delle banche centrali, i dirigenti delle cosmo-multinazionali quotate, a fianco dei grandi speculatori ricchissimi.

Secondo i dati ONU, il 10 % della popolazione mondiale controlla l’85% delle ricchezze, e l’1 per cento ne controlla il 40%.  I grand commis di questa super-elites (Draghi, Christine Lagarde,  Padoa Schioppa,  Janet Yellen)  vi sono cooptati in quanto aderenti agli interessi della finanza.  Occorre che parlino inglese. Non occorre  che   siano intelligenti, come dimostrano Mario Monti e  Jean-Claude Trichet, le cui scelte economiche sono state rovinose e sbagliate persino secondo la dogmatica oligarchica.  Trichet che aumentò i tassi dell’euro quando  avrebbe dovuto calarli – un errore che precipitò e rese durevole la crisi 2008-2017 – aveva dichiarato, nel   prendere le sue funzioni  alla massima poltrona della BCE nel 2003: “I am not a Frenchman”: non sono francese, e lo disse in inglese. Ecco tutto ciò che serve.  Una ottima introduzione agli occhi della superclasse.

La cerchia (o meglio  il circo) mediatico.

Si parta dalla constatazione che la elite di cui sopra possiede  sostanzialmente tutti i media mainstream in Occidente, quelli che “contano”. Spesso sono  imprese in perdita secca, ma servono alle elites per influenzare i decisori,  i politici nazionali e la popolazione votante. Udo Ufkotte, il giornalista della FAZ che ha  ammesso di essere nel libro-paga Cia come  tutti gli altri colleghi (ed è morto a 57 anni), ha spiegato l’essenziale: «Prima di tutto è necessario rendere autorevole il giornalista a libro paga, facendo riportare i suoi articoli, dandogli copertura internazionale e premiando i suoi libri. Molti premi letterari non sono che premi alla fedeltà  propagandistica [..] In occasione della crisi libica del 2011, ha raccontato di come fu  imbeccato dai servizi germanici perché annunciasse sul suo giornale, come fosse un fatto assodato, che Gheddafi era in possesso di armi chimiche ed era pronto ad usarle contro il suo popolo inerme. […] Se invece si trasgredisce la linea filoatlantica le conseguenze sono altrettanto note: la perdita del lavoro, il triste isolamento professionale, persecuzioni”  giudiziarie.

I media hanno anche un’altra funzione importante: comandano l’accesso alla cultura, creando le reputazioni culturali.   Promuovono le rinomanze degli intellettuali   mediatici per farne dei “maitres à penser” di successo: tipicamente, in Francia,  i veri e propri direttori di opinione (Alain Minc e  Jacques Attali, che è anche banchiere), i reduci  come Cohn_Bendit ,   Bernard-Henry Lévy ed altri “nouveaux philosophes”  post-sessantottini,, nonché auguste banalità come Edgar Morin e Alain Touraine. In Italia, per la generazione precedente si pensi A  Elio Vittorini e Alberto Moravia (che nessuno ha letto più appena scomparsi, essendo venuta meno la pompa pubblicitaria che li indicava come genii),  per l’attuale Baricco e Saviano, singolari “maitres à penser”   palesemente a disagio con l’attività di pensare.   Il sistema mediatico che li incensa  fa  anche (soprattutto) da filtro contro l’emergere di intellettuali non-organici al sistema, bloccare l’originalità e le soluzioni intellettuali avanzati essenziale, ed è visibilissimo nel fatto che, sotto la superclasse, la cultura è stagnante, ripetitiva,  immobile;  praticamente contigua allo spettacolo, alla pornografia e alla pubblicità.

I divi  dello show business e le star di Hollywood costituiscono un prezioso mezzo di diffusione  prestigiosa dell’ideologia della superclasse, a cui del resto appartengono.  Lo si è visto chiaramente durante la campagna elettorale in Usa, quando  quasi l’intero star-system si è schierato  esplicitamente contro il Tycoon “populista” (o creduto tale).

La cerchia delle entità non governative.

Fondazioni “culturali”, think tanks (“Serbatoi di pensiero”) sono centinaia, impossibile elencarle tutte. Dalle antiche Brookings Institution alla Rockefeller Foundations alla britannica Chatam House (Royal Institute  of International Affairs), dalla Bill & Melinda Gates Foundation, alla notoria Open Society di George Soros,  sono importantissimi centri-studi privati attraverso cui i miliardari influiscono sulla politica estera degli Stati Uniti e dell’Occidente.  Sono anche dette fondazioni senza scopo di lucro,  perché esentasse nel diritto anglosassone:  Rockefeller destina alla sua Rockefeller Foundation parte dei suoi profitti, che può quindi detrarre alla tassazione: un doppio vantaggio.   Solo per fare qualche caso: il Council on Foreign Relations,  pensatoio privato fondato nel 1921 dai Rockefeller e dai Warburg,  che unisce centinaia di esponenti del businesss americano, negli anni ’30 fu la centrale intellettuale che  portò Roosevelt ad entrare in guerra contro l’Asse. Più recentemente, le ebraicissime American Enterprise, il JINSA (Jewish Institute for National Security Affairs) e il PNAC (Project for a New American Century)  hanno   concretamente  preso il comando del governo Bush jr.,  preparato l’11 Settembre, elaborato la “dottrina Wolfowitz” e scatenato la superpotenza nella destabilizzazione  di tutti i paesi islamici potenzialmente ostili ad Israele, passata mediaticamente come “guerra al terrorismo globale”.  Dal Council on Foreign Relations  dei Rockefeller sono filiati il Bilderberg  (una “bilaterale” che lega i  paesi europei alla NATO) e la Trilateral Commission (che unisce nei suoi consessi anche gli interessi privati giapponesi, oltre a quelli euro-americani).

La Open Society  Fundations di Soros è addirittura una rete di fondazioni “senza scopo di lucro” (dove il miliardario può investire parte dei suoi  profitti  sottraendoli al prelievo  fiscale)  che il  nostro eroe ha fondato nel 1976, con il dichiarato scopo di “favorire la transizione alla democrazia” dei paesi dell’ex Patto di Varsavia. Di fatto è stata istigatrice  di primavere colorate, e  promotrice di  legislazioni “avanzate” (aborti, eutanasia,  droga depenalizzata) e sempre  per l’immigrazione senza limiti,  la fine  delle sovranità nazionali,  l’abolizione delle frontiere, il globalismo e i diritti omosessuali, insomma “i nostri valori”  (quando parla dei “nostri valori occidentali”,  la superclasse intende ovviamente i suoi).

Se le suddette Fondazioni operano  influenze “dall’alto”,  le ONG –  Organizzazioni Non Governative – fingono di agire “dal basso”, come create da  gruppi di cittadini normali che  vogliono  promuovere cause ecologiste (Greenpeace), umanitarie (Medecins sans Frontières),  animaliste, contro il riscaldamento globale, contro il nucleare,  cause sempre altamente morali;   sono difenditrici dei diritti umani – e  con ciò,   giustificano, e a volte consigliano volentieri gli interventi umanitari armati.  Sostanzialmente, chiedono dal basso le stesse “conquiste di civiltà” che le fondazioni esigono dall’alto, e che sono sempre i valori della superclasse: no  alle frontiere, mescolamento di popolazioni, libera circolazione di uomini e capitali, “diritti umani” conculcati  dalle sovranità  nazionali, eccetera.

L’Onu riconosce  almeno 1300 ONG: di fatto, l’ONU si fa suggerire da queste “formazioni di base”, questi comitati di cittadini disinteressati  che spontaneamente si uniscono,  le politiche globaliste che esso stesso vuol promuovere , e che sono la sua  ragion d’essere: Le Nazioni Unite  furono storicamente il primo organo per l’attuazione del governo mondiale.

Magari aiuterebbe porsi  la domanda: queste spontanee associazioni di cittadini  disinteressati, chi le paga? Lo scandalo (subito sepolto) delle ONG che affittano navi per portarci immigrati in Italia,  hanno  dato un inizio di risposta persino al grande pubblico.

Nel 2015,  il 56 per cento  gli investimenti “liberi” dei miliardari della superclasse sono stati destinati a quello che nella neolingua orwelliana si chiama “filantropia”, ossia a queste ONG umanitarie-ecologiche. Come mai? Perché le ONG sono un efficacissimo strumento per aggirare e scavalcare  la sovranità degli Stati, far avanzare la loro agenda globalista (con annesso diritto di ingerenza) e smantellare la regolamentazione politica degli Stati,  per così dire ‘a furor di popolo’; diciamo meglio, nella neolingua orwelliana, su richiesta “della società civile”. Concetto  più   politicamente corretto  (non evoca il “popolo”) e più utile.  Esempio: è  la “società civile” che chiede alla Boldrini di  mettere fine alle “fake news” sul web.

La cerchia di Stato

Pensiamo a Mario Draghi, prima   funzionario al Tesoro, poi  – dopo la visita sul Britannia per la svendita dei gioielli IRI – promosso a Goldman Sachs e poi alla Banca Centrale:  è un esempio preclaro di grand commis, tecnocrati dell’apparato pubblico  e altissimi funzionari dello Stato – o  prestati alla politica –   che hanno tradito lo Stato di provenienza per operare a favore dei miliardari privati, e quindi entrare nella superclasse, accedere ai suoi emolumenti e ai suoi privilegi e al suo potere.  Pensiamo a Prodi, a Ciampi,  Beniamino Andreatta, a Enrico Letta,  a Padoa Schioppa: storie simili.

Dovunque sono stati questi tecnocrati, magari prestati alla politica temporaneamente  con la scusa di una crisi finanziaria che giustificava l’emergenza, a operare  in ogni Stato  il “divorzio fra Tesoro e Banca centrale” –  ossia il calmiere sui tassi sul debito pubblico –  che ha gettato il debito pubblico sui “mercati”,   abbandonandoli cioè alla speculazione selvaggia, facendo salire  i tassi  secondo il giudizio  che “i mercati” (ossia la superclasse finanziaria) dava delle politiche   di un certo stato: la massima privatizzazione dei profitti da interessi usurari che sia mai stata osata nella storia.

In Francia  naturalmente, dove nacque Jean Monnet,   questo tipo di cooptazione è più antico.  La rottura dell’identità nazionale  dei grand commis  risale addirittura al 1972, quando una legge (Legge Pleven) assimilò  il tenere in conto l’identità  nazionale ad una discriminazione comparabile al razzismo…

Ne sono seguite:

la rottura della sovranità nazionale col trasferimento della sovranità monetaria, e poi di bilancio, prima ai ”mercati”  poi   alla BCE e alla UE. Rottura col consenso popolare: nonostante il NO francese per referendum al trattato di Costituzione Europea nel 2005,   è stato imposto il Trattato di Lisbona nel 2009,  che   ha liquidato ogni “preferenza europea” e  disciolto una potenza industriale di 500 milioni di  cittadini alla concorrenza   coi salari mondiali, la devastazione chiama de-industrializzaizone. Ormai abituata a dominare   in questo modo, la superclasse nel 2015,  provocata artificialmente la “crisi migratoria”, ha imposto  ad ogni paese  – per diktat germanico – quote di clandestini da ammettere, senza mai consultare le cittadinanze autonome. D’altra parte,  tenere  in conto della  nazionalità d’origine, come del sesso e genere (LGBT)  è  già diventato un crimine di discriminazione razziale, sessuale, religiosa..Guai, come ha fatto Orban, a   dirsi disposto ad accogliere  cristiani siriani..

(continua)..

 

 

 

 

41 commenti

  1. learco

    Il saggista Geoffrey dimentica due cerchie: quella dei signori della Silicon Valley, che sono parte della classe dirigente mondiale e forniscono il software per le operazioni finanziarie e il controllo della rete e la cerchia dell’intelligence: CIA, NSA, Mossad e così via, tutti organismi al completo servizio dei signori del mondo a cui garantiscono il controllo della sterminata schiera dei sudditi.


  2. ….articolo centratissimo! basti vedere cosa ha dichiarato Paul Bergé, socio per lunghe decadi nonché amante di Yves Saint-Laurent sul ruolo coevo delle donne: “Che differenza fa pagare le braccia di una donna in fabbrica dal pagare la donna per un utero in affitto?” Questa è la ‘morale’ di Lor Signori….

  3. lady Dodi

    Buonasera. Dunque tutto sembra perduto? Il meccanismo infernale e’ perfetto? Non credo, a volte basta qualche sassolino per incepparlo. Non sono intelligenti, puntano al denaro ( l’attico), un gradino più su al Potere, ma quando si hanno l”uno e l’altro, c’è sempre chi punta alla Gloria. A quello in cui crede e sazia l’anima davvero. Non siamo ancora alla Società degli Insetti. Per esser breve consiglio: cercare i filmati dell’ultimo G 7. Anzi G8. Li’ davvero il Cielo era nell’angolo!

    1. Rensie86

      Pensi non siano intelligenti? Eppure un piano come questo richiede preparazione, conoscenza delle culture, strategia e freddezza nell’agire.
      Il giornalista Barnard infatti crede che i cervelli più intelligenti della terra siano al soldo dei neoliberisti e che lavorano 24/7, 365 su 365.
      Ci credo, perchè altrimenti questo sistema criminale sarebbe caduto già anni addietro. Poi magari ci sono altre cause, e a volte i loro piani non vanno proprio sempre in porto (vedi Brexit, Trump, e il NO in italia) ma l’ultima cosa che penserei è che sono stupidi pensando solo ai soldi, che poi loro stessi creano dal nulla. Dopotutto hanno corretto il tiro subito e in Francia hanno praticamente battuto cassa con il maccherone.

      1. Piero61

        salve
        intelligenti ? no, furbi si, molto furbi ma per niente intelligenti.
        Il direttore Blondet è intelligente, se fosse furbo, starebbe con loro … il dottor Di Bella è intelligente, Veronesi era furbo e l’elenco potrebbe continuare …
        saluti
        Piero e famiglia

        1. AnnaN.

          Concordo con Piero. Non è in questione l’intelligenza ma il possesso di una coscienza. È questa la differenza fondamentale tra noi e loro.

      2. Finglas

        Sono intelligenti. Diabolicamente, intelligenti. Usano l’intelletto in modo da soddisfare il loro bisogno perverso di potere.
        Ma sono burattini. L’articolo ha tralasciato il vertice della piramide, la punta, anzi la cerchia che controlla TUTTE le altre in modo determinato e spietato. Ricordate chi è colui che vuole sempre più potere….chi era giá in una “posizione agiata” ma non gli bastava…No…Voleva di piú.
        Ricordate l’articolo del dott. Blondet dove si parlava di strani culti nell’alta finanza e non solo.
        San Paolo in Efesini 6:12 dice: “La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.”
        San Paolo ha puntato direttamente all’origine del loro potere.
        Tutti gli elementi delle cerchie dell’articolo sono servi diabolicamente intelligenti (nel fare del male) e anche furbi (il loro Padre, il Padre della menzogna li aiuta ad esserlo, li ispira.)
        Ma contemporaneamente sono stolti perché SANNO che fine faranno ma perseverano “avendo superato ogni senso morale”.

        1. Backward

          Ma che fine vuole che facciano. Quella che faremo tutti, solo con la pancia piena e con qualche soddisfazione in più. Il resto suona come l’astio impotente dei perdenti.

  4. lady Dodi

    Un altro sassolino. La Merkel piange: gli USA ci hanno abbandonato, dovremo fare da noi ( EU)….E io : menomale! E stai attenta pure a Macron. Quello cia’ Versailles!

  5. lady Dodi

    Scusi RENSIE, ma la Bokdrini e Monti le sembrano intelligenti? Chi manovra si circonda di Utili Idioti, questo si. Gli intelligenti veri non sono manovrabili da che mondo è mondo.

    1. Rensie86

      Certo, mi ero espressa male, quelle sono giusto marionette, parlavo di chi tira le corde da dietro ovviamente e credevo parlassi di loro.

  6. Maurizio Blondet

    DA BLONDET
    CORREZIONE URGENTE
    La signora Boldrini ha smentito qualche sera fa, nella trasmissione con Sechi, di cercare casa in piazza Navona. Prego considerare la notizia una “fake”, a scanso di conseguenze legali.

  7. simone

    La notizia sarà falsa, ma la Boldrini è veramente Presidente della Camera dei deputati… Non vorrei apparire pessimista, ma non sono gli intelligenti, in quanto tali, che non si fanno manovrare; bensì chi crede a qualcosa di più dell’interesse personale ed è disposto ad essere odiato da questo mondo.

  8. lady Dodi

    Perfetto Simone. E fra poco si vota. Cambieranno le cariche istituzionali. Sbarramento alla tedesca. Sbarriamo…… tutto.

  9. Nico-

    basta veramente poco ,per sabotare i piani di lorsignori.
    per esempio reclamare la sovranità monetaria,o creare una moneta parallela.
    Iniziando a non usare tutte le stronzate che hanno prodotto come i social media(facebook ecc) ,iniziando a non comprare più nessun prodotto americano…smartphone ,pc,cellulari-
    Tornando ad una vita normale ,basta aborti divorzio e tutti i prodotti del femminismo.
    Sono sicuro che piano piano gli italiani si sveglieranno ,speriamo non sia troppo tardi.
    la società degli insetti di cui parla dody è innaturale e non ci sarà mai.

  10. Oriundo2006

    Sotto un certo aspetto hanno gia’ VINTO: hanno imposto in tutto il mondo il loro pensiero, hanno imposto le loro definizioni di cio’ che e’ ‘bene’ e cio’ che e’ ‘male’, hanno messo i confini su cio’ che si puo’ dire e cio’ che non si puo’ dire, hanno eliminato dalla loro neolingua ogni riferimento sgradito e l’hanno fatta divenire lingua mondiale imponendola ovunque: che volete di piu’ per capire che il loro impero e’ un impero mondiale votato al dominio sul pianeta per i prossimi secoli ? Infatti, quale giovane, ovvero il futuro della popolazione, vorra’ mai tornare alla mentalita’ ottusa, occhiuta, miope che accompagnava tanta parte del nazionalismo degli stati negli anni passati, con divieti e altola’ e modi di pensare ridicoli e stupidi ? Chi vorra’ mai tornare a monete deboli e perennemente in lotta fra loro, svalutabili ad ogni soffio del mercato, ad un mercato del lavoro chiuso nazionalmente ed incapace di recepire qualsivoglia novita’ se non procrastinandola ad un futuro remoto, anzi talmente remoto da essere al di fuori di ogni ragionevole previsione, chiudendo futuro e speranza in mercati del lavoro ultrasettoriali e regionali asfittici e passatisti ?
    Il fatto e’ che tali caratteristiche NON erano proprie e naturali di questi sistemi nazionali, erano indotte e provocate dalle elites allora vigenti, incluso il dominio del ‘tempo’ proprio per defatigare ogni speranza di cambiamento: era tutto apposta per impedire ogni modifica nella struttura stessa degli stati, cambiamento che avrebbe potuto ( come negli anni ’30 ) provocare una nuova realta’, giudicata esiziale ed aborrita dalle elites: ovvero un sistema sociale comune a tutti e progressivo, che facesse a meno della cecita’ del ‘mercato’, sostituendola con una ragionevole programmazione economica, ieri come oggi alla portata anche di societa’ qualificate come ‘primitive’. Insomma, programmare era il futuro delle nostre societa’, possibile e ragionevole esito ‘democratico’ e ‘sociale’ del sistema economico, tanto piu’ facile data la presenza dei calcolatori elettronici e dei sistemi cibernetici e di una popolazione fortemente acculturata ( a largo spettro: allora, non oggi … ) e di competenze diffuse: oggi proprio percio’ negate, ostacolate, svilite, costrette a svendersi sul ‘mercato’ e non utilizzate se non minimamente in relazione alle competenze superiori acquisite negli studi, parcellizzate con lavori mediocri, instupidite ad arte con ‘circenses’ idioti e volgari.
    Insomma, hanno vinto, rendendo assurda e demente la loro stessa affermazione, superflua quanto le loro stesse persone, assolutamente ridicole nelle loro pretese soggettivistiche. Hanno creato un sistema che puo’ far a meno delle elites in quanto esse stesse sono inglobate e nullificate nella ‘mano’ segreta del ‘mercato’, impersonale esito di un processo storico millenario che fa a meno di tutto cio’ che e’ ‘umano’ per imporre una disumana e folle ‘oggettivita’ negatrice dell’intelligenza stessa utile al sistema. E’ il LORO ‘dio’, non dimentichiamolo…

    1. rino

      Complimenti all’articolo, illuminante su un argomento essenziale (la conoscenza del nemico in tutti i suoi apparati e nei gangli di funzionamento). E tanto di cappello ai commenti di Oriundo2006 e Finglas che lo completano a meraviglia.

  11. Nucleo Autoriduzione Parassiti

    Buongiorno Direttore, ho notato che ha tralasciato, immagino volutamente, diverse (j) nell’articolo.
    Lungi da me il voler criticare il suo immenso e costante impegno in generale e questo ottimo articolo in particolare ma nel tentativo di risalire sempre alle vere fonti di determinate problematiche credo che ormai, per salvare il salvabile e tracciare una linea da cui ripartire, bisognerebbe essere più attenti ad indicare schiettamente la “parrocchia” di ciascuno.
    Un po’ alla Don Camillo: “Gratta il Peppone e troverai il Pepito”.


  12. Grazie Direttore. Basterebbe uno solo dei suoi articoli ad aprire gli occhi a milioni di persone, ecco perché Lei non scriverà mai più su un giornalone famoso. Anche se dubito che servirebbe: noi qui siamo solo una […..] minoranza che ambisce a capire, mentre la maggior parte della gente è nata pecora, vive da pecora e morirà da pecora.

  13. learco

    “L’antropologo francese J.C. Galey scopre negli anni ’70 nelle montagne dell’Himalaya orientale un esempio di feudalesimo incentrato sul debito perenne.
    In questa regione si è stabilito nel tempo un rapporto tra una casta di vincitori e i sudditi vinti che perpetua una relazione tra i due gruppi basata sul debito che i secondi contraggono verso i primi.
    I poveri non hanno la possibilità di “vendere” la propria forza lavoro, non esistendo un libero mercato cui offrirla, e contraggono debiti per sopravvivere con i signori di turno che appartengono alla casta dei vincitori.
    “In cambio del lavoro ricevono abbastanza per sfamarsi, vestirsi e ripararsi dalle intemperie”.
    Questo debito non si esaurisce mai; il risparmio non esiste come categoria finanziaria e i vinti non hanno alcuna possibilità di realizzarlo per affrancarsi dalla schiavitù del debito.
    Quando accadono eventi eccezionali come matrimoni e funerali, i vinti sono costretti, per ripagare la dote e gli interessi relativi, o per sostenere le spese funerarie, a mercificare le giovani contadine, oppure a costringere i bambini a lavorare come schiavi.
    Questa situazione è accettata da tutti e nessuno pensa a rinunciare alla dote, per esempio, per non dover sacrificare le giovani donne.
    Il debito viene accettato come un fatto inevitabile al pari della nascita e della morte.
    “L’alterazione del codice comportamentale della società è così forte da rompere i legami più solidi e duraturi come quelli di sangue tra genitori e figli.
    E chi ne fa le spese, naturalmente, sono le donne ed i bambini, deboli ma allo stesso tempo desiderabili, perfetti quindi per essere ridotti a merce di scambio”.
    I signori usurai controllano il potere economico, quello politico e diventano depositari del codice morale; possono influire sulle condizioni di vita di tutti gli altri.
    La commistione tra principi finanziari e quelli morali produce il concetto del debito come obbligo morale anche se perpetrato con opera di usura.”


    1. Eccezionale questo esempio! potrebbe darmi dei riferimenti più precisi per approfondire questa storia?


  14. Salve a tutti, aggiungo solo una piccola cosa questa superclasse non ha solo stampa e quant’altro al proprio servizio ma anche la medicina ,l’ho capito quando anni fa carlo azeglio ciampi era dato per spacciato, fu ricoverato in una supoer clinica e campò ben altri 10 anni.Questa cricca e molto solidale tra di loro per questo i loro maggiordomi sono così ligi alla causa perchè sanno di avere le spalle coperte anche in caso di malattie!!!

  15. lady Dodi

    Learco, questo Himalaja orientale è il Tibet? Infatti lì io tifo Cina. Hanno fatto in Tibet opere faraoniche tra cui una ferrovia di 4.000 km ad altezza incredibile che supera crepacci e paludi infernali. Soldi buttati per quei trogloditi se non fosse che hanno la riserva d’acqua dolce più grande del pianeta. C’è un libro in giro, il titolo mi sembra che sia “La ferrovia impossibile”.

    1. learco

      Lo studio di Jean Claude Galey, intitolato: “Creditors, kings and death” pubblicato nel 1983,, riguardava il distretto indiano di Tehri Garhwal al confine con il Tibet e il Nepal.

  16. lady Dodi

    Anna, prima che mi cancellino per eccesso di commenti , volevo dirle che mi trovo sempre d’accordo con quello che scrive. Sono in sintonia anche con Oriundo ed altri anche se oggi mi sembra prevalga troppo il pessimismo.

    1. Oriundo2006

      Troppo onore, Lady … !

    2. Luigi Ranalli

      Anch’io sono d’accorod con lei, lady Dodi.
      O meglio, sono pessimista sul presente, ma ottimista sul futuro.
      Ricordo ai pessimisti che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, come Brexit, referendum costituzionale italiano e Trump dimostrano.
      E penso anch’io che queste elites non siano molto intelligenti; non mi riferisco solo agli esecutori Monti, Boldrini, ecc… ma gli stessi capoccia.
      Sono organizzati e motivati e perseguono il loro scopo da oltre un secolo. Non sono loro ad essere intelligenti, ma le popolazioni ad essere tanto fesse da non accorgersene neanche oggi che tutto è così alla luce del sole.

  17. lady Dodi

    Allora, niente Cina Leandro. Mi scusi.

    1. learco

      In realtà non ci sei andata molto lontana Dody, visto che anche nel tanto mitizzato Tibet poche famiglie legate al Dalai Lama, spremevano il resto della popolazione.
      Credo che gli intellettuali al servizio delle grandi dinastie finanziarie abbiano studiato con attenzione il modo in cui i signori himalayani abbiano sottomesso i loro popoli senza usare violenza fisica, ma solo psicologica, sfruttando il senso del dovere e dell’onore e la paura della disapprovazione sociale. Una vera magia:

      “Nell’Antico Tibet vi era un piccolo numero di agricoltori il cui stato sociale era una sorta di contadino libero, e forse un numero aggiuntivo di 10.000 persone, le quali costituivano la “classe media”, famiglie di mercanti, bottegai e piccoli commercianti. Migliaia di altri erano mendicanti. Una piccola minoranza erano poi schiavi, di solito servi domestici, che non possedevano nulla. La loro prole nasceva già in condizioni di schiavitù.
      Nel 1953, la maggioranza della popolazione rurale – circa 700.000 su una popolazione totale stimata 1.250.000 – era composta da servi della gleba. Vincolati alla terra, veniva loro assegnata soltanto una piccola parcella fondiaria per poter coltivare il cibo atto al sostentamento. I servi della gleba e il resto dei contadini dovevano in genere fare a meno dell’istruzione e delle cure mediche. Trascorrevano la maggioranza del loro tempo sgobbando per i monasteri e per i singoli Lama di alto rango, e per un’aristocrazia secolare, laica, che non contava più di 200 famiglie. Essi erano in effetti proprietà dei loro signori, che gli comandavano quali prodotti della terra coltivare e quali animali allevare. Non si potevano sposare senza il consenso del loro signore o Lama. Se il suo signore lo avesse inviato in un luogo di lavoro lontano, un servo avrebbe potuto essere facilmente separato dalla sua famiglia. I servi potevano essere venduti dai loro padroni, o sottoposti a tortura e morte. ”

      https://comedonchisciotte.org/feudalesimo-bonario-il-mito-del-tibet/


  18. se siano ‘intelligenti’ o no e’ una domanda retorica e anche priva di senso
    dal loro operato si deduce che possiedono conoscenze di antropologia filosofica, di psicologia, di linguistica, alle quali la maggior parte dei cosiddetti ‘intellettuali’ non ci arriva neanche di striscio. Queste teorie sono alla portata di tutti, il problema e’ che pochi sono in grado di capirle e di farne una sintesi. La maggior parte dei cosiddetti intellettuali, ormai anche un dottorato statale vale poco piu’ di una lauirea al CEPU, sono gente che non riesce a distinguere i fatti dalle teorie e dalle opinioni …
    I massoni che vedete in giro, rotary e altre simili confraternite di sfigati, quella e’ solo la rumenta della masoneria, la vera massoneria e’ un’altra.
    Nella massoneria c’e’ una selezione feroce dove sono i migliori emergono e diventano veri iniziati, e quella si’, e’ gente pericolosa.

  19. Finglas

    Fra le Ong che influenzano l’Onu sul piano programmatico e spirituale/morale, essendo presente anche nel suo consiglio economico, citerei a titolo esemplificativo :

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Lucis_Trust

    Sembra proprio che tra le maglie del potere questo “portatore di luce” sia onnipresente ai piani alti, eh?!

  20. Massimo

    FISIOGNOMICA!!!
    Guardare bene i VOLTI della cosiddetta “superclasse mondiale”…!
    Si vede TUTTO!!! ONG, FONDAZIONI, CERCHIE DELLO STATO, UOMINI DI “affari”…BASTA GUARDARE BENE I VOLTI DEI LORO “rappresentanti”, per capire dove tendono! Che cosa FANNO!…
    NON SERVIREBBE molto ALTRO!
    (Può aiutare la comprensione, la visione dell’uomo nelle rappresentazioni pittoriche e/o nelle sculture medievali,
    di cui è pieno il nostro paese e l’Europa tutta…)

  21. Luigi Ranalli

    Articolo da incorniciare! Un quadro perfetto e completo dello stato in cui siamo e delle sue cause.

  22. Nico-

    Non sono intelligenti questi personaggi,sono solo ladri.
    Per non fare il loro gioco bisogna non cadere nel loro dominio mentale.
    Dobbiamo insistere sul ritorno alla sovranità monetaria e politica,e
    non utilizzare servizi americani ,non comprare prodotti americani,tedeschi e non leggere riveste,giornali fatti da loro.

    1. Rensie86

      Suvvia Nico, lo sai meglio di me che quanto dici è irrealizzabile, siamo nati nel capitalismo e moriremo nel capitalismo, è un sistema che anche senza il neoliberismo andrebbe oramia avanti di inerzia, come ha già speigato molto bene l’utente Oriundo.
      E questo articolo è solo la prima parte, roba da finire in depressione per l’impotenza e la rabbia, una voglia di porre fine alla propria esistenza per non farne parte e mandarlo avanti da servo, tantè che mi sono visto un video di gatti sul tubo ieri sera per non perdere la sanità mentale e spegnere per un pò il cervello.

      E’ un sistema talmente radicato che rasenta la quasi perfezione, per sigillare il Qlipoth e liberare l’umanità dal male e della schiavitù l’unico via è un evento eccezzionale, come dissi, un vero miracolo, imprevedibile, spietato e improvviso che spazzi via il passato, un savlatore, un leader che apra le porte a un nuovo futuro.

      1. Nico-

        In Danimarca, Svizzera,Gran Bretagna non mi sembra che se la passino tanto male (hanno piena sovranità monetaria)
        è lo stato che deve creare lavoro,e incentivare le persone a fare qualcosa,a lavorare a consumare e a riprodursi.
        Tutto il casino attuale è prodotto dall’euro.
        Con la lira e un governo sovranista,ci sarebbe la piena occupazione.

        1. Rensie86

          Oh su questo sono pienamente daccordo, è basilare la sovranità monetaria per non indebitarsi all’infinito ed essere costantemente sotto ricatto ed ovviamente emettere moneta quando serve, ma gli stati che citi sono anch’essi marci dal capitalismo, se proprio si vuole andare in posti dove non c’è la corsa al consumismo e alla futilità ci rimane poco, il Cile, la Bolivia, la Corea del Nord, insomma quei posti guardacaso quotidianamente sotto attacco e screditati come fascisti main verità non allineati alle politiche dell’estabilishment.

          1. Rensie86

            Personalmente non ci andrei a vivere in quei posti, costretti o meno all’isolamento, a me piace l’italia.
            La sovranità monetaria e uno stato che si preoccupa dei suoi cittadini senza mettersi a 90 facendo gli interessi di pochi, è più che sufficiente per me e anche per tutti per vivere tutti bene senza sacrifici.
            Progresso si ma con parsimonia e pensando prima e sempre al bene comune.

  23. itaman2408

    Salve a tutti!
    Un bellissimo articolo questo del Dott.Blondet, ma ancora molto piú encomiabile é la quantitá e qualitá dei commenti che ha suscitato. Tutti belli ed arricchenti, chi piú chi meno. Molti sono perniati da pessimismo, e qualcuno offre anche degli spunti di speranza. Ebbene, anche io voglio dare il mio apporto in questo senso. BREXIT, TRUMP, NO, molta consapevolezza, in forte espansione dei FALSE FLAG, da CHARLIE HEBDO a MANCHESTER, l’entrata in campo delle FAKE NEWS, ai controllori delle informazioni sull’editoria giornalistica, (Le Monde, Die Welt, e tante altre testate giornalistiche che verranno), sul web (Facebook, Google, Microsoft, ecc.ecc.), gli sputtanamenti che organizzazioni cone CIA, NSA, stanno continuamente prendendo di fronte ad un mondo che giá non si stupisce delle loro “porcate”, grazie a nobili personaggi come SNOWDEN, ASSANGE, MANNING. Nell’ultimo g7 a Taormina, con visita al papa di Trump, con discorsi non troppo amichevoli in sede NATO, il prosieguo dello sviluppo di relazioni Russia, Cina, Indonesia, e di tanti altri paesi che si incorporeranno ad un asse che serve di contrappeso alla politica egemonica statunitense nel mondo, e non in ultimo come importanza, la figuraccia dell’establishment contro la piccola Corea del Nord ed il giovane Kim. Tutto questo mi riempie di ottimismo e mi lascia pensare che giorno dopo giorno valanghe di persone prendono consapevolezza che i Padroni del Discorso o come io li definisco i “Creatori del denaro ex nihilo” o come per altri potrebbe essere “Mammona”, perdono terreno tutti i giorni e che il tempo, inesorabile, non gioca certo a loro favore.

  24. learco

    Il cerchio tracciato dai maghi contemporanei, i membri dell’elite finanziaria, è quello del debito.
    All’interno di questo spazio non valgono più le leggi della solidarietà, dell’amore verso gli altri, dell’aiuto reciproco, ma contano le leggi dei maghi manipolatori: l’egoismo, la sopraffazione, la competizione senza regole, l’odio, il desiderio di potere e di denaro.
    L’elite crea denaro dal nulla e con la complicità dei politici locali indebita gli Stati e i loro popoli, che a quel punto entrano nel cerchio dei maghi-banchieri e devono sottostare alle loro volontà, alle regole che loro creano spacciandole per leggi naturali, anche se in realtà sono una sovversione di ciò che è più connaturato all’uomo e al suo spirito.

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