Frenesie belliciste di Nuland & Neocon

Ecco l’ultima: il Comando operazioni speciali del Pentagono (SOCOM)  sta cercando ditte americane che fabbrichino armi russe:  ne ha parlato il Washington Post, edizione Tampa Bay.   Alle “operazioni speciali” servono  armi “non conformi agli standard Usa e NATO” – ovviamente kalashnikov,  il fucile di precisione SVD (per cecchini), mitragliatrici di medio e grosso calibro, cannoncino 14,5 mm  aeromontato. Perché? “Ciò avrà impatto positivo  nelle relazioni coi partner  stranieri familiari con quelle armi”;  ha detto il portavoce del  SOCOM, Matt Allen.  Certo, i “nuovi alleati” dell’ex Patto di Varsavia, attualmente impegnati nelle più grandi manovre militari anti-russe da  decenni, sono “familiari” con quelle armi.  Ma qualcosa resta inspiegabile: i nuovi partner, polacchi o cechi, hanno  fabbriche che producono kalashnikov, da cui si possono acquistare. Chissà perché i produttori devono essere americani.

Sniper russi col loro SVD
Sniper russi col loro SVD

Ciò fa temere ad una nostra fonte di Washington  che ”qualcuno”  in Usa prepari “una colossale provocazione contro la Russia, usando armamento russo”.  Una “atrocità, magari, per aiutare Hillary Clinton (e il suo governo-ombra guidato da Victoria Nuland e vari neocon) contro Donald Trump, che qui è visto come pronto alla distensione con Putin”.  Sono ipotesi; che però a Washington si inseriscono nell’ansiosa aspettativa  della “October Surprise”  che dovrebbe rovesciare le sorti di  Trump e dare la Casa Bianca a Hillary,   fortemente voluta dal partito della guerra.  I membri di quel “partito”, annidati nei ministeri-chiave (Esteri e Pentagono) sotto Obama dove hanno continuato la politica neocon di Bush r., sicuramente perdono il posto se vince Donald;  invece se vince Hillary,  Victoria Nuland (Nudelman in Kagan), la destabilizzatrice dell’Ucraina,   quasi certamente  spera in una ascesa di carriera: da assistente segretaria di Stato a segretaria di Stato, ossia titolare degli Esteri.   Ne sono sicuri – oltre la nostra fonte – un po’ tutti a Washington, da Paul Craig  Roberts  a Philip Giraldi, ex agente della Cia diventato analista politico: sarebbe, dice, l’andata al potere di una intera famiglia di neocon sfegatati e giudei di ascendenza trotzkista,  guerrafondai antirussi, appunto i Kagan, di cui dà le biografie  ( per una traduzione del suo articolo, si veda qui: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=16073)

Esperta in atrocità

La Nuland, che ha riferito personalmente al Congresso di aver speso 5 miliardi di dollari per portare l’Ucraina nella sfera occidentale destabilizzando il governo Yanukovich, ha una esperienza   nella fabbricazione di “atrocità false flag”:  Si ricorderà che in piazza Maidan, il rovesciamento di Yanukovich  e l’andata al potere della giunta golpista filo-americana (Yatseniuk-Poroshenko)  fu precipitato – il 20 febbraio 2014 –   da misteriosi cecchini che spararono su dimostranti e su poliziotti, facendo strage:  una cinquantina di morti, fra cui diversi poliziotti.  Ora, è accertato che quella fu una operazione della Cia in combutta coi servizi polacchi:  lo ha documentato  anche la BBC  (http://www.bbc.com/news/magazine-31359021), e un europarlamentare polacco Janusz Korwin-Mikke, ha raccontato che quegli snipers “sono stati  addestrati in Polonia”  (si veda qui:

https://ronaldthomaswest.com/2015/04/23/cias-maidan-false-flag/)

Forse qualcuno ricorderà che il ministro degli esteri Estone, Urmas Paet, che era in piazza Maidan  quel giorno tragico, si accorse che gli snipers erano con l’opposizione “democratica” (e non come si disse mobilitati dal governo Yanukovich) e ne parlò al telefono con Catherine Ashton la rappresentante Ue  per gli esteri, in una telefonata che fu intercettata e diffusa da quale servizio (moscovita, probabilmente)

https://www.theguardian.com/world/2014/mar/05/ukraine-bugged-call-catherine-ashton-urmas-paet

In quell’occasione, dalle autopsie degli uccisi risultò che i cecchini avevano sparato proiettili NATO. Ecco uno dei motivi per cui possono essere  utili, certe volte, Kalashnikov   e SVD fabbricati in Usa.

Anche negli ultimi giorni di Obama, le attività sovversive anti-russe della Nuland  hanno preso un ritmo frenetico. Il 7 giugno scorso, in un’audizione davanti a due commissioni del Congresso Usa, la signora ha informato  i senatori  che “gli Usa hanno addestrato 17 mila soldati ucraini, fornito radar per contro-artiglierie a contro-mortai e oltre 3 mila radiotrasmittenti sicuri” a quelle truppe (che stanno attaccando il Donbass in violazione della tregua di Minsk); e inoltre, che sta spendendo  100 milioni di dollari l’anno per la disinformazione:  notiziari di propaganda in lingua russa in Ucraina e nei paesi baltici, ma anche in Russia; dove, ha detto,  gli Usa operano  programmi di addestramento segreti per giornalisti russi,  e fondi a organizzazioni interne alla Russia (di cui non ha fornito particolari). In realtà, la sovversiva  Nuland-Kagan può spendere molto di più per la propaganda:  può attingere anche al fondo Broadcasting Board of Governors,  che per la propaganda diretta ed ufficiale Usa all’estero ha una dotazione di 700 milioni di dollari.

http://www.bbg.gov/wp-content/media/2015/03/FY2016Budget_CBJ_Final_WebVersion.pdf

 

Soros compra giornale polacco

Un enorme sforzo è dedicato in questi mesi alla  propaganda chiamata giornalismo occidentalista, perché la tv Russia Today in inglese sta efficacemente ‘bucando’ la muraglia del pensiero  unico diffuso dai networks occidentali.  “La Russia continua a sputare la sua disinformazione e le sue menzogne, minando gli Stati Uniti e i suoi interessi in  paesi come l’Ucraina”,  ha spiegato un parlamentare americano  di nome Adam Kinzinger. Il quale, insieme al collega Ted Lieu, ha presentato un progetto di legge (Countering Foreign Propaganda and Disinformation Act  –  Lotta alla propaganda e disinformazione estera)  volto  a istituire un Ministero della Verità di stampo orwelliano.  Lo scopo del ministero sarebbe di “identificare le tendenze emergenti della propaganda e disinformazione straniera,  (…) anche con  l’utilizzo di operatori stranieri speciali segreti o clandestini per  influenzare le popolazioni e i governi presi a  bersaglio,  al fine di coordinare  e conformare lo sviluppo delle tattiche, delle tecniche e delle procedure per smascherare e smentire la  disinformazione estera”.  Non stupirà sapere che il noto Georges Soros,  parimenti preoccupato, sta contribuendo all’operazione: in Polonia sta per acquistare   la testata dello storico giornale Gazeta Wyborcza, oggi fallito.

Tutto ciò, senza trascurare i mezzi della guerra vera e propria: sei delle dieci portaerei americane, molte delle quali bisognose di riparazioni, sono state mandate in mare con l’esplicito scopo di provocare e intimidire Mosca.   La “Harry Truman” è stata spostata dal Golfo Persico al Mediterraneo orientale, di fronte alla Siria, dove ora le portaerei sono due…”Per contenere i russi”, ha detto una fonte anonima del Pentagono al Wall Street Journal: “L’imprevedibilità  di quel che abbiamo fatto  con la Truman li obbligherà a pensarci due volte”.  Da cui si  capisce  che fonte anonima non può che essere molto vicina al ministro Ashton Carter, a cui ancora brucia “l’imprevedibilità” con cui le forze aeree russe  sono comparse in Siria con totale sorpresa del Pentagono.  Se si tratti di un ultimo, irrazionale  spasmo bellicista, o di una preparazione a qualche operazione “speciale” per cui servono armi  che appaiano di fabbricazione russa, ci dirà il mese di ottobre.