Tre migranti uccidono un ragazzo greco davanti all’Acropoli

di Panagiotis Grigoriou, 26 agosto 2018

 

La vittima, Nikolas Moustakas, era un giovane greco di 25 anni, costretto a lasciare il suo paese per stabilirsi a Edimburgo in Scozia, dove lavorava nel settore alberghiero, e che si trovava in Grecia per le vacanze. Gli assassini, che sono stati arrestati dalla polizia e hanno confessato, sono tre immigrati arrivati di recente, due pakistani e un iracheno, già noti alla polizia per reiterate rapine e aggressioni violente. Non erano stati estradati perché avevano fatto uso del loro (presunto) diritto di presentare una seconda richiesta di asilo. La realtà è che si tratta di individui entrati illegalmente nel territorio greco e qui illegalmente rimasti, dal momento che la loro seconda domanda di asilo è stata registrata solo perché ovviamente hanno reso dichiarazioni false, come è stato riportato da radio SKAI e 90.1 il 24 agosto 2018 e dalla stampa greca.

Più di 600.000 giovani greci hanno lasciato il paese, oltre a quasi 200.000 stranieri residenti che si erano stabiliti e integrati nella società greca da quasi 30 anni. Questo salasso demografico a partire dal 2014-2015 è stato sostituito in modo incontrollato da nuovi migranti, e già alcuni quartieri di Atene di greco hanno solo il nome.

La cosiddetta criminalità “spicciola” esplode dappertutto, anche nei luoghi turistici sotto l’Acropoli; personalmente, sono stato costretto a respingere gli attacchi di alcuni ladri a danno di gruppi di turisti in stato di shock tre volte tra luglio e agosto. E bisogna dire che i ladri fanno parte di bande composte da migranti, il più delle volte arrivati recentemente. Alcuni giorni fa, una delle bande che agiscono sul posto ha attaccato un giovane greco e la sua compagna portoghese sulla collina di Filopappo, di fronte all’Acropoli. Il ragazzo greco, spinto dai suoi aggressori, è precipitato dalla roccia ed è morto.

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