MESSORI: IL PAPA VA IN SVEZIA A FESTEGGIARE LO SCISMA. MA NON C’E’ NIENTE DA CELEBRARE

Il papa ha deciso di recarsi questo autunno in Svezia per commemorare il mezzo millennio dall’inizio della riforma di Lutero.
A Lund, l’antica città universitaria , si incontrerà con i vertici di quel poco che resta della comunità luterana e faranno festa insieme.
Francesco più volte ( anche per sua stessa ammissione ) ha mostrato di non conoscere a fondo molti aspetti della storia della Chiesa.  Non si può sapere tutto: è un limite che vale anche per i papi. Bergoglio ha comunque a disposizione fior di specialisti che potrebbero ricordargli quanto così sintetizzò   Henri Pirenne , uno dei maggiori storici del secolo scorso: “ Il luteranesimo, in gran parte dei Paesi che lo accettarono, fu imposto con la forza dai principi e dai nobili che concupivano i beni della Chiesa e non parve loro vero di poterli sequestrare. La convinzione religiosa ha avuto un ruolo assai modesto nella espansione della nuova fede. Gli adepti sinceri , convinti e disinteressati, almeno all’inizio erano assai pochi . Imposto d’autorità e accettato per obbedienza esso ha proceduto per annessione , spesso forzata “.

Proprio in Svezia, dove andrà Francesco, commosso di potere solennizzare i 500 anni dell’inizio della Riforma assieme ai fratelli protestanti, proprio in Svezia , violenza e cinismo raggiunsero il massimo.

Il fondatore della nuova dinastia scandinava , Gustavo I Wasa , ben lontano da preoccupazioni religiose , per mero interesse economico e politico vide nel luteranesimo un modo per riempire le casse vuote dello Stato e per legare a sé la nobiltà, suddividendo tra loro il bottino costituito dalle proprietà della Chiesa.

Il popolo ne fu indignato e più volte insorse , ma fu schiacciato da Gustavo . I suoi successori furono costretti, dal malcontento della gente nei confronti della nuova fede imposta manu militari, a tollerare almeno che restassero aperti alcuni santuari mariani.  Proprio a Lund, dove Francesco si recherà, tutte le chiese furono rase al suolo , tranne la cattedrale , pur ovviamente denudata di ogni decorazione , all’uso riformato.   Le pietre degli edifici cattolici abbattuti furono impiegate per la fortificazioni e la cinta muraria della città.   Insomma , per dirla chiara : è difficile capire che cosa ci sia , in Svezia da onorare e da festeggiare per un cattolico.   Ma, forse, il vescovo di Roma vorrà spiegarcelo, nel suo soggiorno scandinavo.

VITTORIO  MESSORI

(dall’ultimo Vivaio)