CON MACRON, IL SUPERSTATO FRANCO-TEDESCO

Se perde la Le Pen,  l’Europa diventerà definitivamente la prigione dei popoli, e butteranno via la chiave.  Se vince Macron,  tutte le oligarchie transnazionali, i (loro) grandi media, i banchieri, le lobbies che ci guadagnano, la Erasmus Generation, la Merkel, i partiti collusi dichiareranno che il “populismo” è stato bocciato dai popoli – prima in Olanda, poi in Austria, ora in Francia, per sempre;  che le istanze “sovraniste”   erano delle paturnie infondate di infime minoranze (“deplorevoli”);  proclameranno che gli elettori hanno chiesto: “Ci vuole più Europa”  – e procederanno a  darvela, a ritmo accelerato, per blindare il loro progetto in modo definitivo contro i vostri pentimenti.

Come? “Con Macron, diventa possibile il Super-Stato  franco-tedesco”, titola Deutsche Wirtschaft Nachrichten. Nel suo succinto programmino messo  per iscritto,   il candidato di Attali e Hollande  (d’ora in poi Micron) dice esplicitamente  che intende “accelerare il processo di integrazione europea”,  imponendo a  marce forzate “i passi intermedi verso una unione politica”, e lo farà “dando priorità all’asse franco-tedesco”. In chiaro:   adotterà tutte  le riforme strutturali che Berlino esige dai paesi mediterranei in fatto di tagli al costo del lavoro, tagli sociali, bilanci pubblici in pareggio – insomma austerità –  per ottenere in cambio dalla Germania “importanti concessioni”: quali? Sostanzialmente un governo unico.

La fusione della Francia nella Germania metamorfosati in  “governo unico  della zona euro”, con proprio bilancio e propria fiscalità. Un asse privilegiato franco-tedesco ferramente unificato, in grado di “finanziare gli investimenti, gli aiuti, le priorità” e “responsabile davanti al parlamento europeo”; ossia non più davanti   alle riunioni di primi ministri o ministri, come avviene oggi.  I paesi periferici, indebitati, mediterranei  non avranno più voce.

In questa fusione, la Francia porta le  proprie forze armate (le sole forze militari reali in Europa) per la “comune politica di  sicurezza europea” (leggi: esercito UE); imporrà ai periferici l’aumento delle spese belliche al 2% del Pil, come chiesto dal Pentagono; ovviamente le industrie francesi dell’armamento  –  fra le maggiori del mondo – saranno beneficate da ordinativi di favore, con la scusa della standardizzazione delle armi.

L’euro è ottimo, nella visione di Micron (ossia di Attali): la sua tesi è che prima, la Bundesbank aveva un maggior potere sulla politica monetaria francese, e che gli interessi francesi sono meglio difesi dall’euro. Si noti che Micron sostiene anche che  i  francesi  sono i soli che devono riconoscersi colpevoli della deindustrializzazione, debolezza dell’economia nazionale, della disoccupazione di massa; non c’entrano la globalizzazione (che viene esplicitamente esclusa), non c’entrano le politiche della UE (ossia di Schauble),  la moneta euro  (fortissima)  è  innocente come un neonato. I francesi sono colpevoli. Di non essere tedeschi. Ma la  fusione nel super-stato li curerà.

Si tenga presente che, dietro l’ingannevole faccino insignificante, Micron è  un estremista  sui generis:  ha espresso precise intenzioni punitive contro il Regno Unito per il Brexit, ha caldeggiato un referendum per la secessione di Gibilterra (i cui abitanti vogliono restar nella UE), insomma (come  Juncker )  ha minacciato di   soffiare sulla sovversione e i secessionismi interni perché  il Brexit è “un crimine”.

Peggio: ha promesso che se eletto, “entro tre mesi” imporrà punizioni contro la Polonia “che infrange tutti i principi dell’Unione Europea”,  o  tenere nella UE “paesi come l’Ungheria che, su temi come l’università e il sapere  [leggi: l’università  di George Soros a Budapest], sui rifugiati, sui valori fondamentali [nozze  gay, diritti LGBT]”, non obbedisce alla linea.

https://visegradpost.com/fr/2017/04/28/emmanuel-macron-veut-agir-rapidement-contre-la-pologne/

 

Austerità  e repressione definitive

Dunque nella “nuova  Europa” ossia fusione franco-tedesca, Micron unisce intenti polizieschi e progetti punitivi, di stroncamento delle ribellioni e delle disobbedienze.  Non c’è dubbio che se vince lui le oligarchie  gireranno le viti della repressione e della censura. Ovviamente gli “europeisti” oligarchici in ogni paese sono già pronti ad operare la repressione e le epurazioni. Per esempio in Italia, la Boldrini attuerà il suo progetto di silenziare i blogger scomodi, accusandoli di “fake news”. E si sa che Salvini verrà liquidato dai suoi stessi avversari nella Lega  (Maroni, Zaia?) e Bossi sarà schiodato  per accusarlo, bofonchiando,  di   essersi alleato con  Marine Le Pen, “la fassista”.  La Lega tornerà “europea”. L’euro, il nodo scorsoio attorno al nostro collo, diventerà indiscutibile – come  l’egemonia tedesca,  diventata egemonia franco-tedesca.

Merkel  appoggia i monarchi  wahabiti.

Su come la Merkel esercita questa egemonia,  abbiamo avuto già significativi assaggi, con la sua chiamata ai milioni di profughi, la sua confricazione  con Erdogan a cui ha fatto versare a tutti noi i famosi 3 miliardi;  ma forse non abbiamo ancora  visto il peggio .  Il 30 aprile, la Cancelleria è sbarcata a  Jeddah ed ha dichiarato al re wahabita che “L’Arabia Saudita è parte  essenziale nella  coalizione  che lotta contro l’IS”  (ossia contro i terroristi che il re  finanzia), e che per questo  ospiterà  (ha già firmato) soldati sauditi in Germania per farli addestrare da istruttori militari tedeschi, e poliziotti tedeschi per addestrare guardie di frontiera e aeroportuali,  e condividerà con questi apostoli  della civiltà occidentale  “il nostro know-how” poliziesco e repressivo.  La Merkel ha espresso il suo appoggio per la guerra (le stragi) che l’Arabia Saudita, con l’aiuto dell’aviazione Usa e inglese, conduce  nello  Yemen.

https://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/2017/05/01/trotz-brutaler-kriege-merkel-verspricht-saudi-arabien-unterstuetzung/

Dunque è una conferma della deriva che la Merkel sta imponendo a tutti noi in politica estera: anti-Putin, anti-Iran, anti- sciita, moralmente compromessa con le peggiori figure del mondo islamico.

 Ma si incrina il fronte anti-FN.

Non resta che sperare che i francesi votino  in  massa Marine Le  Pen. Quanto è probabile? Fino a qualche giorno fa sembrava impossibile:  Marine ha bisogno di 11 milioni di voti in più. Fillon, il candidato “moderato”,  ha invitato i suoi elettori a votare Micron; i sondaggi suggeriscono che il 35% di loro voterà invece FN, e questo ha cominciato a  inquietare i globalisti e gli oligarchi.

Il sovranista Dupont-Aignan si è schierato con Marine.

Poi, Le Pen s’è presentata alla stampa a fianco di Nicolas Dupont-Aignan,  annunciando: se io vado all’Eliseo, lui diventerà il mio primo ministro. Dupont-Aignan è un fuoriuscito dalla galassia (ex) gaullista, un sovranista dichiarato che con il  suo movimento “Debout la  France” ha guadagnato alle presidenziali il 4,7 per cento dei voti.  E’escluso che  costui convogli il suo intero pacchetto di 1,7 milioni alla coalizione – il suo movimento s’è subito sfasciato, con velenose accuse dei suoi dirigenti al  traditore.

Ma  per Marine è un successo politico di prima  grandezza comunque: si sta frammentando il cosiddetto “Front Républicain”; ossia l’impegno di tutti i partiti, cacicchi e dirigenti dei partiti tradizionali, a votare sempre, tutti, al secondo turno, contro il FN.  E’ un impegno molto preciso ed esplicito: una trentina d’anni fa (mi spiace non poter portare il dato con precisione, non lo ritrovo: ne parlò Le Monde) il Grand Orient de France convocò  Mitterrand e Chirac e ingiunse loro sotto giuramento “fra le colonne”  di non allearsi mai con papà Le Pen. Mai, mai, e poi mai .

Il  giuramento è stato osservato fedelmente dai due partiti maggiori. Mitterand, divenuto presidente nel 1981,  nominò primo ministro del suo governo  Chirac, il suo avversario di centro-destra, suo  avversario nella campagna presidenziale:  un incesto chiamato   “coabitazione”,  compenso per il rifiuto di Chirac di chiedere i voti   a Jean-Marie Le Pen.  Nel 2002, al secondo turno, milioni di socialisti,  sessantottini,  trotzkisti, comunisti staliniani si turarono il naso  e votarono  – dandogli l’82%   dei voti – Chirac che al primo turno aveva avuto solo il 19%, perché al ballottaggio   l’avversario era “Il fassista” Le Pen-padre.  Chirac negò a Le Pen il tradizionale dibattito tv a due: quello era una non-persona,  da non ascoltare, da non far parlare. I votati per lui  (15-17%) dei lebbrosi da  rinchiudere nel carcere-lebbrosario della inagibilità politica.

 

 

La civile sobria reazione degli intellettuali alla scelta di Dupont-Aignan: qui l’attore e regista Kassovitz (J). Il commediografo Gilles Lellouche: ” Espèce de grosse merde”. Il cantautore Benjamin Biolay, a Dupont-Aignan: “A tuo rischio, puttana da strada. La pagherai cara”.

Adesso questo ferreo patto è incrinato. I due partiti che giurarono fra le colonne del Tempio, hanno entrambi perso il primo  turno.  Non solo Dupont-Agnan  ha violato il patto. Anche  Marie France Garaud  si è dichiarata per Marine. Oggi,  la Garaud ha 83 anni. Ma è stata consigliera del presidente Pompidou.  Soprattutto, gaullista di ferro, si è impegnata anima e corpo  contro il Trattato di Maastricht  (1995) e nel 2005 è l’anima dell’opposizione al trattato di Roma, la nuova costituzione europea, bocciata dai francesi per referendum con un fortissimo  NO (quasi 55%, contro 45%   di Sì), che ha inaugurato la crisi  profonda del progetto oligarchico.  Oggi la Garaud è scesa a fianco di Marine, “manifestamente l’unica ad avere il temperamento per ristabilire la sovranità della Francia”, ha detto al Figaro,  e che ha ”senso dello Stato”.  Insomma,  Marine Le Pen  ha buone carte in mano, e aumentano di giorno in giorno.

Al contrario di  Micron. Il quale,   ogni volta che apre bocca,  ha “l’insopportabile talento di alimentare ogni giorno di più   le ragioni per non votare soprattutto per lui, tanto incarna un programma regressivo”  (così il blog di sinistra Mediapart)

https://blogs.mediapart.fr/laurent-mauduit/blog/270417/le-supplice-macron?utm_source=facebook&utm_medium=social&utm_campaign=Sharing&xtor=CS3-66

..ed emerge una rete pedofila attorno  a Macron

Si aggiunga che uno dei suoi delegati nazionali, e ritenuto uno dei suoi principali ispiratori, Jean-Marc Borello,  grande “industriale dell’economia sociale e solidale” (presiede Groupe SOS, una  organizzazione benefica che ha 15 mila dipendenti e 900 milioni di euro di fatturato) è stato pesantemente coinvolto in un affare di pedofilia esploso nel 1997: era amministratore di Les Tournelles, un centro di riabilitazione   per  ragazzi difficili che li curava grazie  ad una pretesa “terapia del lusso  del meraviglioso”: sic. Ossia   prestava i ragazzini a castelli e ville  storiche, dove passavano  notti  da favola coi proprietari e i loro invitati….Borello fu condannato a 6 mesi per fornitura di   ecstasys in quel  contesto di cerchie molto riservate … Ma la storia meriterà   un articolo  a parte, se il Nostro verrà eletto.

Fatto sta che giorno dopo giorno, i  suoi sostenitori  in tutti i partiti, gli intellettuali progressisti, i grandi media e i banchieri diventano sempre meno certi che il loro ragazzo  ottenga una tranquilla maggioranza al ballottaggio.  Lo dimostra il tono di rabbioso panico della propaganda atti-Le Pen e la quasi-demenza degli “intellettuali progressisti” in questi giorni,   con le loro invenzioni deliranti  e i  dibattiti   per convincere i francesi a votare Micron,  a rispettare il “front républicain”, e  le intimazioni a non seguire l’esempio di Dupont-Agnan, il “traditore”, anzi il “nuovo Pétain”.  Panico.

Ciò perché, come ha scritto Christopher Caldwell, che abita a Parigi e fa il columnist per Weekly Standard (neocon) e il New York Times,  queste elezioni  – come quelle presidenziali in Usa  che hanno dato la vittoria a Trump – hanno rivelato la vera divisione sociale: i favoriti, i ricchi e i parassiti  sono tutti per Macron, “gli elettori più umili sono ormai divisi tra Mélenchon e Le Pen”: ma “non c’è dubbio che fra qualche tempo un nuovo candidato populista  capirà questa logica, e unirà le due forze elettorali  sulla base della stessa classe”.

Da  qui  le enormi pressioni dei poteri forti su Mélenchon, il candidato comunista, il Bernie Sanders francese  che ha preso quasi il 20%  (voti proletari), di fare pubblico appello ai suoi elettori a non votare Marine. Cosa che (dopo una settimana)  ha fatto: “Non commettete il terribile errore di votare FN: ci metterebbe in una guerra dove ciascuno andrebbe a cercare nelle culle chi è francese e chi non lo è, la religione dell’uno e dell’altro….”.  E non ha nemmeno tutti i torti,  il rosso marxista.

Utilità delle “Risorse”immigrate

La vittoria di Marine   continua infatti ad essere incerta perché   la competizione “di classe” è falsata alla radice.  Essa, secondo chi scrive, sarà sconfitta da elettori che non ascoltano certo i consigli degli intellettuali, né leggono i giornali: i maghrebini, negri e musulmani delle periferie.   I massimi sfavoriti dal Sistema, di colore e di altra religione,   sono la nuova versione di quello che Marx chiamava il “Lumpenproletariat”, il sottoproletariato che  è  sempre stato storicamente  facile  ai parassiti ricchi far schierare contro i lavoratori  e per la “reazione”.

In fondo,  a questo (fra l’altro) servono  le ondate di immigrati di massa, le “risorse”     di cui i globalizzatori inondano le società europee: a   impedire la formazione di fronti comuni fra lavoratori, a trasformare la lotta di classe in conflitti razziali  “religiosi” insanabili, in “scontro di (in)civiltà”.

E’ una tecnica che i nostri sinistri conoscono fin troppo bene. Come dimostra questa foto  di un seggio alle  primarie del PD  che hanno tributato il trionfo di Renzi, con 2 milioni di voti:

 

Le primarie, che sinistra burletta e ridicola finzione di  democrazia.

Marine perderà, ma molto bene, se si può dire.  Una settimana fa Macron   valeva nei sondaggi 61 contro 39 per Marine; oggi, 51% per Macron e 41% per Le Pen – lei sale, lui cala.  E mai s’è  visto un candidato del Front National  raggiungere simili percentuali.  Ciò è importante per il numero di rappresentanti all’assemblea che il FN può guadagnare alle elezioni parlamentari di giugno:  i due vecchi partiti, PS e LR (Les Républicains, il centro-destra) sono stati praticamente liquidati dall’elettorato.  Se la tendenza si conferma  alle parlamentari,  con  l’atto di decesso  dei due partiti tradizionali, la  sola formazione politica organizzata e sperimentata che resterà all’Assemblea sarà il Front National.  Macron, che ha rifiutato ogni appoggio partitico (un appoggio socialista  è ormai il bacio della morte) dovrebbe in teoria contare su una maggioranza presidenziale unicamente costituita da individui che hanno firmato il suo programma rinunciando alla vecchia appartenenza di partito. Non a caso Mélenchon, vecchio attore politico,   sostiene che Macron non sarà in  grado di governare.

Frattanto:sull’euro, Marine Le Pen  ha assunto una posizione lievemente più moderata. Ha precisato: non intende necessariamente uscirne, ma propone una moneta nazionale insieme alla moneta unica. Quando a Macron,  alla BBC ha dovuto fare la voce grossa: Se la UE non si riforma, minaccio il Frexit!

28 commenti


  1. Inquietanti analogie di eventi con il nostro ” micron “paese si palesano in Francia:
    La rete pedofila di Jean-Marc Borello ricorda tanto il Forteto di Fiesoli in Coop e visitato come azienda modello da tutti i big piddini.
    Uno vicenda disgustosamente orrenda e becera che è stata praticamente ignorata dai media.
    Pero’ alla “luce” degli eventi narrati nel precedente articolo (Un culto di Lucifero nell’alta finanza) le vicende pedofile in Belgio del criminale Dutroux che lambirono i reali del Belgio, le vicende pedofile in Inghilterra che Blair secreto’ pre 100 anni invece di mandare uin galera qualche centinaio se non migliaio di politici inglesi, viene da pensare che c’è del marcio comune OBBLIGATORIO in Europa e nel mondo occidentale per quanto concerne i requisiti , le referenze per assurgere ai vertici del comando. Dimenticavo Juncker…
    Altra analogia, scontatissima , è la chiamata alle armi contro il fassismo, che se è ovvia e trita in Italia non credevo fosse cosi sentita in Francia contro il Maresciallo Pètain.
    L’altra analogia , che a mio avviso fa ben sperare , è la proposta sull’euro della Le Pen come doppia moneta in sintonia sulla proposta del nostro moderato Berlusca. Insomma se Marine vince anche il trio nostrano Berlusconi-meloni -Salvini puo’ sperare insieme ai poulisti d’Europa. L’asse di ferro Franco Tedesco potrebbe essere trasformato in asse d’allumino Franco-Italiano.


  2. Evidente “demagogo” e “populista” il nostro mostro Micron!
    Senti questa, lui minaccia il Frexit!?


  3. Se ne desume che le masse europee, coscienti oppure no, vogliono farsi schiacciare dagli oligarchi e farsi invadere dai negri e dai mussulmani.


    1. La volontà del popolo non conta nulla. Qualcuno ci ha forse chiesto democraticamente se ci sta bene essere rimpiazzati?
      Chi osa solo dire beh viene tacciato di ogni nefandezza possibile. Basti vedere quel che succede in Francia quando qualcuno di famoso si confessa sostenitore del FN.
      Il banco è truccato e non è conle regole cosiddette democratiche che si potrà farlo saltare.

      1. rino

        Peggio: non è la volontà del popolo a non contare nulla ma financo la legge. Non è, infatti, espressamente vietato per legge entrare in Italia senza visto? Non ci vuole il permesso di soggiorno o almeno l’asilo politico? E non funziona così nella maggior parte se non in tutti i paesi del mondo?
        L’ondata di sbarchi e la tacita rassegnazione fanno perdere peso effettivo alla legge. O la si riforma o non passerà tanto tempo prima di assistere alla sua totale decomposizione. Senza legge varrà ovviamente la legge del più forte: sicché non meravigliamoci se l’élite si disinteressa a questa deriva.
        Blondet ha perfettamente centrato l’essenza di questo fenomeno: “a questo (fra l’altro) servono le ondate di immigrati di massa, le “risorse” di cui i globalizzatori inondano le società europee: a impedire la formazione di fronti comuni fra lavoratori, a trasformare la lotta di classe in conflitti razziali “religiosi” insanabili, in “scontro di (in)civiltà”.”
        Negli anni ’70 si aprì una finestra temporale affinché quella generazione potesse comprendere l’improcastinabilità della lotta di classe e unire le forze per abbattere il comune nemico plutocrate: non lo fecero preferendo perdersi in inutili scontri ideologici che permangono addirittura tuttora o degradando nell’ampliamento dei diritti individuali. Il potere vinse la battaglia ed eresse prontamente la diga a protezione dei suoi interessi: una nuova classe di ultimi arrivati che mordesse la coda ai lavoratori italiani. Il più classico dei biscotti!
        Comunque se vince Le Pen si apriranno due prospettive: la più semplice è che le impediranno di governare mettendole il bastone fra le ruote, la più difficile, ma non improbabile, sarà rappresentata dallo scatenarsi di lotte fratricide tra lepenisti e repubblichini.


        1. Sono giunto ad una conclusione: la democrazia è nata per permettere alle schiere di adepti luciferiani di prendere il potere per sovvertire l’ordine naturale delle cose.
          D’altronde, pure quel tipo di cui ha parlato Blondet tre giorni fa, quel tale Bernard, lo ha detto chiaro e tondo: tutto ciò che vedete è una frode.
          Se si analizza la storia europea nel suo complesso,
          Almeno a partire da 500 anni a questa parte, si potrà notare come tutto sia stato fatto per arrivare al punto in cui siamo oggi.


        2. Accidenti: La guerra civile auspicata negli U.s.a. ,per il bene dei popoli mica per cattiveria, ce la ritroveremmo in Europa, nella nazione della fraternitè , egalite, libertè e pepperepè per non fare altre rime ovvie e scurrili alla Beppe Barra , attore napoletano che, seppur diverso, ha interpretato un pezzo musicale, (il canto dei Sanfedisti) in maniera egregia.


      2. Le regole democratiche….

        È democratico possedere TUTTI i mezzi di telecomunicazione?

      3. -Flavio Dalassio-

        Parole sante Paolo Gianoli!

  4. Diego Grandi

    Un Impero Carolingio “invertito” in salsa pedo-frocio-lucifierina. Odo in lontananza la risata malefica della Simia Dei: “la storia si ripete come farsa”. Preghiamo Iddio affinche ci mandi al più presto il “Restitutor Orbis”.

  5. lady Dodi

    L’articolo è splendido e colossale e quindi mi soffermerò sulla cosa che mi ha colpito di più.
    Il Direttore fa capire che gli Elettori di Melenchon ( scrivo giusto?), dovrebbero capire di essere più vicini alla Le Pen che non a Micron. Ed è esatto. Ebbene, con sommo piacere informo che Melenchon ha indetto una consulatazione fra i suoi militanti per scegliere chi appoggiare al ballottaggio.
    Lui cioè, HA CAPITO benissimo. E ha resistito ai “poteri forti” che lo pressavano per appoggiare Micron.
    Finalmente uno di sinistra intelligente!

    1. Francesco Retolatto

      Buon giorno signora
      Lady Dodi. Mi spiace contraddirla ma non credo che il sinistro Melanchon abbia capito molto.
      La sua posizione ideologíca glielo impedisce . Sólo se si è toccati dalla Grazia e ci si rende conto dell ‘ errore in cui si era immersi, come è accanto al sottoscritto, e si torna ad una sana visione del Reale, allora c’è una reale consapevolezza della situazione presente.
      Premessa è strapparsi il velo dagli occhi.


    2. Assioma: La cosiddetta sinistra è sempre finanziata dai Rotschild. I leaders di sinistra sono più o meno come i famigerati Dunmeh di blondettiano insegnamento.
      Il che significa che più che il bene dei popoli questi leader perseguono la coerenza col loro mandato reale:
      essere sinistri in quanto di sinistra !
      L’ipnosi ideologica è roba altamente tossica , micidiale e diabolica. A tutt’oggi ,nonostante i governi di sinistra a go a go succedutesi ed il palese precariato che hanno creato , la miseria palpabile, ci sono sessantenni , settantenni che credono che il problema vero degli italiani è il fascismo per cui si ha da essere antifascisti e cantare , ca va sans dire, “bella ciao”. Motivetto idiota che ha effetto ,tuttavia, superiore alla cocaina ,eroina, e roba varia
      Triste, tragico deprimente spaccato della realtà

  6. Nico-

    C’è solo da sperare che vinca Marine Le Pen e la Francia esca dall’euro e dall’unione europea.
    Altrimenti tra 5-10 anni che cosa resterà dei francesi?
    Basta farsi un giro in alcuni grandi città per vedere che l’africanizzazione procede a ritmi sfrenati.
    Se sono cosi stupidi da votare Marcon “marionetta” del quarto reich tedesco,meritano di scomparire .
    Basta guardare le interviste in televisione ,li il comunismo ha fatto danni icredibili ,gente di 40 50 anni che ancora si beve le puttanate di marx lenin,che paese fallito come il nostro.
    Chi ha votato Melenchon è in ogni caso servo di satana e dei giudei.

  7. Johannes

    Anch’io nutrivo delle speranze nella Le Pen, ma quando ho saputo chi è il nr. 2 del Front National, nonchè suo attuale compagno tal Louis Aliot, le mie speranze si sono ridotte al lumicino, per non dire spente.
    Da Wikipedia francese :

    Mi ricorda tanto il duo Trump / Kushner

    1. Luigi Ranalli

      Scusatemi tutti, ma non starei a cercare il pelo nell’uovo, anche perché facendolo non si salva più nessuno. Che il FN sia purtroppo filosionista lo si sapeva già, ma almeno è antieuropeista ed antislamico e su questo credo che possiamo fare abbastanza affidamento.

      Anche per quanto riguarda Trump, aspetterei a dare un giudizio negativo definitivo: ha l’intero establishment contro e sono convinto che la presunta attuale tensione con la Russia sia un’operazione di facciata probabilmente concertata con gli stessi russi.
      Se Trump vuole la pace in Siria in accordo con Putin (e credo che lo voglia), per accentrare potere su di sé e non scontentare l’industria bellica ed i generali USA ed averli dalla sua parte dovrà cominciare un altro conflitto di una portata anche maggiore altrove. Che sia la Corea del Nord? Non so, visto che la Cina non è d’accordo, ma Donald mi pare ci stia provando.

      Va chiarito che gli USA sono in guerra con qualcuno fin dalla loro fondazione, perché è un sistema che si alimenta così da sempre, anche per risolvere i propri problemi interni. Cinicamente dico che mi accontenterei che non pestassero i piedi a Putin e non innescassero un conflitto mondiale. E mi sembra che il gioco di Trump in fondo sia proprio questo. Poi magari sbaglio, ma il clima attuale è un po’ diverso dalle tensioni USA-Russia durante l’amministrazione Obama.

    1. -Flavio Dalassio-

      Johannes, guarda di chi è figlia biologica la nipote della Le Pen…Rimarrai scioccato!

      1. Johannes

        Bon…. e con questa si chiude il cerchio.
        Grazie dell’informazione.


        1. Per caso credevate che la Le Pen fosse antisionista sfegatata ? Se è così, sveglia ragazzi!
          Hitler non era mica così antisionista come lo descrivono adesso, Anzi

  8. Luigi Ranalli

    Articolo grandioso come sempre!

    Ora non vorrei sembrare provocatorio o polemico, ma questa per noi è davvero l’occasione giusta per recitare un bel rosario per la vittoria della LePen, visto che non possiamo votare in Francia (neanche in Italia in effetti…), la situazione è disperata e quindi l’ultima arma rimasta è proprio solo la preghiera.

    Storco un po’ il naso invece quando qualche lettore di fronte allo sfascio dell’Italia invita a pregare: chiariamo, una preghiera serve sempre, ma non ci si può limitare solo a questo a casa nostra!
    Ci vuole dissenso e partecipazione attiva. Tra un rosario ed un altro anche una tesseramento a Forza Nuova non ci starebbe male. E quando un parlamentare si inventa qualcosa per gettarci ancor di più nel fango, come minimo gli si scrive per protestare (io l’email alla Gambaro l’ho mandata ed ho scritto anche a diversi quotidiani, ma è una cosa che ho già fatto in diverse altre occasioni).

    1. Francesco Retolatto

      Sulla assoluta necessità della preghiera come arma principale non ho dubbi. Anche sulla via della partecipazione e soprattutto del sostengo a Forza Nuova , l’unica formazione política che ha al centro attenzione al cattolicesimo .
      Altro che Lega e Fratelli d’Italia .

  9. Nico-

    se pure Le Pen è compromessa ,soltanto è un intevento divino
    può fermare il sistema monetario rotshildiano e la moneta debito.
    per me pure il koreano è una marionetta ,forse dimenticate chi ha finanziato il comunismo.

    1. Luigi Ranalli

      D’accordo, ma la moneta-debito l’abbiamo ben prima dell’euro. Già uscire dal sistema con una doppia valuta potrebbe comportare una maggiore autonomia di stampa della moneta interna e conseguente debito non più dovuto alla BCE.
      Purtroppo non si cura in un giorno un sistema guastato in decenni. Possiamo muoverci per piccoli passi, come in fondo hanno fatto i nostri avversari.

      Ma per quanto una LePen o un Trump non siano privi di macchia, concorderà con me che siamo anni luce dalla nostra “opposizione” alla Berlusconi, che di fatto sta appoggiando governi europeisti non votati da Monti in poi, essendo tenuto per gli attributi dalle toghe rosse. Simili macchiette non hanno nulla a che vedere col FN o con Donald.

      1. Nico-

        Sono d’accordo con lei spero che vinca la Le Pen e porti la Francia fuori dall’euro,e che non sia compromessa.
        Con una moneta nazionale ,l’economia andrebbe di sicuro meglio,l’itala deve tornare alla sua lira.
        In italia soltanto Alberto Bagnai, Claudio Borghi e la lega nord hanno il coraggio di raccontare la verità sull’euro e di quanto abbia fatto male alla nostra nazione.

        1. Luigi Ranalli

          Concordo e stimo molto Salvini e Borghi (che ho pure votato alle ultime elezioni amministrative) e abbastanza Bagnai (purtroppo sinistrorso e quindi più limitato). Ma aggiungerei anche Forza Nuova, che per quanto ininfluente in termini di numeri è il movimento più coerente e l’unico che coniughi la necessità della sovranità nazionale con il recupero della cultura cristiana, entrambi concetti non perfettamente chiari alla Lega.

          1. rino

            Perché la Lega pensa che la cultura cristiana sia quella degli ultimi 50 anni di catto-progressismo. Nulla da meravigliarsi visto la cultura dei suoi esponenti, ma c’è stato un tempo in cui le cose andavano ben diversamente…

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