L’ULTIMO “AMALEK” – PER ORA

Sull’assassinio del generale Suleimani, un amico molto laico, che non vuole si faccia il suo nome, mi scrive:

“Permettere la nascita di Israele come “Stato  degli Ebrei” è stato un errore che pagheremo caro  perché  ha immesso nei tempi moderni,  e per il  futuro, gli odii, i risentimenti,  i veleni e le tossine di odi plurimillenari: contro”Babilonia”, contro “la Mesopotamia”, contro Roma, contro il cristianesimo, contro gli “amaleciti”. Sentimenti terribili, revanscisti e guerrafondai,  alimentati da continue e strumentali falsificazioni della Storia”.

“Israele provocherà  più  di una guerra, anche nucleare,  fino a coinvolgerci,  e taglierà  le radici geografiche del cristianesimo, come peraltro ha  cominciato a fare”

Su radio e Tv,  sento giornalisti chiedere ad “esperti”: come mai l’Iran è così “aggressivo”? Nessuno che ricordi come  il presidente  Trump, ovviamente su istigazione dei lubavitcher di famiglia,  ha ripudiato la firma Usa dal piano di riduzione dell’arricchimento  del materiale nucleare, che  Teheran  ha firmato  e a cui ha tenuto lealmente fede,  secondo le norme dei trattati internazionali, sperando di mettere  la parola fine alle sanzioni.

La violazione degli usi civili internazionali  l’ha realizzata Washington – pacta sunt servanda – nell’atto,  gettando   nel cesso (della  storia)  il valore della sua firma  sotto i trattati sottoscritti  e  sputandosi  sulla sua faccia senza vergogna.

E’  una lesione della elementare civiltà, la cui gravità gangsteristica è  difficilmente capita.   Quando la superpotenza straccia  la sua parola data  – non  ha cercato nemmeno di rinegoziare, ha solo stracciato il trattato  –  vuol dire che  ciò che promette al  mondo – e al debole con cui ha firmato il patto – è  solo la guerra.  La guerra come unica relazione internazionale.

Fa benissimo il piccolo dittatore nord-coreano a farsi la sua Bomba,  è mera  intelligenza strategica.

Qualche lettore cinico obietterà che  gli  Stati Uniti hanno l’abitudine a  questo comportamento, e fa parte della sua natura gangsteristica.  Faccio notare che questi atteggiamenti sono diventati più  frequenti e  senza scrupoli  dal 2001 : a cominciare  dalla parola che violò con i quasi tremila cittadini suoi, che sacrificò nel falso mega-attentato dell’11 Settembre.

Il motivo fu cominciare “la  lunga guerra  al terrorismo globale”,  ossia  la devastazione, sovversione, guerra e smembramento dei paesi circonvicini a Israele. II Piano  Kivunim del 1982. Cosa cui assistiamo da allora.

L’Iran è l’ultimo dei “sette paesi  da liquidare  in cinque  anni”  di  cui l generale Wesley Clark  fu informato al Pentagono  dopo  l’11  settembre

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/08/usa-liquidare-sette-stati-in-cinque-anni-parola-di-generale/1019036/

L’Iran è ultimo e degli”Amalek” che Israele ha destinato alla distruzione.

(Istruitevi sul  “pensiero”  ebraico in questo testo:

http://www.morasha.it/zehut/rdr01_amalek.html:

“La tradizione ebraica vede in Amalek l’achetipo dell’antiebraismo gratuito e irrazionale di tutte le generazioni, il precursore di quanti, nei secoli a venire, saranno di minaccia all’esistenza di Israele. Tanto è vero che il preciso ammonimento “Ricorda ciò che ti ha fatto Amalek”, ribadito dalla Torah (Deuteronomio 25, 17) è annoverato fra i 613 precetti cui si deve informare la vita di ogni ebreo.  Rashì  [il gran commentatore talmudico Salomon Isaccide) si chiede: in quale particolare momento della storia del popolo ebraico appare Amalek? Egli appare quando il popolo si lascia cogliere dal dubbio in relazione al proprio destino e alla propria identità”.

La bomba concepita per l’Iran