Un’occhiata alla fabbrica americana di false flag islamici

Strage di  Orlando in Florida:  il 12 giugno, alle 2 di notte, Omar Mateen – di origine afghana – entra nel locale per invertiti “Pulse” e vi uccide una cinquantina di avventori.  Poi egli stesso viene ucciso dalla polizia che fa’ irruzione alle 6 del mattino.

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Omar Mateen, addestrato da “Imam Abu  Tauba”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La polizia ha arrestato almeno un  altro  uomo, un complice collegato con la strage,  beccandolo  in auto con armi ed  esplosivi  “mentre era diretto  alla parata del Gary Pride di Los Angeles”: così la versione del Los Angeles Times.

http://www.latimes.com/local/lanow/la-me-ln-gay-pride-la-weapons-20160612-snap-story.html

L’arrestato è James Wesley Howell, 20 anni, dell’Indiana.  Jacqueline Seabrook, capo della polizia di Santa Monica,  rende noto l’arresto e aggiunge che Howell faceva parte di “una squadra di cinque uomini”, fra cui Mateen.

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James W. Howell, reclutato da Imam Abu Tauba

E qui, un sito locale riporta una strana versione: Howell non è stato arrestato; si è consegnato volontariamente. “Due funzionari della polizia [di Orlando] che vogliono restare anonimi per paura di ritorsioni, dicono che James W. Howell,  trovato domenica in un’auto piena di armi ed esplosivi, ha detto alla polizia di essere membro di una  squadra che progettava aggressioni  armate a comunità gay in Florida e California. Howell ha detto alla polizia chi si consegnava per avere protezione.  I suoi reclutatori gli avevano assicurato che non avrebbe avuto danni dalla sparatoria, ma quando  ha saputo che Omar Mateen il capo-fuciliere del gruppo di Orlando, era stato ucciso da un cecchino, ha capito che era stato incastrato a far da pollo  e sarebbe stato ammazzato”.

Immediatamente, l’FBI prende in mano l’inchiesta. La capo della polizia, Jacqueline Seabrook, cambia il suo rapporto, cancellando ogni riferimento alla fantomatica squadra di cinque.

Corso online sull’Islam fondamentale

Il sito alternativo di cui sopra insiste:  ha entrature nella polizia locale, e una giovane avvocatessa che riesce a parlare con Howell, incarcerato nella prigione di  contea.  Secondo i due anonimi poliziotti di cui sopra, Howell  ha confermato loro di essere parte della squadra di cinque che doveva  commettere attentati contro i gay “nella costa Est e nella costa Ovest”, in contemporanea. Howell ha raccontato:  doveva contattare sabato notte “Dan” , il suo contatto, che aveva più armi ed altro esplosivo; “ma tutto è andato a pallino. Quando sono andato a casa sua,  Dan se l’era filata. Ho cercato di chiamarlo ma non mi ha mai risposto”.

Sabato notte, attenzione, era l’11 giugno;  poche ore dopo, domenica 12 alle 2 di notte, accade la strage al Pulse.  Howell sente  che “Omar” (di cui conosceva il nome) è stato ucciso, e si consegna.  Conosce i nomi degli altri cinque? Solo i nomi propri  di tre: Omar, Dan, Brandy…lui è il quarto.

“Ci siamo conosciuti attraverso un corso online, un seminario di conoscenza fondamentale islamica  [sic] –  è  l’incredibile racconto del giovane –   Siamo stati reclutati tramite  il corso e  addestrati insieme in un campo in Virginia, ci hanno insegnato a  sparare e fare bombe – ognuno sapeva la sua parte. Qualcosa non ha funzionato”.

La giovane avvocatessa  cui abbiamo accennato riesce a parlare con Howell in carcere, e scrive un articolo sul sito alternativo locale con uno pseudonimo, “Brenda Carpian”. A lei Howell racconta che  nel campo c’erano “almeno otto gruppi come il loro”, che ricevevano lo stesso addestramento; “fare bombe,  mescolare esplosivi, quella merda militare”.

Ma la cosa più stupefacente è che,  quando il 19 giugno un tizio cerca di uccidere Donald Trump durante un comizio a Las Vegas  – molto goffamente, cercando di prendere la pistola di un agente – Howell lo  riconosce. “E’  Dan!  Dan il chimico, lo chiamavamo!  E’ Brit,  ha una bella Beamer”.  Beamer sta nel gergo per una BMW, auto di lusso per Howell.

Micahel Sandfoor, ha tentato male di uccidere Donald Tramp (addestrato da Imama Abu Tauba)
Michael Sandford, ha tentato male di uccidere Donald Tramp.  20 anni. Sindrome di Aspeger. (selezionato da Imam Abu Tauba)

Il vero nome di “Dan”  è  Michael  Sandford; è effettivamente “brit’, britannico,  ha vent’anni e sua madre,al telefono dall’Inghilterra, dice subito disperata agli inquirenti che Michael è stato curato per disordine ossessivo-compulsivo e anoressia, è fuggito da un ospedale,  e che lei ha cercato invano di trattenerlo dall’andare in Usa, dove non ha lavoro. Infatti gli inquirenti scoprono che Michael Sandford  vive sulla sua BMW,  che ha fatto scadere il visto, soffre di sindrome di Asperger,   e per 18 mesi ha campato non si sa come a Hoboken, New Jersey.

Però a giugno il ragazzo squilibrato e senza fissa dimora palesemente  anche senza un dollaro, prende la sua BMW e guida dal New Jersey a San Bernardino (California), attraversando il continente;  e poi il 16 è a Las Vegas.  Pronto per sparare a Donald? Certo è che il 17 egli compare al poligono (Battlefield Las Vegas shooting range) e spara  venti colpi con una pistola Glock da 9 mm. Il Secret Service (la guardia presidenziale,addetta alla sicurezza anche dei candidati)  aggiunge che Michael  aveva preso un biglietto per un altro comizio  di Donald Trump  a Phoenix in Arizona.

Ma chi ha dato al ventenne con l’Asperger, senza fissa dimora  i soldi per il viaggio e la Glock? Un’arma che al mercato libero costa sui 600 dollari?

Chi lo sa. Ma Howell ha messo “Brenda” sulla buona strada quando ha raccontato dell’imam che gestiva una cellula dell’IS negli Usa ed era l’autore del corso online di islamismo fondamentale: Imam Abu Taubah.

Imam Abu Tauba, alias Marcus Robertson, exMarine, ha lavorato sottocopertura per l'FBI a infiltrare gruppi islamici
Imam Abu Tauba, alias Marcus Robertson, exMarine, ha lavorato sottocopertura per l’FBI a infiltrare gruppi islamici

Un personaggio ben noto, l’imam Abu Taubah. Il suo vero nome è Marcus Robertson,  ex Marine,  intervistato dal Fox News  quando si è capito che era lui il “formatore” di Omar Mateen, lo stragista  del Pulse.  Noto alla giustizia fin dal 1991,  ma come rapinatore: a capo di una banda newyorkese “Ali  Baba and the 40 Thieves”,   colpevole di una dozzina di rapine in banche,uffici postali e case  private; e nello stesso tempo – secondo accuse federali che lui ha sempre negato – era la guardia del corpo dello “Sceicco Cieco”, Omar Abdel Rahman, quello che è accusato di essere la mente e l’incitatore del primo attentato islamico al World Trade Center, quello del 1993 (vecchia storia).

Il punto è che dopo 4 anni in prigione –   ed è Fox News che lo dice, non un sito cospirazionista alternativo – “ha lavorato sotto copertura per l’FBI tra il 2004 e il 2007 per documentare reti e piani terroristici  in Africa, Egitto ed Usa”. Dunque: ex Marine, criminale comune, islamista sfegatato, e infiltrato dall’Fbi a “documentare” i  gruppi terroristi. O a crearli, se o occorre.

http://www.foxnews.com/us/2016/06/12/orlando-gunman-tied-to-radical-imam-released-from-prison-last-year-say-law-enforcement-sources.html

Infatti ha reclutato insieme Mateen  (il bisessuale di origine afghana), Sandford (con l’Asperger) e Howell (lievemente subnormale?) e  li ha instradati nel campo di addestramento dell’IS”. Ma dice Howell: “Non avevo idea   che ci fosse di mezzo la CIA finché non sono arrivato nel campo in Virginia e   cominciato l’addestramento con gli altri…non era quel che mi aspettavo.  Ci dicevano di  tenere la bocca chiusa.”.

Nel campo c’era gente che andava e veniva; lui  ha fatto amicizia  con Omar e Dan, “eravamo sempre insieme – sapevamo quel che dovevamo fare”.   Parla anche di incontri   dell’Imam Abu Tauba  “con un senatore,   con un alto dirigente della Homeland Security, e una donna che ho visto mille volte in tv…si intessavano particolarmente a Dan” – ossia al goffo tentato sparatore di Trump.

Brenda  non crede del tutto a questa parte finale, forse Howell se la voleva ingraziare,  visto che lei non aveva fatto mistero di essere una sfegatata  attivista pro-Trump; forse prepararsi  una storia su come un senatore e la donna vista mille volte in tv (Hillary) volevano ammazzare Trump.

"Brenda", l'avvocata di Howell, ridotta in fin di vita.
Brenda”, l’avvocata di Howell, ridotta in fin di vita.

Fatto sta che a  questo punto,  qualcuno nel carcere ha bloccato  il telefono con cui Howell parlava attraverso il vetro con “Brenda”, la sua avvocata.  Qualcuno che stava ascoltando, cosa ovviamente illegale – illegale è in Usa ascoltare i colloqui  tra gli imputati e i difensori.  Nonostante che “Brenda”  esibisse ancora una volta  la sua  licenza di esercitare l’avvocatura in California, due persone non identificate l’hanno sollevata di peso e  “scortata”, diciamo, fuori dalla prigione di contea.

Ma la storia non finisce qui. Anzi,  questa storia che fino ad ora ha tutti gli ingredienti del filmaccio comico-trash, assume l’andamento della tragedia.  Quindici ore dopo il colloquio così bruscamente  terminato, l’avvocatessa “Brenda”  ha incontrato tre  individui che l’hanno pestata selvaggiamente, in una zona Est di Los Angeles, lasciandola in fin di vita dentro  un contenitore della spazzatura.  L’ha salvata un senzatetto che passava di lì,  ed ha avvisato un agente che stava in macchina a un isolato di distanza.  La giovane avvocatessa  ha subito una operazione di neurochirurgia per ridurre il fluido intracraniale,  l’edema cerebrale   dovuto alle mazzate ricevute in testa.   Si sta lentamente riprendendo. Ha ricevuto migliaia di lettere e  messaggi di simpatia, anche da politici locali: può essere un deterrente, speriamo, per un secondo e più definitivo  tentativo di omicidio.

Brenda Corpian Expected to Fully Recover

Altrimenti dovremo aggiungere “Brenda”  alla nutrita schiera dei morti ammazzati nella lista Hillary Clinton? Vedi sotto.

 

Pensate di questa storia quel che volete.  Le  fonti della storia sono facilmente  discreditabili:  Henry Makow, bollato da sempre come estremista di destra e convinto della cospirazione degli Illuminati, il sito locale che suona “getoff theBS”, ossia “fuori dalle panzane” (letteralmente ‘merda di toro’) giornalistiche.   La  mia passata esperienza americana mi dice che questa storia  consente di dare un’occhiata indiscreta ma non superflua alla “strategia della tensione” in corso in Usa, alla “gestione” del terrorismo “islamico”, e all’utilizzo di disturbati mentali come, magari assassini solitari.  Utili anche per uccidere un candidato sgradito  – o per  “avvertirlo”, chissà.

Dal  Body Count di Hillary

Così si chiama la lista dei morti ammazzati in questi ultimi mesi: persone che o hanno danneggiato  la campagna di Hillary Clinton, o potevano danneggiarla.

Shawn Lucas, avvocato incaricato da sostenitori di Bernie Sanders di querelare la presidente della DNC (direzione del PD americano), Debbie Wasserman Schultz, dopo la fuga delle mail in cui dileggiava Sanders e mostrava di avere illegittimamente favorito la candidata Hillary. Il 2 agosto, Shawn Lucas è stato trovato morto nel bagno dalla sua fidanzata.

John Ashe, già presidente dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, stava per essere sottoposto a un processo per aver tangenti prese da un ricco cinese, Ng Lap Seng, nel 1996. Seng aveva anche fatto donazioni illegali per la rielezione di Bill Clinton, in cambio, sembra, della liberalizzazione dei commerci; Ashe avrebbe dovuto testimoniare sui legami tra il cinese e i Clinton. E’ morto il 23 giugno scorso, il giorno stesso in cui avrebbe testimoniato: schiacciato da un bilanciere per sollevamento pesi.

E poi c’è Seth Rich, direttore del Voter Expansion Data del DNC. E’ stato ucciso da vari colpi di pistola alla schiena a due passi da casa, subito dopo che Wikileaks aveva diffuso le mail di cui sopra. Proprio per quest’ultimo omicidio, WL offre una ricompensa a chiunque abbia notizie:  Assange riconosce che era la sua fonte, o una delle sue fonti principali.

Per una lista più antica di morti violente sospette,  si veda qui:

 

http://www.snopes.com/politics/clintons/bodycount.asp

http://www.theforbiddenknowledge.com/hardtruth/clintonbodycountupdate.htm