E L’HAN CHIAMATA ” BUONA SCUOLA” (DI MAIO SI ALLEA A QUESTI?)

 

Avrete letto tutti titoli come questo:

 

Alessandria, prof legata a una sedia in classe e presa a calci

La docente è “fragile fisicamente, fatica a camminare e difendersi”, ma non ha presentato denuncia alle forze dellʼordine

Aggiungo questo paragrafo da La Stampa:

“Il preside Salvatore Ossino, da quando la notizia è uscita su questo giornale, non fa altro che cercare di ridimensionare l’accaduto: «È stata una presa in giro. Tre o quattro ragazzini le hanno mancato di rispetto. E nessuno in quella classe ha voluto svelare i loro nomi, ecco perché è stata decisa una punizione esemplare. Ma la nostra scuola è un polo provinciale nella lotta contro il bullismo. Non sono mai successe cose del genere»

Per capire la posizione del preside e anche quella della professoressa vittimizzata, un mio lettore insegnante mi scrive:

“L’obbligo fino a  16 anni è un errore”

Confermo tutto quanto scritto dalla collega, ma c’è anche di peggio, per questo aggiungo qualche breve appunto con una proposta finale.

Per varie vicissitudini insegno, sempre e solo come precario,  in scuole di ogni ogni grado.
L’involuzione procede ormai a ritmi frenetici, Le colleghe che hanno iniziato servizio nella scuola elementare degli anni 70 a stento riescono a trattenere le lacrime quando parliamo e valutano il declino della scuola.
Peggio ancora: ho conosciuto delle maestre che terminate le ore di lezione andavano dalle colleghe a sfogarsi, piangere (sì delle 40-50enni) e confidare le vessazioni vissute in classe dagli studenti, incontenibili ed impunibili.
Si trattava di una scuola “primaria” in cui mi era praticamente  impossibile fare l’appello poiché il solo fatto di abbassare gli occhi sul registro faceva scatenare i soliti bulli che immediatamente lanciavano oggetti, urlavano, o tiravano pugni ai vicini in perfetto stile “arancia meccanica” (tutto questo in Lombardia scuola di provincia, zona bassa borghesia, ma non “degradata”).

Alle medie va anche peggio: in alcune scuole mi risulta che i pestaggi siano all’ordine del giorno con frequenti interventi dei Carabinieri. Tuttavia sono pochissimi i casi che giungono fino ai notiziari (censura?). Il problema è anche l’innalzamento dell’età  dell’obbligo scolastico: 16 anni. Sono molti i “ragazzi” che a 16 anni sono ancora in 3 media o addirittura in 2 media ed in alcuni casi in 1 media (accordo coi genitori di bocciare sempre il figlio perchè tanto non impara nulla e almeno  risparmiano il costo dei libri).  Devo dire che mi giungono notizie sempre più inquietanti riguardo di ragazzi che si masturbano apertamente in classe.
(Segue link a filmato analogo che testimonia come la vicenda narratami sia verosimile
http://www.affaritaliani.it/cronache/masturba200308.html )
In ogni caso battute volgari e parolacce sono “patrimonio comune” e condiviso, ma non ho mai sentito bestemmie vere e proprie (ma su internet abbondano i video a tema bestemmia a scuola).

Personalmente ritengo l’obbligo fino ai 16 anni una delle principali cause del declino scolastico: impone di avere in classe dei bulli,  violenti ed ingestibili. Sarebbe meglio limitare l’obbligo alla terza elementare (col Decreto Legge 62 del 2017 è diventato di fatto impossibile bocciare ad elementari e medie), almeno chi  non è interessato allo studio, come buona parte degli immigrati e dei “nomadi” non sarebbe “costretto” ad integrarsi ed “integrare” gli altri.

il problema principale comunque non sono gli stranieri e i nomadi ma proprio gli italiani in via di disfacimento.

Alle superiori la situazione è solo poco meglio, di solito le classi prime sono pienissime di ripetenti in attesa di compiere 16 anni e  finalmente lasciare la scuola.  In compenso nelle quinte è facile trovare non più “ragazzi” ma “uomini” di 23 anni pluribocciati.

Un collega  mi diceva che la situazione in Piemonte e in particolare a Torino è molto peggio che in Lombardia un collega del sud precario al nord invece mi diceva che la situazione è migliore al sud: famiglie più presenti orario scolastico più corto e bambini meno nervosi per le ore a scuola.

La situazione è drammatica anche  all’università dove i professori di materie umanistiche ammettono: “se utilizzassi i parametri che usavo nel 1985  oggi dovrei bocciare quasi tutti”.

Una volta c’erano i presidi, ora i Dirigenti Scolastici: la loro carriera dipende da quanto riescono ad includere gli stranieri ed evitare la dispersione scolastica, quindi mettendo alla berlina i prof e maestri troppo esigenti.
Sono sempre pronti a dar ragione al cliente. Molto spesso un solo Dirigente copre anche altri istituti o succursali del plesso scolastico.

All’estero (norvegia e UK) gli indisciplinati sono espulsi dalla scuola ed è cura dei genitori iscriverli ad un’altra, anche se la più vicina è a 50 km.
In Svizzera e Germania gli indisciplinati e pluri-bocciati sono automaticamente iscritti nella sezione A, così che nelle altre  si lavora più tranquilli.
Il fatto che non sia più possibile bocciare ad elementari e medie secondo me apre nuove possibilità: penso alla vedova di Mario Palmaro che tempo fa stava aprendo una scuola parentale per amici e conoscenti.
Penso che la scuola privata-genitoriale abbia importanti margini di manovra.
Se qualcuno vuole valutare con me questa possibilità o è a conoscenza della legislazione mi scriva.
Mi piacerebbe elaborare una “piattaforma” ed un metodo per aprire numerose piccole scuole private a gestione familiare e sottrarre quanti più giovani possibili ai gironi infernali della scuola italiana.
Mi piacerebbe raccogliere tutte queste testimonianze in un sito, per cui prego Giuseppina di scrivermi poichè la Sua sintesi  è magistrale.
Saluti e scusate l’anonimato

Silvio.

Ma per la “Riforma Renzi” nella scuola mancava solo il gender.

 

MB  –  Questa è la scuola che ci è stata consegnata da un decennio di governo PD.  Il governo che ci ha raccontato di aver realizzato la grande riforma scolastica, battezzandola  “La Buona Scuola”: non solo orwelliana ma tipica petizione di principio  a cui quel partito ci ha abituato: ogni nostra riforma è “buona” per  definizione, progressista, illuminata; tutte le critiche e obiezioni sono oscurantiste, bigotte, arretrate.

Ora, la cosiddetta riforma “Buona Scuola” non  prende per nulla atto di questi spaventosi problemi di barbarie, inciviltà e malvagità – che pure sono endemici. Non propone nulla, La Buona Scuola, per  affrontare  e modificare questi comportamenti; nemmeno sembra sapere  che ci sono bulli che minacciano e scherniscono i professori, che sono parcheggi di super-ripetenti menefreghisti, già adulti e arroganti. Sarebbe stato utile un paragrafo della “riforma” PD su  come regolarsi nella masturbazione degli scolari in classe  – fatto anche questo endemico, mi è stato riferito troppe volte, o se l’obbligo scolastico a 16 anni sia stato una “conquista” oppure un disastro; se è opportuno non bocciare più.  Una riforma avrebbe dovuto magari valutare   se è utile che i direttori scolastici nascondano i fatti da codice penale dei bulli perché è stato detto loro di obbedire al mito   ideologico e  politicamente corretto della “integrazione” e della  “lotta  alla dispersione” con mezzucci e trucchi – senza dar loro alcun vero potere.

Nulla di tutto questo nella “riforma” Renzi.  La  sola preoccupazione, la sola lacuna che  quel governo ha trovato necessario colmare, è la “lotta all’omofobia”, e l’insegnamento della “inclusione”, dell’accettazione delle “differenze  di genere”. Quella sì, la Buona Scuola ha ritenuta una macchia da cancellare con urgenza, e apposite direttive pedagogiche, materiale didattico, corsi di aggiornamento per gli insegnanti  (che nel  frattempo venivano brutalizzati dai ripetenti). Per imporre queste precise direttive hanno messo a capo della pubblica istruzione una ministra, la Fedeli, che di scuola ne ha frequentata pochissima e  non ne ha più vista una da almeno 50 anni.

5 STELLE, DUE PROGRAMMI. Uno è  L’8 Settembre

Mi pare che questo ponga una piccola, secondaria questione, che umilmente sottopongo al  divino Di Maio e all’augusto stato maggiore del Movimento 5 Stelle,  sperando di non offendere le loro suscettibili maestà. Hanno avuto tantissimi voti, hanno il diritto-dovere di governare.

Hanno  la possibilità di usare – democristianamente – la politica dei due forni. Accordarsi con la Lega, e nel frattempo avendo sul tavolo l’alleanza con il PD. Benissimo.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/24/m5s-la-strategia-che-ha-portato-alla-camera-fa-sognare-il-governo-siamo-ago-della-bilancia-che-si-muove-su-due-fronti/4249581/

Piccolo, insignificante dettaglio che faccio presente: allearsi con gli uni o con gli altri, significa per il M5S adottare due politiche opposte, radicalmente speculari e contrarie.

Col PD è la politica della continuità  servile  del falso progressismo, delle “riforme” tipo Buona Scuola, del gender, dell’accoglienza;  in poche parole, della subordinazione all’eurocrazia sul debito pubblico,  della soggezione alla NATO, dell’austerità con qualche ritocco, degli 80 euro…In sostanza,  mettendovi col PD avrete rassicurato i poteri forti globalisti  che non volete cambiare niente – che è proprio quello che Di Maio s’è affannato a fare negli ultimi mesi, non certo  di testa sua ma con il beneplacito di Grillo e il padroncino aziendale Casaleggio.

L’alleanza con Salvini sarebbe il rovesciamento della situazione corrente, la contestazione di UE, euro,  NATO e poteri forti: insomma una strada rivoluzionaria. Che richiede coraggio e chiarezza intellettuale anzitutto con se stessi: gli avversari che vi farete  non sono per niente tigri di carta.

Secondo me, obbedirete al vostro istinto, e  farete – o proverete a fare – un governo col PD.  Quello che ci ha dato La Buona Scuola, Mario Monti, la Fornero.  Benissimo, è vostro diritto. Ma almeno,  non gabellateci questo come una scelta “di sinistra”.

OCCORRE IL GOVERNO DI SALUTE PUBBLICA

Proprio due giuristi che più di sinistra non si può, Ugo Mattei e Alberto Lucarelli, vi hanno proposto – e sul “vostro” giornale Il Fatto – di aderire a un Governo di salute pubblica. “

“Dopsei anni di Governo di viceré Europei che utilizzano linguaggi e categorie tecniche che evocano un processo di sovversione costante”, scrivono, “è necessario  che i parlamentari si schierino con il popolo sovrano nel suo scontro mortale con il neoliberismo e che schierino le personalità più coerenti con l’implementazione del programma del Governo di Salute Pubblica, che deve agire su questi punti: 1) Lotta al lavoro precario; 2) Abolizione della Legge Fornero; 3) Rinegoziazione radicale delle obbligazioni internazionali, in primis quelle con l’Eurogruppo e per le spese militari; 3) Ripristino degli spazi di democrazia effettiva contro i decisionismi verticali; 5) Grande piano di cura del territorio per generare lavoro, beni comuni e ambiente”

Guardate anche il loro video, anche voi lettori che di sinistra non siete. Essi evocano   la Resistenza  antifascista, il CLN, comitato di liberazione nazionale, insomma tutto il  repertorio mitico della “Liberazione”  dall’occupante tedesco. Sotto questo linguaggio, hanno ragione: oggi non è più il momento di ambiguità e di viltà, di accomodamenti e furbizie, è un momento di necessaria unione nazionale contro il Nemico  che ha deformato la democrazia.

Le Monde ha fatto la spia: Roma riceve il n.3 siriano, è anti-UE

Abbiamo appena saputo che “il capo dei servizi segreti siriani  Ali Mamluk è stato ricevuto a Roma a gennaio”; di nascosto, per colloqui con  il suo pari grado dei servizi italiani AISE, Alberto Manenti, su invito dell’AISE.  E lo abbiamo saputo perché   Le Monde, ossia i servizi francesci, hanno fatto la spia. E non solo: i francesi hanno denunciato che così l’Italia “ha violato la legge UE che vieta a questi alti funzionari siriani di entrare nel territorio di 228 stati membri”. L’uomo che  abbiamo invitato di nascosto, dice Le Monde, è infatti “Terzo nella lista nera dell’Ue, dietro al presidente Bashar al Assad e al fratello Maher”.

La politica di Badoglio del PD.  Fino a quando?

Capito? Gentiloni obbedisce alla UE  e con essa (per ordine ebraico-americano, che ha sempre voluto a Damasco un regime jihadista) e applica sanzioni inumane alla Siria (anche sui medicinali ai malati), mentre allo stesso tempo sottobanco si consulta con il generale siriano dei servizi. E viene pure scoperto e minacciato dal “nostro alleato” che ci ha fregato i nostri interessi in Libia e ha provato a farlo in Egitto, e lo fa dovunque può.

E’ la “politica” dell’8 Settembre,  di Badoglio,  dei piedi in due staffe, così italiota e così perdente. Gentiloni avrebbe dovuto contestare apertamente  le politiche europee  sulla Siria, false e criminali,  nei tavoli europei, e sarebbe stato più rispettato. Questi doppi giochi, questa ridicola e inefficace fumosità  saranno anche il destino di Di Maio, se non sceglie il Governo di Salute Pubblica.