PER QUELLI CHE DICONO: “LA UE CI RENDE PIU’ FORTI

Ashoka Mody

“Dal  2007  le aziende coreane hanno raggiunto la Germania  per numero di brevetti. Ora registrano quasi il doppio del numero che i loro omologhi tedeschi, grazie agli enormi investimenti nell’istruzione e nella ricerca.

Visiting Professor, International Economic Policy, Princeton University, Author: EuroTragedy: A Drama in Nine Acts.

“La realtà è che la UE,   applicando le politiche germaniche  di deflazione e austerità, sta facendo arretrare l’intero continente anche sul piano tecnologico e scientifico.

Questo è uno  dei miei grafici preferiti. Lo uso nell’ultimo capitolo del mio libro per sostenere che l’Europa è un continente in declino. Mentre le autorità europee ossessionano tutti  per imporre riforme del mercato del lavoro che indeboliscano il potere contrattuale dei lavoratori, i paesi dinamici stanno alimentando avanti con l’innovazione.

(la Corea del Sud ha 45 milioni di abitanti  e non è in nessuna “unione” asiatica) 

Adam Tooze:

History, economics, politics, theory. Prof. Columbia University. Director of the European Institute.

“I problemi dell’economia dell’Italia sono sostanzialmente strutturali? Chiaramente alcuni  lo sono. Ma questa tabella comparativa della produzione industriale suggerisce che lo shock della domanda di 2008-9 e e  il “disastro eurozona” hanno svolto un ruolo  nella crisi italiana.

Possiamo  superare “l’ortodossia di Maastricht”?

Capo del Dipartimento di politica economica, Università Corvinus; Senior Research Fellow, IMK, Hans Boeckler Stiftung

László Andor, 16 dicembre 2013

Nella  Zona Euro,  La svalutazione interna è  l’unico, modo per ripristinare la competitività nella periferia dell’Eurozona .

La disoccupazione è dovuta solo alle rigidità dal lato dell’offerta .

La BCE si occupa solo della stabilità dei prezzi dei paesi con rating AAA

Il rischio morale è una  recessione di lunga durata sulla periferia dell’UEM . .

Ai grillini di governo: ecco  le cose che non avete fatto

Magari, un congresso internazonale organizzato in Italia dal governo “del cambiamento” con le suddette personalità come relatori, creerebbe un evento di risonanza mondiale favorevole alla “riforma dela UE” invocata invano dal professor Savona?  Anzi, questo governo poteva e doveva favorire una alleanza internazionale  coi paesi insoddisfatti -prima di tutti il Regno Unito perseguitato da Bruxelles.   Invece il governo “del cambiamento” ha sempre votato come vuole la UE, la quale può vantare di aver ottenuto la massima unanimità sulla propria linea punitiva e belligerante in tutto: contro Mosca abbiamo aderito al rinnovo delle sanzioni senza fiatare, contro Londra -nostra potenziale alleata in  questo conflitto con la Kommissija – ci siamo schierati con Bruxelles e Berlino – come governo italiano, senza nemmeno farci pagare per questa “unanimità” con contropartite politiche ed economiche, anzi continuando a lasciarci trattare da servi che si piegano agli ordini di MoscoWC e Dombrovski.
Fino a che punto il “programma” accettato dalla UE tradisca le speranze degli italiani, e di questo porti la responsabilità il M5S che ha la maggioranza , è il “suo” governo, ve lo dico copiano due twitter di Zibordi, come sempre impareggiabile sintesi:

Approvata la manovra! Il governo si è impegnato a ridurre il deficit a 2% nel 2019, 1,8% nel 2020 e 1,5% nel 2021! Come scrive l’ Ufficio Tecnico di Bilancio questo implica aumentare l’IVA di 23mld e poi 29 mld e cioè portarla (facendo due conti) al 27%. l’aritmetica è questa..

Approvata la manovra!

Della flat tax non resta NIENTE (0,4 mld!), del “saldo e stralcio” delle cartelle NIENTE, cancella detrazioni per le imprese per 4 mld. Aumenta l’IVA nel 2020 di 23mld….

  Resta solo il Reddito Di Cittadinanza  per 8 miliardi

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/39-unica-cosa-che-unisce-39-39-libero-39-39-191288.htm

Salvini, un consiglio da amico.

Questa è la ricetta di nessuna ripresa, ma di  aggravamento del deficit, del debito, l’ipertassazione dell’economia produttiva, e di accelerato precipizio nella crisi mondiale che incombe.

https://twitter.com/matteosalvinimi/status/1076977474012135424?s=17

A Salvini serve apprendere la storia di Cola di Rienzo  (1313-1354), per capire  cosa succede ai tribuni che la plebe  italiota  sceglie e  acclama al potere, se non sanno e non vogliono diventare classe dirigente.   No, non gli chiedo di leggere dei gran libri, basta che vada alla voce di Wikipedia,  alla fine:

“Arrivato a Roma, il popolo gli uscì incontro con grande cordialità, mentre «li potienti stavano alla guattata», e lo accompagnò festoso  fino a Campidoglio, ascoltò entusiasta il suo discorso [….]  Ben presto però si vide che l’uomo, pur mantenendo la sua grande abilità oratoria, era diventato un grasso ubriacone incline a straparlare, assetato di vendetta contro chi lo aveva scacciato da Roma, traditore per giunta, giacché fece condannare i suoi sostenitori perugini per confiscarne i beni, e, costretto com’era a procurarsi denaro per mantenere i suoi soldati, anche esoso.

Le nuove gabelle che infliggeva lo resero presto inviso. L’8 ottobre 1354, un suo capitano che aveva destituito sollevò il popolo e lo condusse a Campidoglio. Là Cola, abbandonato da tutti i suoi, tentò per l’ultima volta di arringare i romani, che risposero dando fuoco alle porte. Cola allora cercò di scampare travestendosi da popolano pezzente, alterando anche la voce. Ma fu riconosciuto dai braccialetti che non si era tolto  e condotto in una sala per essere giudicato. «Là addutto, fu fatto uno silenzio. Nullo uomo era ardito toccarelo», finché un popolano «impuinao mano ad uno stocco e deoli nello ventre.»
Gli altri seguirono, ad infierire, ma Cola era già morto. Il cadavere fu trascinato fino a San Marcello in via Lata, di fronte alle case dei Colonna, e lì lasciato appeso per due giorni e una notte. Il terzo giorno fu trascinato  presso il Mausoleo di Augusto, che era sempre un territorio dei Colonna, lì bruciato.

Commenta l’Anonimo: «Era grasso. Per la moita grassezza da sé ardeva volentieri». Le ceneri furono disperse.

Questo fa’ il popolo italiano. In maniera ricorrente. Meglio non ingrassare.