Se “Chick Lives Matters” più delle vite umane, è finita per questa generazione

Vedo che è stata lanciata un’altra vasta campagna umanitaria globale. Se digitate “stop strage pulcini”, ne verrete informati da decine di siti. Come si legge nel sito “animal equality” ,

“Sono 300 milioni in tutta Europa e 40 milioni in Italia i pulcini che, ogni anno, vengono uccisi perché l’industria delle uova li considera solo come “scarti”. A poche ore dalla nascita, infatti, gli operatori procedono al “sessaggio”, un’operazione che permette di stabilire il sesso dei pulcini.

Soltanto i pulcini femmina vengono selezionati – saranno future galline ovaiole – mentre i pulcini maschi sono del tutto inutili all’industria, in quanto non depongono uova. I pulcini maschi, quindi, vengono brutalmente uccisi”.

Si può nascere solo per… morire poco dopo?”, si domandano gli animalisti, convinti a ragione di muovere alla commozione più pura ed autosoddisfatta le moltitudini.

Adesso ho ricevuto un messagino whatsapp che mi invita a partecipare alla nobilissima lotta in questi termini, per loro la più urgente azione da chiedere al governo

“Ciao, ho appena firmato una petizione rivolta al governo italiano per fermare concretamente la strage dei pulcini maschi…Per favore, firma anche tu. Grazie di cuore!”

Cuore! Cuore! Fanno l’appello al cuore, sapendo che nessuno resisterà: non solo perché tutti abbiamo un cuore, ma perché non rispondere all’appello e non firmare la petizione ci manifesta come cuori duri e spietati.

Non stupisce che i pulcinofili possano vantare i primi successi: hanno già superato le 23 mila firme per la petizione, ma soprattutto la COOP “si impegna a introdurre le tecnologie in-ovo sexing appena possibile, in modo da risparmiare la vita di milioni di pulcini maschi all’interno della propria filiera delle uova”. L’in-Ovo-sexing è una tecnica che determina il sesso dei pulcini mentre sono ancora nell’uovo, che consente di distruggere le uova prima che il pulcino maschio schiuda (in certo senso, un aborto) risolvendo alla radice “l’attuale problema etico con la produzione di uova”. La tecnica è olandese. Non c’è come gli olandesi per risolvere i problemi etici.

Agghiacciante. Gli aborti di feti umani sono almeno 56 milioni l’anno, e ciò anno per anno da quasi mezzo secolo, da quando l’aborto è stato legalizzato nel mondo; centinaia di milioni di bambini vengono fatti a pezzi nei ventri delle madri, con sofferenze certe di cui nessuno parla – e i cuoricini si mobilitano per la strage, e le sofferenze, di pulcini maschi.

E’ ormai solido patrimonio di questa umanità la riduzione della morale al sentimento, eccitato dai media, e il suo ulteriore scadimento al sentimentalismo; ed ora a questa distorsione si aggiunge anche l’aberrazione: di ergere la a moralità superiore, a nobile dovere, quindi ad obbligo legale, la commozione dei teneri cuoricini, che ovviamente resta di gelido acciaio per i milioni di bambini abortiti. Semplicemente perché i media non li mostrano. Non c’è censura più ferrea del silenzio sugli eccidi di feti tra sangue e muco, e la loro vendita in parti per qualunque business, dalle creme antirughe ai vaccini, ai mille usi degli organi e tessuti fetali che può escogitare la creatività capitalista.

Che sia un’aberrazione mostruosa del senso morale dei promotori dell’appello, lo rivelano loro stessi; esordiscono nel loro appello con questa frase: “Si può nascere solo per… morire poco dopo?”.

E ne fa un titolo:

IL PROBLEMA: NASCERE PER MORIRE

No, non si può nascere per morire poco dopo; il fatto che – in perfetta buonafede, immagino – costoro non vedano che questo sentimento va applicato anche ai bambini non nati , e non vivano come una urgente priorità far cessare “la strage dei pulcini” umani soppressia decine di milioni l’aborto è la prima causa di morte nel mondo – , dice che essi hanno un enorme angolo cieco etico; non vedono il male dov’è, anzi negano che l’aborto sia un male, essendo “un diritto” costituito.

Orbene: è qualcosa di orribilmente analoga quella aberrazione del gusto che induce certi malati mentali ad essere ghiotti delle loro feci; con in più la pretesa politica e sociale di far diventare questo gusto pervertito “legge dello Stato”; e nuova moralità obbligatoria per i “bigotti” che, come noi, esprimono disgusto.

Da una parte, è l’emergere di qualcosa di ineliminabile, proprio della natura umana: la coscienza. Raggiunta la massima “liberazione” da ogni morale, per cui tutto è permesso, nasce la necessità di imporre obblighi e doveri verso ogni vivente; una nuova morale cogente da sancire con leggi; è comunque l’emergere della coscienza etica, per quanto deviata.

Cancellata la precedente nozione di bene e male per ovvio rigetto di ogni trascendenza, non è che le coscienze restano vuote (“libere”); adesso vige una concezione di “bene” e di “male”, come prima, solo di segno contrario: ciò che prima era peccato e perversione, oggi è approvato e devozione civile. Un campo di concentramento traboccante di virtù e perciò di divieti e ingiunzioni:

Sono i “valori UE” , i valori lanciati dalla rivoluzione americana in corso, dove i peccati non sono stati aboliti, ma sono soltanto cambiati: discriminare i gay è peccato e crimine perseguibile, come tutte le “minoranze”, gli “immigrati”, negri, … Tutte salvo una, i bigotti. Quelli che cercano di restare fedeli all’idea di Bene e di Male secondo Cristo. Eppure sono una minoranza; ma va repressa, cancellata proprio perché è “il passato repressivo” con cui il mondo ha chiuso.

A Indianapolis una giovane madre di 24 anni è stata uccisa  per aver detto, contro Black Lives Matter, che All Lives Matters. E diversi professori sono stati licenziati in USA per aver postato la frase “all lives matter”, “tutte le vite contano”; quello è un riferimento odioso e peccaminoso al cristianesimo, ai vecchi valori da annichilire. E nulla garantisce che nel contagio psichico mondiale imperante, questo possa avvenire in Italia, dove – non c’è dubbio – la petizione pulcinofila sarà accolta.

Mica per niente le ambasciate USA inalberano lo stendardo arcobaleno; il personale si proclama ufficialmente seguace della nuova fede e della nuova morale del sentimento – obbligatoria.  In Europa, i media hanno commentato con ostilità il voto in Polonia, perché ha vinto Duda “l’ex chierichetto” (Corriere) che  si è proposto come difensore della sovranità nazionale dalle ingerenze europee (e della Germania in particolare), difensore della famiglia dall’«ideologia gay», dall’aborto e dalla fecondazione assistita”. Libération  ha preso il lutto perché i polacchi hanno azzerato le speranze “pour une Pologne plus ouverte, plus tolérante mais aussi plus européenne”

Impressionante la velocità con cui le moltitudini stanno adottando la nuova morale, la fanno propria, sorvegliano che venga obbedita , puniscono il non conformismo. Già vediamo tali moltitudini indossare la mascherina meno come improbabile prevenzione sanitaria, che prova di virtù civica  – e precisamente virtù progressista, come uno dei doveri della loro etica: fa tutt’uno con la difesa dei “diritti LGBT” (che nessuno minaccia), l’odio virtuoso per il “sovranismo” (qualunque cosa significhi per loro), la petizione per i pulcini e mai, mai per i bambini greci uccisi dalla miseria indotta; una caverna echeggiante di buoni sentimenti in cui risuonano il mangiare bio, Greta, l’antirazzismo che abbatte statue, il “Dio-patria-famiglia che vita di merda”, la “onestà onestà” pubblica come fosse compatibile con la promozione e approvazione di ogni trasgressione sessuale .

“Questa generazione” (uso il termine biblico) armata di questa sua “morale” aberrante come i gusti di certi psicopatici per le proprie feci, è condannata al disastro che già è su di noi con una rapidità spaventosa, distruggendo tutte le nostre illusioni di autosufficienza. Umanamente, non mi pare si possa fare nulla per farla tornare in sé; devo dire per farci, perché mi ci metto anch’io: anch’io ho goduto delle “libertà”; non mi sono opposto abbastanza, sono stato complice almeno per omissione, anche il mio gusto morale ormai si nutre di sterco trovandolo buono.

A Garabandal apparve la Vergine fra il 1961 e il 1965. Apparizione oggi semi-dimenticata, non approvata dalla gerarchia, ritenuta falsa da molti “buoni cattolici”. In essa ci è stato annunciato un evento, un ammonimento in cui “Interiormente vedremo la nostra coscienza di fronte alla giustizia di Dio; ciò che abbiamo fatto di male e ciò che abbiamo omesso di fare: in una parola, una specie di giudizio particolare in vita. Sarà un’esperienza terribile, ma avverrà per il bene delle nostre anime”.

Credibile o no, approvato o no, io so che di questo ho bisogno: di vedermi sotto lo sguardo tremendamente oggettivo del Padre, l’Occhio della Verità che ispira terrore (alcuni moriranno per la paura), nudo, pesato e trovato mancante – ma è l’estrema carità di cui abbiamo necessità, la generosità suprema dell’amore divino per la “generazione presente”, che Egli vuole salva.