MACRON ORA PUO’ SOLO MANDARCI LE TRUPPE AL CONFINE

Quando un capo di Stato e di governo  proclama  che nel paese vicino c’è un governo-lebbra, fa dire che è vomitevole, e prima ha detto che “li conosciamo”,  esprimendo odio e  disgusto  intollerabile,  non è che la domenica dopo  incontra il capo di  quel governo a Bruxelles a un pre-vertice UE.

No.  Richiama l’ambasciatore e ammassa truppe a ridosso di Ventimiglia. Macron, con quelle parole  deliranti, e irreparabili  sul piano diplomatico, ha rotto l’Unione Europea e portato lo stato di guerra. Se ne rende conto? O  forse  ha  ragione lo psichiatra forense Adriano Segatori che un anno fa  – con una  sicurezza  diagnostica che colpiva –     lo definì  “psicopatico con deliri di onnipotenza, reso tale dal grave abuso sessuale che a 15 anni subì dalla sua insegnante Brigitte (di 24 anni più vecchia di lui)”, ed “altamente pericoloso”.

In altre occasioni,  anche il vostro cronista l’ha udito usare un eloquio sconnesso e volgare  da bassifondi (“foutre  le bordel”, “pognon de dingue”), insultante verso lavoratori e poveri, che hanno suscitato – diciamo – disorientamento nel pubblico. Evidentemente quando è contraddetto da gente che disprezza (Salvini, gli italiani), perde il controllo e  dice cose irrevocabili – di cui non sa nemmeno scusarsi, ed anche questo è un sintomo.

Ora, di ciò dovrebbero preoccuparsi le autorità francesi che gli stanno attorno, e anche – forse soprattutto, Bruxelles e Berlino. Sarà interessante vedere come Angela Merkel  (e Juncker) condurranno il vertice di domenica,  come ricuciranno una spaccatura dirompente della UE.

La Cancelliera aveva preparato in combutta con Macron il solito patto prefabbricato a danno dell’Italia sui migranti; Conte ha protestato  – non ci sono abituati – e lei ha subito “accantonato” la bozza.  Possiamo ammirare nei tedeschi una virtù che non li conoscevamo, un levantinismo da far vergognare qualunque venditore di tappeti falsi nel suk di Qwetta. Il tappeto era bucato? Niente male, lo ritiriamo,  eccone un altro…

Ma ne verrà proposto un altro peggio.  Il disprezzo e peggio con cui  nelle capitali del Nord sono abituati a trattare l’Italia è palpabile e visibile ogni giorno di più,  le  navi di ONG battenti bandiere piratesche ormai fanno provocazioni come, che so, dei giovani teppisti olandesi ubriachi possono fare a un vecchio mendicante invalido; sicuri dell’impunità internazionale. La bozza di Merkel e Macron che essi ritenevano l’italiano avrebbe accettato, si riferiva ai “movimenti secondari”, ossia a scaricarci in Italia i migranti  che sono arrivati in Germania  ma sono stati registrati come primo approdo da noi. Serviva a rabbonire il ministro dell’interno Seehofer e a salvare  la cancelliera dalla crisi di governo accontentando  il “Salvini bavarese”  che vuole appunto scaricarci i profughi.

Il rifiuto italiano produrrà un effetto che David Carretta, giornalista  presso la UE   per radio radicale per  Il Foglio,  esultante,prevede : “Così l’amico di Salvini, Horst Seehofer, il 10 luglio si attiverà per escludere Italia da Schengen: respingimenti al confine in Germania -> Austria impone controlli alla frontiera e respingimenti al Brennero”.

Esultante, e delirante perché per il godimento di odio e di fazione, egli non si avvede che sta descrivendo, né più né meno, l’esplosione della “Unione Europea”  a cui tanto tiene. Un ministro dell’Interno  bavarese  “esclude l’Italia da Schengen”?  Così, di suo arbitrio? E’ una violazione  unilaterale  dei trattati europei . Ma (come nota un twitter Musso), se “Berlino viola Schengen, ottimo. Ora possiamo violare Maastricht?”.

Allora liberi tutti. Lo sgretolamento dell’Europa nell’ostilità e nel disordine fra insulti e deliri, è tragico: ma non è certo responsabilità solo di “Salvini”, come proclamano i faziosi anti-italiani in Italia: qui il delirio di Macron e la disonestà levantina della Merkel  si uniscono all’odio che  il governo spagnolo sente il dovere di tributare al nuovo governo di Roma.

Un comunicato congiunto franco-tedesco ha appena raccomandato che le banche della UE  riducano  la loro massa di crediti andati a male (non performing loans) al 5 per cento di quelli che hanno adesso; ciò che obbligherebbe le  banche italianes a svendere in fretta per 10 ciò che può rendere 30. Un’altra misura gratuitamente  anti-italiana.

Il governo tedesco ha riconosciuto di aver lucrato 2,9 miliardi dalla crisi della Grecia.

E   Weidmann della Bundesbank che si è rifatto vivo,  per invocare ancora una volta i mercati ad esigere più alti interessi sul debito pubblico italiano:  la misura che precipiterebbe la  bancarotta e l’espulsione dell’Italia dall’euro,  che sarebbe però, nella catastrofe, una dolorosa liberazione –  di cui  la Germania avrebbe solo da soffrire, a vendere le sue Mercedes con una moneta rivalutata del 30 per cento.

Uno dei motivi della rabbia delirante e incontenibile di Macron è che il governo italiano vorrebbe stabilire centro di selezione di “Migranti”in Libia, e in quella parte della Libia che la Francia sta prendendosi, appoggiando militarmente il generale Haftar  per mettere le mani sulla “mezzaluna petrolifera”.

Haftar infatti avanza ed  ha annunciato nelle prime ore del 21 giugno di aver perso il controllo di Ras Januf e Al Sidra, porti  petroliferi della mezzaluna.

Ma, mi messaggia un amico, sapete cosa? “Sono dieci giorni che gli Usa bombardano le zone francesi in Libia”.  Alleati involontari?

 

 

🇱🇾Mare, petrolio, guerra. La Libia brucia. Danni enormi nella Mezzaluna petrolifera. Aumentano le partenze di immigrati ✍️

 

 

La risposta alle prossime puntate.  Da un twitterologo Musso, una  indicazione che è un enigma.

Le piste degli africani che arrivano

In questa Europa Unita, è terribile scoprire che non abbiamo forze armate per tenere a freno gli altri stati amici.

Del resto Saviano recita ancora una volta l’antica figura del traditore italiota, che in odio al nemico interno chiama lo straniero ad invaderci.

“This new Italian government cannot be allowed to survive”. Queste le accorate parole, dense di schiumante rancura verso le plebaglie populiste, dell’araldo del mondialismo Saviano. Che si rivolge ai potentati stranieri auspicando un rovesciamento del governo italiano.