RUSSIAGATE/ Sapelli: Salvini è la pedina di un attacco all’Eni

(Leggere l’integrale qui:

https://www.ilsussidiario.net/news/russiagate-sapelli-salvini-e-la-pedina-di-un-attacco-alleni/1906048/

ecco alcuni passi:

Le risulta che l’Eni possa servirsi di mediatori come quelli che c’erano al Metropol di Mosca?

Non scherziamo. L’Eni conosce l’interesse italiano prevalente e lo difende. È ministerialista per definizione. Come tutte le nostre grandi imprese, conduce trattative con tutti i governi, ma non nelle hall degli alberghi. Come si possono fare illazioni così?

C’è un concerto internazionale – e nazionale – per far fare a Salvini la fine di Craxi. Ovviamente i francesi sono in prima fila.

E in Italia?

La7, di proprietà di un imprenditore che aspira ad entrare in politica e a fare il capo del governo, ha appena fatto uno speciale su Tangentopoli dove Di Pietro, Colombo e soprattutto Davigo hanno dato la linea politica.

Le procure sono sempre al lavoro. Differenze tra ieri e oggi?

Nel ’92-94 si trattò di un di un grande disegno internazionale con a capo la centrale del mercatismo mondiale che era Londra. Adesso la disgregazione dello Stato italiano ha colpito anche la magistratura, come si vede dalla crisi del Csm.

 (e) i 5 Stelle?

….Continuare il lavoro di Monti. L’esempio più chiaro è sotto gli occhi di tutti: l’accanimento sull’Ilva. Indebolire la seconda potenza industriale europea, già fiaccata dalle privatizzazioni modello Eltsin-Menem-Prodi, fa gola a molti. Non ci vuole un genio per capirlo.

Siamo arrivati al colpo finale: se chiudono l’Ilva, i 5 Stelle hanno assolto il loro compito.

A quel punto?

A quel punto M5s non serve più. All’Italia invece serve la Lega..

(Federico Ferraù)