Italiano razzista, e giù titoloni. Poi vien fuori la verità, e niente titoloni.

UNA SUPERTESTIMONE RIBALTA LA DINAMICA DELLA MORTE DI EMMANUEL: “ERO PRESENTE, HO VISTO CHE IL GIOVANE FERMANO, PRIMA DI SFERRARE IL PUGNO, È STATO ASSALITO DALLA VITTIMA E DA SUA MOGLIE. LO HANNO PICCHIATO E LO HANNO COLPITO ANCHE CON IL PALO DI UN SEGNALE STRADALE” –

A parlare è Pisana Bachetti, la donna di Fermo che per prima ha avvisato la polizia e che ha assistito alla tragedia: “Per quattro o cinque minuti è stato attaccato simultaneamente dal giovane di colore e da sua moglie…”

Fabio Castori per “ilrestodelcarlino.it

 

«Purtroppo ho assistito alla scena e ed ho visto che il giovane fermano, prima di sferrare il pugno, è stato letteralmente assalito dalla vittima e da sua moglie. Lo hanno picchiato per quattro o cinque minuti e lo hanno colpito anche con il palo di un segnale stradale».

A parlare è Pisana Bachetti, la donna di Fermo che per prima ha avvisato la polizia e che ha assistito alla tragedia consumatasi martedì pomeriggio. «Ero presente – aggiunge la donna che ha raccontato quanto accaduto anche agli inquirenti – e voglio precisare che quel povero ragazzo nigeriano, prima di cadere a terra per un pugno subìto, si è reso protagonista di un vero e proprio pestaggio del 39enne fermano. Per quattro o cinque minuti è stato attaccato simultaneamente dal giovane di colore e da sua moglie.

Lui (Emmanuel, ndr) addirittura lo ha colpito con un segnale stradale trovato nei pressi facendolo cadere a terra e poi hanno continuato a picchiarlo. Quando ho visto quella scena, ho chiamato la polizia perché temevo per l’incolumità del 39enne fermano, che ha reagito con un colpo, purtroppo per la vittima, ben assestato.

Qualcuno ha cercato di intervenire, ma è stato preso a scarpate dalla moglie del giovane di colore. Casualmente sono giunti sul posto gli agenti delle polizia municipale, perché, nel frattempo, la moglie di Emmanuel aveva fatto una telefonata ed erano arrivati una quindicina di nigeriani pronti ad entrare in azione». La donna, ancora sconvolta conclude con una considerazione personale: «Poi diventa facile parlare di razzismo, ma dovevate esserci per capire la furia dell’aggressione».