Paolo SAVONA: Vi svelo tutti i pregiudizi contro l’Italia.

Estratto del discorso tenuto oggi dal presidente della Consob, Paolo Savona, in occasione dell’incontro annuale della Commissione con il mercato finanziario

Senza voler negare l’esistenza di problemi interni al Paese – efficacemente analizzati nelle recenti Considerazioni finale del Governatore della Banca d’Italia – i giudizi negativi non di rado espressi da istituzioni sovranazionali, enti nazionali e centri privati appaiono prossimi a pregiudizi, perché resi su basi parametriche finanziare convenzionali che non tengono conto dei due pilastri che reggono la nostra economia e società: la forza competitiva delle nostre imprese sul mercato globale e il nostro buon livello di risparmio.

È come se l’Italia fosse collocata dentro la “caverna di Platone” dove le luci fioche della conoscenza che in essa penetrano proiettano sulle pareti un’immagine distorta della realtà. Per giunta in presenza di un continuo vociare a senso unico, che stordisce. È compito di chi riveste posizioni di vertice della politica, dell’economia e dei mezzi di informazione rafforzare la luce e abbassare i toni per ristabilire la fiducia sul futuro del Paese. Non esiste alcun vincolo oggettivo insuperabile alla nostra crescita.

L’uso consueto di medie non rappresentative dell’universo in quanto la distribuzione di frequenza (curtosi) delle informazioni statistiche non ha caratteristiche normali (gaussiane), induce a una valutazione distorta delle nostre reali condizioni, Una tale prassi si riflette in giudizi negativi sulla solidità del nostro debito pubblico all’interno e all’estero.

La conseguenza può essere in parte evitata accompagnando le medie con un indicatore di significatività o, meglio, valutando singolarmente le diverse componenti del Pil per assegnare il peso che a ciascuna compete nella formulazione dei giudizi. Questo indispensabile ed elementare principio di presentazione delle statistiche non si è ancora affermato.

Al di là di questo aspetto puramente tecnico, esistono però alcuni fattori distorsivi legati alla sottovalutazione di alcuni aspetti importanti della solidità economica del Paese.

La posizione finanziaria dell’Italia con l’estero è sostanzialmente in equilibrio e dal 2013 disponiamo di flussi di risparmio in eccesso rispetto all’uso interno.

Contrariamente a importanti paesi sviluppati come Stati Uniti, Regno Unito, Canada, nell’eurozona Grecia e Francia, e nel resto del mondo Turchia e l’intero continente sudamericano, l’Italia non assorbe flussi di risparmio dall’estero, ma ne cede in quantità superiori al suo debito pubblico.

Questa condizione può essere vantata principalmente dai paesi ricchi di materie prime, una carenza che l’Italia ha compensato con le sue eccellenti capacità di intrapresa.

Per la comunità europea e globale l’Italia non rappresenta un problema finanziario, ma una risorsa alla quale molti paesi attingono per soddisfare le loro necessità.

(estratto del discorso del presidente della Consob, Paolo Savona, tenuto oggi; qui la versione integrale)

 

I paesi che hanno privatizzato di più fra il 2000 e il 2007.

Mentre noi abbiamo chiacchierato dei Mini-Bbot ma non li abbiamo realizzati, all’estero cominciano a sembrare una buona idea:
“Il #minibot è uno strumento progettato per produrre liquidità in una crisi. È un’idea sensata”
“I #minibot funzionano. È uno strumento straordinario con cui abbassare le tasse es aumentare la spesa” Munchau #Piazzapulita
Se chiedessero a me di progettare l’uscita dall’euro direi… non usciamo… introduciamo i #minibot”
Wolfgang Munchau
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