IL CAPITALISMO ENTRA IN FASE “BUCO NERO”

Unicredit,  banca francese, notoriamente ha annunciato taglio di  8.000 dipendenti  (5.500 in Italia)  e 500 filiali. Nello stesso tempo, spenderà 2 miliardi  di euro per ricomprare le azioni proprie:  impiego insensato il cui scopo è aumentare artificialmente il valore delle azioni, rendendole rare sul mercato;  segno anche del fatto   che la grande banca non ha più alcuna idea né voglia di fare credito alcuno alle imprese. Nello stesso tempo,  gli serve a “creare  16 miliardi di  valore per i soci”, e ossia dividendi per gli azionisti : “ Nel 2023 utile salirà a 5 miliardi”, annuncia.

Cosa significa questo?  Unicredit segnala la trasformazione del capitalismo terminale in “buco nero”. In senso letterale. Unicredit si trasforma in uno  di quei corpi celesti di materia collassata e superdensa, la cui mostruosa forza di gravità trattiene persino la luce dall’irraggiare, per cui il corpo  è infinitamente buio, e  la sua presenza è segnalata da fatto che ingoia tutti i corpi celesti che le stanno vicini, in un collasso senza fine di immense quantità di nuova  materia che aumentano la sua iper-gravità attrattrice e devastatrice.

Similmente, Unicredit  non dà più niente alla società  – anzitutto i salari, e i crediti all’economia reale  – ed esiste ormai  unicamente per “creare miliardi agli azionisti” , dividendi enormi  che estrae dal saccheggio finale dell’economia e ingoiando la liquidità astronomica   a tasso zero emessa dalla banca  centrale:  l’alimentatrice del materiale di 3 mila miliardi creati dal nulla di cui   quasi niente è stato visto nel mondo reale. Attraverso i 3 mila miliardi, e quelli che sta creando  la Fed, altre entità del capitalismo privato si stanno mutando in altrettanti buchi neri.

Lo scopo è evidente: creare “profitti” e utili e dividendi agli azionisti  nonostante  il fallimento, i colossali errori di investimento che valgono la bancarotta,  e  l’abbandono dello scopo istituzionale per  cui deve esistere una banca: prestare.

Divoratore di mondi .. un buco nero attira e ingoia la luce di una stella vicina.

La  metafora è resa  ancora più stringere dal fatto che  questa strategia di Unicredit  è la conseguenza del colossale insuccesso del suo “modello di business” COLLASSATO, l’internazionalizzazione, l’andare a offrire mutui in franchi svizzeri a cittadini polacchi o comprare buoni del Tesoro turchi, perché “rendono” tassi più alti … Colpi di genio che  non  hanno alcun  senso, se non la cieca adesione   alla globalizzazione come ideologia, e nel suo futuro di grassi profitti finanziari. Dunque il fallimento e  collasso è su tutta la linea, non solo imprenditoriale (sbagliare investimenti)  ma anche intellettuale e filosofica.

Quando una banca diventa un buco nero per la società, la soluzione è la nazionalizzazione. Fu fatto nel ’22, cacciando gli azionisti senza dividendi: motivo per cui quel periodo e regime è oggi catalogato come Male Assoluto.

Giovanni Zibordi  (il trader MBA)   infatti suggerisce di usare i 110 miliardi che dobbiamo dare al MES europeo per nazionalizzare Unicredit: vox clamantis in deserto, perché immaginate solo di nazionalizzare – e  una banca francese  per giunta, le ritorsioni che subiremmo da Bruxelles, Berlino, e dai “mercati”  (ossia dalla BCE che ci disciplina con lo spread:  modulando gli acquisti dei nostri BTP), per non parlare dell’urlo mediatico e della Palamara che  “apre un dossier”.

Perché bisogna capire fino a che punto il governo  è al servizio  del  capitalismo in mutazione “buco nero”.  Non più tardi  di ottobre, il nostri ministro Gualtieri, con il debito del 134% che abbiamo  e di ci  rimprovera lui per primo, è andato a indebitarci in valuta:  il suo  ministero h emesso titoli di debito in US$ per 2,5 miliardi a 5 anni, a  – tenetevi forte – 2,375% di interesse.

Tasso interesse principesco, e immensamente oneroso  per noi,   in questo periodo in cui  persino la Grecia si indebita a  tassi negativi. E  va detto che nell’asta di ottobre – cioè negli stessi giorni – sui BTP a 5  anni,  lo stesso ministero di Gualtieri ha pagato interesse dello 0,26 %.

Il  tutto si spiega sapendo che l’emissione i dollari al 2,375%  è rivola a “investitori  istituzionali”: mica li potete comprare voi, sono per i miliardari esteri, è loro che  Gualtieri fa guadagnare.

“Nessun  senso economico, solo servigi alle grandi consorterie finanziarie”, commenta Alberto Micalizzi,  da cui ho appreso la notizia.

 

Micalizzi lancia anche una  proposta  paradossale: “Con i 111 miliardi che l’Italia dovrebbe ancora versare al MES si potrebbe costituire il patrimonio netto di una banca pubblica che secondo Basilea potrebbe garantire il debito del Tesoro per non meno di 2.000 miliardi, azzerando lo spread…”.

Lasciamo a lui l’idea che non sappiamo valutare  – lui è un esperto  – sapendo già che è altra vox clamantis, non essendoci alcuna possibilità  che il governo – né se è per questo alcun governo immaginabile  – possa   considerare un’idea del genere.

E’  giusto  per mostrare come da questa parte ci sono idee e proposte, mentre dall’altra –  quella del potere  – mutismo che non è  solo arroganza, ma incapacità di pensare e  anche solo di guardare in faccia la crisi, anzi collasso cui si è ficcato il capitalismo  terminale. Perché buco nero non è solo Unicredit.

Che dite dell’industria tedesca dell’auto? Il grande orgoglio nazionale  dai mostruosi profitti esportatori, per il quale i lavoratori tedeschi hanno accettato   paghe basse e mai cresciute nel ventennio?   Un giorno Audi annuncia 10 mila  licenziamenti, un  dipendente su 6;   il giorno dopo,  anche Daimler  annuncia a suoi10 mila che getterà sul   lastrico, per risparmiare “1,4 miliardi di costi” salariali.  Ma  tutto il padronato del settore  ha già avvertito a mezza bocca che nei prossimi anni,   causa la riconversione dal motore a scoppio all’elettrico, si dovranno  liberare di 50 o anche 50 mila lavoratori.

https://www.ft.com/content/e2e7ddaa-129a-11ea-a225-db2f231cfeae

E in realtà, l’ufficio statistico germanico ha scoperto che già adesso c’è  un aumento  fortissimo dei lavori  part-time involontari,  e    che 4,1 milioni di lavoratori tedeschi  fanno “lavori multipli” , per sbarcare il lunario: ovviamente “lavori” che non sono coperti se non minimamente dallo stato sociale.

https://deutsche-wirtschafts-nachrichten.de/501254/Abschwung-am-Arbeitsmarkt-Mehr-Kurzarbeit-weniger-UEberstunden?src=XNASLSPREG

Ed ora a questi  lavoratori prossimi al licenziamento, le banche tedesche girano i ”tassi negativi”:  i piccoli risparmiatori  avranno i magri risparmi –   decurtati. Colpa della BCE, dice ovviamente la narrativa tedesca.   E   attenzione,   il piccolo risparmiatore tedesco ha  sempre messo i  suoi soldini in conti di risparmio, da cui sia spetta di ricavare  un interesse   grasso  –  assurdo nella recessione da austerità europea, dove le banche non hanno possibilità di investimento redditizi  nell’economia reale.  Naturalmente da vent’anni i Weidmann e gli Schauble hanno tenuto buoni i tedeschi  dando la  colpa alla BCE,a  Draghi che ha abbassato i tassi per aiutare gli italiani….

 

“La Germania sta scivolando  in una  isteria anti-BCE e quindi anti-UE, che alla fine danneggerà  la  credibilità e lì Europa stessa, di cui  noi tedeschi tanto ci avvantaggiamo”; riconosce – unico  –  Marcel Fratzcher ,  macro-economista alla Humboldt. Uno dei pochi lucidi  (l’altra è Isabel Schnabel) sulla fallacia narrativa instaurata dal sistema di potere tedesco, Fratzcher  dice per esempio:  di vronte ad ogni decisione di Draghi, OMT, Quantitative Easing, stampa di miliardi, dalla parte germanica abbiamo sentito solo lamentele e  critiche  e voti contrari; ma mai, mai una volta, una proposta alternativa.

 

Mai un’idea. Anzi un arcigno silenzio-rifiuto di  fronte a chi (come ad  esempio Varoufakis, o il banchiere centrale magiaro)  li ha proposti. Questa ottusità e paralisi mentaleè il sintomo più chiaro della  mutazione del capitalismo, e della stessa  Europa ordoliberista,  verso la condizione di buco nero: da cui non esce un raggio di luce intellettuale. La solo soluzione dell’industria tedesca dell’auto, è “risparmiare” licenziando: e poi?  Mah.  Dimentica del principio  stabilito da Henry Ford, pagare suoi operai onde comprassero le sue vetture.  La stessa repentinità  con cui  è passata dal trionfo al riconoscimento della crisi e della   disfatta , è  un segno di stupidità. Si brancola nel buio, nel  buio nero del buco nero. Dove   non si devono lasciare   circolare idee, nella convizione che il potere  basti a sém senzaintelligenza.

A chi venderanno le nuove auto elettriche di là da venire e da inventare? Ma questo è solo un corollario eur-tedesco dalla grande, evidente ultima utopia del “grandi miliardari” digitali  della nuova elite USA: sostituire tutti gli esseri uman coi robot e intelligenza artificiale  – a produrre merci  che poi non si chiedono a chi venderanno.  Ad altri robot, probabilmente, nel loro sogno anti-umano. E’  il Buco Nero perseguito come orizzonte ultimo,  in cui la stupidità  e  l’avidità non lasciano uscire nulla per gli  altri.