L’APOCALISSE AI TEMPI DI DONALD.

Anche questi titoli  vanno letti  insieme, per avere un’idea  del “ciclone di crisi”  che sta sconvolgendo gli Usa,  e il  mondo destabilizzato .

  • Trump licenzia James Comey, il direttore dell’Fbi.
  • Evacuazione e divieto di sorvolo sopra il sito di Hanford (Stato di Washington) ,  dal 1943  dedito alla lavorazione del Plutonio,  perché  si è aperta una voragine nel tunnel,  dentro il quale sono conservati vecchi vagoni  con centinaia di tonnellate  di materiale altamente radioattivo.

http://www.spokesman.com/stories/2017/may/09/tunnel-with-nuclear-waste-collapses-in-washington-/#/0

I serbatoi, vecchissimi e arrugginiti, disperdono “la sostanza più letale del mondo”.
S’è aperto un buco sul tunnel dove hanno sepolto nel ’65 e sigillato 700 metri cubi d scorie di lavorazione del Plutonio.
  • Migliaia di residenti abbandonano Chicago, diventata zona di combattimento fra gangs, e gli omicidi sono aumentati del 60% in un anno.

 

http://investmentwatchblog.com/thousands-flee-chicago-for-safer-areas-of-the-country-as-americas-third-largest-city-becomes-a-gang-infested-wasteland/

  • Baltimora devastata da “una epidemia di oppiacei che lascia una fila di morti nelle sue strade”. Si ritiene che i morti per overdose a Bltimotra siano stati 800  l’anno scorso. Gli omicidi nei primi due mesi sono stati 118, a fine anno saranno 400 – non troppo lontano dal record di Chicago:

Baltimore’s Opioid Epidemic: Police Fighting An Uphill Battle

 

  • La Casa Bianca conta di mandare in Afghanistan 3-5000  soldati in più (ne ha lì 8400 che non riescono a battere l’ISIS in Afghanistan, o qualunque cosa sia)

http://investmentwatchblog.com/u-s-might-deploy-more-troops-to-afghanistan/

  • McMaster dice allo staff: “Non prenderò ordini da quella liceale”, riferendosi ad Hope Hicks, la bella trentenne che Trump ha nominato direttrice  della comunicazione strategica. La  Hicks è ritenuta vicina alle idee di Steve Bannon.
  • Hope Hicks. Vendicherà Bannon?
  • La Giordania minaccia la Siria” – Poiché  “la Giordania” non  prende alcuna iniziativa senza l’appoggio degli Stati Uniti, si parla di un piano, assistito da Israele –  una vasta offensiva militare a Kalamun, Kuneitra e il Golan occupato, per mandare a monte il piano russo di de-escalation, ossia di riduzione concordata dei conflitti fra le varie parti.  Infatti un portavoce del  governo  ha dichiarato: “La Giordania non ha firmato l’accordo sulla creazione di zone di de-escalation presso la sua frontiera, e di conseguenza potrebbe lanciare un’azione militare contro la Siria”.

 

http://parstoday.com/fr/news/middle_east-i35860-la_jordanie_menace_la_syrie

 

I sud-coreani hanno eletto  presidente Moon Jae-in, un noto attivista pacifista  che ha promesso di riaprire buoni rapporti con il  nord-coreano, ed è contrario all’installazione dei missili antimissili THAAD da parte degli Usa. Questi missili, col pretesto di fornire  protezione ai sud coreani dai missili nord-coreani, sono  osteggiati dai sud-coreani stessi, oltre che dalla Cina e dalla Russia consce che, col pretesto della tensione contro il Nord, il Pentagono  ha rafforzato la minaccia americana diretta contro di loro.

 

  • I rabbini del Sinedrio si apprestano ad eseguire la cerimonia

    di fissare liturgicamente i confini di Gerusalemme  allo scopo di re-istituire  il servizio del Tempio”. La cerimonia fu per l’ultima volta  eseguita dal condottiero Neemia, che aveva riportato gli ebrei dal cosiddetto esilio di  Babilonia dopo il 539 a.C.

“Il presidente Trump verrà nella sua prima visita ufficiale nel giubileo di Gerusalemme”, ha detto il rabbino Weiss, portavoce del nuovo Sinedrio, riferendosi alla visita  in occasione  del 50esimo anniversario della Guerra dei Sei Giorni, e di quando Tsahal occupò  finalmente   la spianata delle moschee, dove  si deve ricostruire il terzo tempio. “Noi dobbiamo rendergli chiaro, come capo di una nazione amica di Israele, che la eterna capitale ebraica è di nuovo pronta ad adempiere al suo biblico ruolo. Anche in diretta risposta all’assurda proclamazione dell’UNESCO che vuol impedire agli ebrei di eseguire il loro rituale biblicamente comandato”, ossia la ripetizione del sacrificio sulla Roccia di Abramo, oggi racchiusa dentro la moschea d’Oro.

https://www.breakingisraelnews.com/87807/sanhedrin-revives-2000-year-old-temple-rite-reestablishing-jerusalems-borders/#f281jGdYHqfdphy2.97

Comey, il ricattatore sconfitto

Il licenziamento in tronco di Comey sta suscitando tempeste; i democratici – che ne chiedevano la testa quando Comey riavviò l’inchiesta su Hillary, che dormiva da anni,   in piena campagna  elettorale, ora lo difendono; esigono una immediata seduta d’emergenza.

Comey, un uomo di Obama, emulo del suo famigerato predecessore  Edgar  Hoover  che rimase decenni in quella poltrona grazie ai dossier ricattatori   che aveva raccolto contro politici, presidenti (attrici, giornalisti eccetera),  teneva sotto schiaffo Trump con  l’inchiesta sulla pretesa complicità  fra Trump e Putin: non aveva niente in mano(lo stava cercando con l’aiuto di servizi  britannici e free-lance  spionistici) ma “aveva assicurato al presidente Trump, in tre distinte occasioni, che non era sotto indagine”.

Ogni giorno di più in cui Trump lo  lasciava al suo posto sembrava dar ragione a quella tesi, e una sottomissione di Donald a quel ricatto.

Comey, licenziato

Adesso il licenziamento è  stato giustificato per iscritto da vice Attorney General Rod Rosenstein con queste parole: quando Comey “annunciò la sua propria conclusione che l’inchiesta [nel caso di Hillary Clinton e le sue mail] sarebbe stata chiusa  senza incriminazione, il  5 luglio 2016, egli usurpò l’autorità dell’Attorney General. Non  spetta al direttore fare simile annuncio”.

Una motivazione giuridicamente  impeccabile, essendo Comey poliziotto, e l’Attorney il procuratore.  La  prima domanda è cosa impediva di  farla valere prima. La seconda, è se questo licenziamento annuncia  la  riapertura dell’inchiesta su Hillary che Comey insabbiò. Stranamente, con un tweet, Edward Snowden,   lo spifferatore della NSA latitante a Mosca, ha criticato il licenziamento di quello che dovrebbe  essere il suo nemico: non si può tollerare una “ingerenza di questo livello”.  Ciò che lascia indovinare che la lotta interna al Deep State è più complicata di quel  che possiamo intravvedere.   Del licenziamento colpisce la repentinità: dopo mesi  di inazione  passiva, il direttore dell’Fbi ha  saputo del suo licenziamento dai notiziari.

Anche la  vocale irritazione dell’ammiraglio McMaster (il  capo del  Consiglio di Sicurezza  Nazionale)  contro la  stratega delle comunicazioni Hope Hicks può essere una  tempesta in un bicchier d’acqua. Ma può esplodere in qualcosa di più serio: una lotta fra, diciamo l’”ala Bannon” e l’ala globalista-guerrafondaia .

Non è stato Trump a scegliere McMaster, è  stato lui a  scegliere Hope. Secondo il giornalista Mike Cernovich, autore  di vari scoop nel mondo politico, la Hicks ha attaccato McMaster perché lavorava sottobanco per una azienda di pubbliche relazioni del generale Petraeus (la KKR, una finanziaria che fa’ anche lobbying): “Attraverso Petraeus e  la KKR,  McMaster ha piantato nei media varie storie contro Bannon” con l’aiuto di giornalisti  vicini alla Clinton e a John Podesta.

 

Staremo a vedere. Basterà notare che la Casa Bianca   sta cominciano a somigliare un poco al  Diwan della Sublime Porta, dove l’”Harem” e i giannizzeri   rivaleggiavano in trame e colpi bassi per dettare la  politica al Sultano, spesso dietro pagamento di auree tangenti da parte di interessati.

Ma noi in Italia non siamo da meno: abbiamo appena visto come Ferruccio De Bortoli,  “serissimo” direttore di “grandi”  giornali come  Corriere24 Ore,  abbia pugnalato la ministra Boschi, l’arrogante favorita di Renzi, che stava prendendo troppo potere.   Squisito, elegante  sicario su commissione?  Su commissione di chi,  non so dire, essendo la tizia odiata da  tutti  ed ingombrante per  Gentiloni come per Confindustria. E’ un’aggiunta locale al gran ciclone di crisi occidentale.

11 commenti

  1. Diego Grandi

    “I rabbini del Sinedrio si apprestano ad eseguire la cerimonia
    di fissare liturgicamente i confini di Gerusalemme allo scopo di re-istituire il servizio del Tempio”.

    Mi pare questa la notizia più spaventosa.

    1. Giulio

      Ho pensato la stessa cosa.

    2. Oriundo2006

      Spero che questo commento non mi venga cancellato come certi in passato. Cito ”Roccia di Abramo, oggi racchiusa dentro la moschea d’Oro..”. Quando sono stato a Gerusalemme ( cosa che invito a fare perche’ e’ indispensabile rendersi conto come il cristianesimo sia nato e cresciuto in un ambiente completamente differente da quello di Roma ), ebbene, la Roccia di Abramo e’ sotto la spianata del tempio, a poca distanza dalla Basilica del S.Sepolcro, ed e’ assolutamente libera e visibilissima col suo colore verde scuro, almeno cosi’ appare data l’oscurita’ che regna sottoterra anche se ravvivata da lampade artificiali. Su questa roccia vi sarebbe veramente molto da dire ( per entrarvi e’ necessario prenotare la visita nei sottofondi del Muro, essendovi inglobata a suo tempo ), ed a mio avviso e’ l’elemento esoterico fondamentale di tutta quanta la Citta’.

    3. Larry06

      Si, quello che sta avvdnendo a Gerusalemme e la decisione apparentemente insolita ma tempestiva mi fa venire i brividi! Stanno attuando i loro piani per la Grande Israele a tappe forzate. Noi poveri stolti Goym non possiamo capire!

  2. Luigi Ranalli

    Lo sfacelo presente negli USA è l’eredità lasciata da Obama e predecessori.
    Trump ha troppe gatte da pelare, troppi nemici interni ed esterni, e suppongo che dovrà dare qualche contentino ai katzoni israeliani (hanno già preparato l’agnello bianco transgenico da sacrificare?).
    Già ieri sera gioivo del fatto che abbia finalmente licenziato il capo del FBI.
    Sarò rimasto uno dei pochissimi qui, ma continuo a credere che Trump sia fedele al suo mandato e stia giustamente agendo con “l’astuzia del serpente” per realizzare pian piano il programma. Come è tipico degli yankee, “The Donald” si mostra come sprovveduto sempliciotto ma in realtà ha una mente fine. Ricordiamoci poi che è un imprenditore di successo (non un cantante da piano bar i cui veri meriti imprenditoriali sono del suo pianista – ogni riferimento non è puramente casuale) abilissimo nella diplomazia e nella contrattazione. Sarò un illuso, ma credo ancora in Trump e chi ha conti da pagare, in USA ma anche in Europa ed Italia, pagherà.

    1. Larry06

      Si anch’io condivido questa valutazione. Trump non a mio avviso il solito gonzo sprovveduto American bad guy standardizzato, tipico Yankee spaccone e imbecille dell’immaginario collettivo degli Hollywood movies come ce lo dipingono praticamente tutti i media occidentali tra cui anche la nostra charming Botteri o quell’essere di tipo “j” con la voce di Ollio (compare di Stanlio) che va sotto il nome di Alan Friedman, pagato profumatamente dalla Cia&company, eche viene invitato profumatamente a sparare caz*ate a destra e a manca sulle reti nostrane. Trump, ritengo che, con l’aiuto dello stato profondo che lo ha aiutato e protetto fin’ora ad andare fin lassù sul più importante ed ambito scranno al mondo, stia cercando finemente e astutamente di sgattaiolare, assecondare e allo stesso tempo ribattere colpo su colpo ai suoi acerrimi nemici. La posta in gioco è altissima, gli interessi enormi.
      Come persona non siamo neanche lontanamente ai livelli di Putin, finissimo e lungimirante stratega con intelligenza e qualità morali fuori dal comune, ma almeno non di certo lo si può bollare come un babbeo inesperto, ripeto, essendo non dimentichiamoci un abilissimo e navigato uomo d’affari con grossissime responsabilità avezzo nel gestire un impero personale multimiliardario, ammanicato con innumerevoli agganci ad altissimi vertici del potere. Insomma, lo definirei come un vecchio volpone che è si è affinato col tempo un pò come il vino nella botte ed ha imparato a non farsi “infinochiare”. Non credo che cederà così facilmente. Mi sembra come dicono in America: a hard nut to crack. I suoi nemici interni della pericolosa ed inquietante fazione di Obanana e psycho-KILLary lo stanno sottovalutanto un po’ troppo. Diamoli del tempo. La destituzione di Comey dell’FBI è un primo segnale verso i suoi pescecani. Gli sta avvertendo. E’ solo l’inizio della tempesta, ho l’impressione.
      Perché …when the going gets tough, the tough gets going. Anche in America i detti (almeno per ora) vedo che non sbagliano mai!

  3. C.Fidelium Terni

    re-istituire il servizio del Tempio, intronazione del Tizio a seguire.

  4. lady Dodi

    Tendo a pensarla come il signor RANALLI. Non solo per quest’ultima vicenda di Comey. Ho un termometro personale: la Botteri e i tiggì nostrani : finchè parlano male di Donald continuo a sperare in lui. Se poi in Italia si riceve Obama come un presidente in carica….tutto va bene: vuol dire che Trump delude i sinistri.
    Spero ancora nel suo isolazionismo, anche considerando tutti i guai a cui deve porre rimedio a casa sua: plutonio che fuoriesce, overdosi a Baltimora ( altro che le nostre epidemie di morbillo!), omicidi e rapine a gò gò a Chicago…..
    C’è poi in effetti questo tweet di Snowden ma potrebbe essere un depistaggio. Il KGB un tempo, non era esperto di depistaggi? eh eh eh eh……

  5. giuseppe formica

    Finirà come nei film di Sergio Leone. I cattivi si ammazzeranno come cani tra di loro. Sopravviverà solo chi davvero cerca la Luce. Speriamo di restare saldi sino alla fine. Giuseppe.

  6. Andrea Pilati per traterraecielo.live

    “Hope”, la signorina Speranza, non è per mio conto solo un nome ed una nuova nomina ma un messaggio. E non credo che la sua figura carina e graziosa sia quella che dimostrerà di essere; una leonessa vestita da candido agnello che addomesticherà i lupi di Washington.
    Per quanto riguarda Trump ho l’impressione che non sia lui a decidere ma esegua solo ordini… Snowden? A mio avviso non sono parole sue.

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