“DONALD” STA PER FINIRE COME VIRGINIA RAGGI?

Il generale Flynn, consigliere di sicurezza nazionale, s’è dovuto dimettere: per una telefonata che ha fatto all’ambasciatore russo a Washington,  troppo amichevole.  Scoperta dai media, la telefonata,  Flynn ha cercato dapprima di negarla, per poi cedere, e dare le dimissioni. Ma già da giorni il Dipartimento della Giustizia aveva avvertito Trump che Flynn era esposto a “potenziali ricatti di Mosca”. E la Cia  aveva negato ai collaboratori del generale la “clearance”, l’accesso ai segreti di Stato. Ora la Cia ha avuto una vittoria  contro  una presidenza a cui ha giurato guerra aperta e occulta con tutti i mezzi.

Non ci voglio  spendere troppe energie  (l’amico Copertino ha in canna un articolo sui  limiti culturali di Steve Bannon, chief strategist ossia  braccio destro strategico   di Trump) , magari solo  rilevare  l’ingenuità e poca intelligenza di un generale Flynn che è stato per  anni capo dell’intelligence militare, DIA.  Con lui, Trump perde  uno dei pochi, nella sua Amministrazione,  che conoscevano almeno la “macchina”  burocratico militare. Una grave perdita in uno “staff” presidenziale ancora incompleto , in cui   sono influenti i presuntuosi familiari ignari di tutto, come il genero Jared.

Non dico niente di originale  – certo ci avete   pensato  anche voi –  se mostro  le  analogia con il caso Raggi, la sindaca di Roma   con cui il 5 Stelle è stato chiamato a rivoluzionare una gestione incrostata di puri e semplici delinquenti. Anzitutto, la valorosa magistratura (su suggerimento PD)  ha aperto un fascicolo su Paola Muraro, che la Raggi aveva nominato assessore all’Ambiente.  La Muraro era la conoscitrice della “macchina” e, da quel che si capisce, l’asso nella manica per i progetti di cambiamento radicale che la  neo-sindaca aveva promesso. Come Flynn, la Muraro ha dapprima cercato di negare, poi ha dovuto dimettersi – su furiosa reazione della “rete”, la presunta democrazia  della pancia giustizialista e  idiota di cui vive (e muore) la Casaleggio Associati.

Sobrie immagini dei media

Subito vista la capacità di spaccare il movimento,  tutt’altro che solido, sono seguite le inchieste su Raffaele  Marra e il fratello, interrogatori di 9 ore (che manco Totò Riina), carcerazioni preventive a Regina Caeli  per 50 giorni,  media che spifferavano “ “è  l’amante di Virginia”,  la “patata bollente”  eccetera.  Infine, l’assessore all’urbanistica  Berdini –    un altro tecnico competente – che spiffera a La Stampa.  Lo staff, incompleto, decimato ogni giorno.   Non  un solo giorno  Virginia Raggi ha potuto governare, né bene né male.

Da giorni vediamo come Trump si sia incartato in un conflitto non necessario contro la  potente magistratura, per un bando  d’entrata da sette paesi islamici da cui verrebbero “terroristi”,  e che sono per caso i paesi islamici che gli Usa hanno destabilizzato – mentre il terrorismo viene nutrito dall’Arabia Saudita, con cui Trump mantiene buonissimi rapporti; anzi, a cui beneficio promette di aggravare le sanzioni all’Iran, bollato come “centrale del terrorismo islamico”  dallo stesso Flynn.  Ma c’è di peggio:  quando Trump ha telefonato a Putin   e si è messo a discutere il piano Start,   quello che gestisce la riduzione reciproca e controllata delle testate nucleari, Vladimir Vladimirovic s’è reso conto che   degli accordi Start, Donald non conosceva praticamente nulla. Aveva orecchiato qualcosa e faceva la voce grossa su una pretesa a-simmetria del disarmo, che invece non c’è.

Trump, si dice, si stufa a leggere i briefing,  vuole che siano in una pagina sola, e così via. Non è abbastanza intelligente, informato,  colto? Ma anche George Bush jr. ,  alcolizzato,  quasi un subnormale, era “dislessico”, s’è detto misericordiosamente.  Insomma semi-analfabeta.  Ma   era circondato da neocon espertissimi (spesso con doppio passaporto) che lo preparavano –   il direttore della Cia gli faceva il briefing quotidiano a voce, sapendolo “dislessico”; negli incontri e nei discorsi politici  gli veniva  applicato un microfono all’orecchio da cui lo staff gli suggeriva le risposte e le battute … Era  facile. E’ sempre facile fare la politica come la vuole il Sistema, perché il Sistema, con tutti i suoi apparati, ti sostiene, ti assiste,   nasconde le tue falle ed errori,  ti mantiene  “popolare”  e “simpatico”  grazie ai media. Come è già stato notato, Obama bandì l’entrata in Usa di iracheni per mesi, senza che un solo giornalista, anzi un  solo magistrato, si indignasse.  Obama ha lanciato tre bombe al giorno  sui bersagli indicati dagli interessi sionisti e sauditi, ed  è famoso come Nobel della Pace.  Il Sistema ti fa’  gli auto-attentati tipo 11 Settembre, e ti salva dalla corte marziale diffondendo le verità ufficiali. E’ bello e  grato governare con e per l’Establishment.

Sobria copertina de L’Espresso

Ma se  l’elettorato ti manda al potere per rivoluzionare il Sistema, e se proclami di volerlo fare sul serio,  hai contro il Sistema con tutti i suoi apparati tecnici e burocratici, ossia le leve che ti servono per governare;  il Sistema che ti nasconde quelle leve, e quando riesci ad afferrarne una, te la strappa di mano,  magari con una denuncia ad un magistrato zelante.

Insomma: se  ti limiti a sopravvivere, puoi anche essere un Rutelli, un Alemanno, un criminale patentato come Hillary  e il maritino,  un deficiente come Bush jr., un culattone patologico come Obongo. Se ti opponi,  non puoi permetterti dilettantismi, superficialità,  distrazioni dallo scopo principale.  Lo so, è una saggezza di La Palisse, ma è  incredibile come  venga trascurata da chi è al potere.

Molte speranze  di rinnovamento  sono ora in bilico, e stanno per  essere deluse. Con Trump, cadono le speranze  anche di un mutamento della dittatura oligarchica chiamata UE, di un  ridimensionamento della NATO, di  una  integrazione della Russia in una nuova Europa pacificata.  Con il tramonto della Raggi, crollano vaste speranze di rinnovamento e rovesciamento del potere dei parassiti pubblici.  E’ tristissimo vedere come  in  momenti storici “grandi”,  il compito di attuarli cada su nani insufficienti  di statura, in ogni senso.

 

 

39 commenti

  1. Pierpaolo

    Certo è che se sperassimo in Flynn, Raggi, Trump o Putin saremmo fragati già in partenza.
    Abbiamo ben al tri in chi sperare.

  2. learco

    L’apparato militar-finanziario americano non rinuncerà mai ai profitti colossali che provengono da una guerra fredda o calda con la Russia.
    In questo momento, poi, il debito pubblico americano può essere sostenuto solo dal dollaro accettato come mezzo di pagamento degli scambi internazionali e gli USA utilizzano la forza militare per raggiungere questo obiettivo.
    L’alternativa al dollaro militarizzato sarebbe quella di ricostruire l’industria americana, cioè il progetto di Trump, ma dopo trent’anni di economia basata sulla finanza un ritorno al passato produttivo non verrebbe accettato dall’elite politica ed economica che si è formata in questi anni.
    Non bisogna poi dimenticare che tra Pentagono e i 17 servizi di sicurezza tipo CIA e NSA che infestano gli USA sono milioni le persone coinvolte nel grande business militare.


    1. Condivido perfettamente. Però bisogna fare qualcosa lo stesso, non si può rimanere passivi, fosse anche di dover fare i Don Chisciotte. I tempi sono maturi e come dicevano i Greci ‘o kairòs’ è un’arma infallibule. L’establishment non si può permettere di uccidere Trump, come ha fatto con i Kennedy, perché altrimenti crollerebbe totalmente di fronte all’opinione pubblica la credibilità del sistema anglo-americano. La manipolazione dei media, abbiamo visto tutti, non regge più. Il “populismo” è un’arma a doppio taglio. Trump ha come suo alleato, oltre a questo, anche l’altra arma potentissima: il Tempo propizio.


      1. Io a dire il vero penso che il conflitto ci sarà, ma che l’Anglo-america lo perderà, come è successo a Napoleone e Hitler a causa del GENERALE INVERNO.

      2. Larry06

        Trump ha come suo alleato il Tempo propizio??? Mi sa che se continua a perdersi in un bichier d’acqua impelagandosi in situazioni di secondaria importanza, mi sa che il tempo propizio ce l’avranno i pescecani del Sistema per farlo fuori in un modo o nell’altro!
        Trump si svegli e miri subito al sodo, agli obiettivi a cui si era prefissato. Le motivazioni profonde del generale Flynn forse non le sapremo mai ma resta il fatto che davanti all’opinione pubblica in generale contro di lui e non, questa amministrazione già partita azzoppata ha fatto una figura da cioccolataio. Da come l’impressione che con questo presidente nelle stanze che contano attualmente regni un po’ troppa confusione e fronte comune contro il Nemico ( fisico e metafisico).

  3. rino

    Un giorno, ne sono sicuro, il direttore ci parlerà dell’Iran e della rivoluzione islamica. Infatti nonostante la morte di Khomeini il sistema ha continuato a funzionare e ad opporsi egregiamente alle mire espansionistiche dell’imperialismo anglosionista perché sorretto da una religione, un’etica e una morale. Un grande uomo è riuscito a riaccendere la scintilla spirituale di un popolo e addirittura a contagiarne altri (vedi Libano). Ma ne aveva i crismi: era un uomo del libro. Cosa accade attualmente in Russia? Un grande uomo sta cercando di rinnovare il paese provando a riaccendere la scintilla spirituale. Ma non è un religioso, bensì un guerriero. Ci riuscirà o con la sua morte i russi si perderanno? E Trump? Non è nemmeno un guerriero ma un costruttore e nonostante il lodevole impegno i limiti sono evidenti.
    In Italia? Mah…Non ho parole..

  4. Catone

    Non penso che Trump sia “inadeguato”: se sei un rivoluzionario eletto per sovvertire il Sistema, hai al massimo 3-4 mesi di tempo per ribaltarlo. O il Sistema ribalta te.
    E in quei 3-4 mesi se il Sistema riesce a nasconderti le leve, hai perso.
    Hitler salì alla Cancelleria il 30 gennaio 1933, con un governo di coalizione. Il 5 marzo 1933 riuscì a indire nuove elezioni e a prendere la maggioranza assoluta del Reichstag. Il 14 luglio 1933 vengono sciolti di autorità tutti i partiti politici, tranne l’NSDAP, e proibita la loro ricostituzione.
    O hai una tabella di marcia così o ti ribaltano.
    Certo, la Repubblica di Weimar era debolissima e nonostante questo fu ribaltata con estrema fatica, tante sofferenze, tanto sangue, tanto sacrificio.
    Il “Sistema USA” è una potenza monolitica: o hai degli apparati dalla parte tua, pronti a farlo saltare con un Colpo di Stato più o meno mascherato o non andrai da nessuna parte.
    Rimarrà solo l’onore da tributare a chi ci ha comunque provato, mettendo anche in gioco la propria personale fortuna.

  5. learco

    A proposito dell’impossibilità da parte di Trump di modificare il nefasto rapporto tra elite finanziaria americana, dollaro e guerra, un articolo interessante scritto da un esperto cinese di geopolitica:

    “Tutti concordano nel sostenere che il potere a stelle e strisce si regge su tre pilastri: denaro, tecnologia e Forze armate. Adesso però possiamo affermare che i pilastri sono soltanto quello monetario e quello militare, con il Pentagono impegnato a sostenere il dollaro. Fare la guerra è assai dispendioso, ma gli Stati Uniti sono in grado di guadagnare denaro combattendo, indipendentemente dalle dolorose sconfitte subite di recente.
    Ad esempio: perché hanno invaso l’Iraq? Molti risponderebbero «per il petrolio», ma si sbagliano. Se gli Usa puntavano agli idrocarburi, perché mai dopo l’invasione del paese non hanno ottenuto neanche una goccia di greggio? Perché il prezzo al barilepassò tra l’inizio e la fine della guerra da 38 a 149 dollari, gravando sulle tasche dei cittadini statunitensi? La ragione è molto semplice: Iraqi Freedom è stata pensata solo per il biglietto verde. Come ormai sappiamo, per mantenere la supremazia globale la superpotenza ha bisogno che il mondo usi la sua valuta. Per raggiungere tale obiettivo nel 1973 l’amministrazione Nixon si dimostrò scaltra nel costringere l’Arabia Saudita e le principali nazioni dell’Opec a utilizzare il dollaro per la vendita dell’oro nero. E quando gli Stati Uniti attaccano una nazione produttrice di petrolio, il prezzo del greggio schizza in alto e con esso anche la domanda globale della loro divisa. Con la Federal Reserve libera di adottare una politica monetaria espansiva.
    C’è anche un’altra ragione per cui George W. Bush volle la guerra. Saddam Hussein non sosteneva al-Qā’ida, né nel paese vi era traccia di armi di distruzione di massa, ma il ra’īs negli anni precedenti aveva peccato di hybris. In particolare, nel 1999 Saddam aveva annunciato l’intenzione di vendere in euro gli idrocarburi iracheni.
    Una decisione presto emulata dal presidente russo Vladimir Putin, da quello iraniano Mahmud Ahmadi-Nejad e dal leader venezuelano Hugo Chávez. È proprio questo che irritò gli americani. Non a caso il primo decreto emesso dal governo di Baghdad nel dopo invasione stabiliva che l’esportazione del petrolio sarebbe stata effettuata in dollari”.

    http://contropiano.org/documenti/2015/08/13/in-questa-guerra-la-finanza-conta-piu-delle-portaerei-032339

    1. Diego Grandi

      Sbaglio o anche Gheddafi ci stava pensando?

      1. learco

        Esatto. Gheddafi aveva progettato di introdurre il dinaro d’oro, un’unica valuta africana fatta d’oro, in modo da contrastare euro e dollaro.
        Era un’idea rivoluzionaria in quanto la ricchezza di una nazione sarebbe dipesa da quanto oro possedeva e non da quanti dollari avrebbe scambiato.
        Ma, come ha detto James Thring, fondatore del “Ministry of Peace”:
        “Progettare una moneta d’oro è una di quelle cose che devi fare alquanto in segreto perchè, non appena annuncerai che stai per passare dal dollaro a qualcos’altro, ti starai per trasformare in un obiettivo dentro un mirino”.

        1. Andreaspilo

          …osservazioni sui motivi per cui Putin sta tanto “sulle palle” ai neocon di USrael…

          Le accuse dell’occidente verso Putin tradizionalmente si basano sul fatto che lavorava nel KGB, e che perciò sia crudele e immorale. Putin è colpevole di tutto, ma nessuno l’ha mai accusato di mancanza d’intelligenza. Tutte le accuse contro quest’uomo ne risaltano solo la capacità di pensiero analitico e come rapidamente prenda decisioni politiche ed economiche chiare ed equilibrate. Spesso i media occidentali confrontano questa capacità con l’abilità di un grande maestro che partecipa a partite di scacchi simultanee.
          I recenti sviluppi economici di Stati Uniti e occidente in generale, ci permettono di concludere che qui la valutazione dei media occidentali della personalità di Putin è perfetta. Nonostante le numerose segnalazioni dei successi, nello stile di Fox News e CNN, oggi l’economia occidentale, guidata dagli Stati Uniti, è caduta nella trappola di Putin, la cui via d’uscita non viene vista da nessuno in occidente. E quanto più l’occidente cerca di uscire da questa trappola, più sprofonda.
          Qual è la vera tragica situazione dell’occidente e degli Stati Uniti? E perché tutti i media occidentali e i principali economisti occidentali ne tacciono, come fosse un segreto militare ben custodito? Cerchiamo di capire l’essenza degli eventi economici attuali, nel contesto dell’economia, mettendo da parte moralità, etica e geopolitica. Dopo aver compreso di aver fallito in Ucraina, l’occidente, guidato dagli Stati Uniti, si proponeva di distruggere l’economia russa con la riduzione del prezzo del petrolio e del gas quali principali proventi dalle esportazioni del bilancio della Russia e della ricostituzione delle riserve auree russe. Va notato che il fallimento principale occidentale in Ucraina non è militare o politico, ma il rifiuto di Putin di finanziare i piani occidentali per l’Ucraina a carico della Federazione Russa. Ciò rende il piano occidentale irrealizzabile nel futuro prossimo.
          L’ultima volta, sotto la presidenza Reagan, tali azioni occidentali per abbassare i prezzi del petrolio ebbero ‘successo’ facendo crollare l’URSS. Ma la storia non si ripete sempre. Questa volta le cose sono diverse per l’occidente. La risposta di Putin verso l’occidente assomiglia agli scacchi e al judo, quando la potenza utilizzata dal nemico viene usata contro di esso ma a costi minimi per la forza e le risorse del difensore. La vera politica di Putin non è pubblica. Pertanto, la politica di Putin in gran parte si concentra non sull’effetto, ma sull’efficienza. Pochissimi capiscono cosa fa Putin oggi. E quasi nessuno capisce cosa farà in futuro. Non importa quanto strano possa sembrare, ma oggi Putin vende petrolio e gas russi solo in oro. Putin non lo grida ai quattro venti. E naturalmente accetta ancora il dollaro come mezzo di pagamento, ma cambia immediatamente tutti i dollari ottenuti dalla vendita di petrolio e gas con l’oro fisico! Per capirlo è sufficiente osservare le dinamiche della crescita delle riserve auree della Russia e confrontarle con le entrate in valuta estera della Federazione Russa dovute alla vendita di petrolio e gas nello stesso periodo.
          Inoltre, nel terzo trimestre gli acquisti da parte della Russia di oro fisico sono i più alti di tutti i tempi, a livelli record. Nel terzo trimestre di quest’anno, la Russia aveva acquistato la quantità incredibile di 55 tonnellate di oro. Più delle banche centrali di tutti i Paesi del mondo messi insieme (secondo i dati ufficiali)! In totale, le banche centrali di tutti i Paesi del mondo hanno acquistato 93 tonnellate del metallo prezioso nel terzo trimestre del 2014. Il 15° trimestre consecutivo di acquisti netti di oro da parte delle banche centrali. Delle 93 tonnellate di oro acquistato dalle banche centrali di tutto il mondo, in questo periodo, l’impressionante volume di 55 tonnellate acquistate appartiene alla Russia.
          Non molto tempo fa, scienziati inglesi giunsero alla stessa conclusione, secondo l’indagine dell’US Geological di pochi anni fa: l’Europa non potrà sopravvivere senza l’energia dalla Russia. Tradotto dall’inglese in qualsiasi altra lingua, vuol dire: “Il mondo non sopravviverà se petrolio e gas della Russia scompaiono dall’approvvigionamento energetico globale”.
          Così, il mondo occidentale, basato sull’egemonia dei petrodollari, si trova in una situazione catastrofica non potendo sopravvivere senza petrolio e gas dalla Russia. E la Russia è pronta a vendere petrolio e gas all’occidente solo in cambio dell’oro! La svolta del gioco di Putin è il meccanismo della vendita di energia russa all’occidente solo con l’oro, agendo indipendentemente dal fatto che l’occidente sia d’accordo o meno nel pagare petrolio e gas russi con il suo oro artificialmente a buon mercato. Perché la Russia, con un flusso regolare di dollari dalla vendita di petrolio e gas, in ogni caso potrà convertirli in oro ai prezzi attuali, depressi con ogni mezzo dall’occidente. Cioè al prezzo dell’oro, artificialmente e meticolosamente abbassato varie volte da FED e EFS, contro un dollaro dal potere d’acquisto artificialmente gonfiato dalle manipolazioni nel mercato. Fatto interessante: la compressione dei prezzi dell’oro da parte del reparto speciale del governo degli Stati Uniti, l’ESF (Exchange Stabilization Fund), per stabilizzare il dollaro, è una legge degli Stati Uniti.
          Nel mondo finanziario è accettato come un fatto che l’oro sia l’anti-dollaro:
          • Nel 1971, il presidente statunitense Richard Nixon chiuse la ‘finestra d’oro’, ponendo fine al libero scambio tra dollari e oro, garantito dagli Stati Uniti nel 1944 a Bretton Woods.
          • Nel 2014, il presidente russo Vladimir Putin ha riaperto la ‘finestra d’oro’, senza chiederne il permesso a Washington.
          Particolarmente interessante in questo contesto sembra la dichiarazione a novembre della Prima Vicepresidentessa della Banca centrale della Russia Ksenia Judaeva, che sottolineava come la BCR può utilizzare l’oro delle sue riserve per pagare le importazioni, se necessario. E’ ovvio che date le sanzioni occidentali, tale dichiarazione sia destinata ai Paesi BRICS, e prima di tutto la Cina. Per la Cina, la volontà della Russia di pagare le merci con l’oro occidentale è molto conveniente. Ed ecco perché: la Cina ha recentemente annunciato che cesserà di aumentare le riserve auree e valutarie denominate in dollari USA. Considerando il crescente deficit commerciale tra Stati Uniti e Cina (la differenza attuale è cinque volte a favore della Cina), questa dichiarazione tradotta dal linguaggio finanziario, dice: “La Cina non vende più i suoi prodotti in cambio dei dollari”. I media mondiali hanno scelto di non far notare questo storico passaggio monetario. Il problema non è che la Cina si rifiuta letteralmente di vendere i propri prodotti in dollari USA. La Cina, ovviamente, continuerà ad accettare i dollari come mezzo di pagamento intermedio per i propri prodotti. Ma appena presi se ne sbarazzerà immediatamente, sostituendoli con qualcosa di diverso nella struttura delle sue riserve auree e valutarie. In caso contrario, la dichiarazione delle autorità monetarie della Cina non ha senso: “Fermiamo l’aumento delle nostre riserve auree e valutarie denominate in dollari USA“. Cioè, la Cina non acquisterà più titoli del Tesoro degli Stati Uniti con i dollari guadagnati dal commercio mondiale, come ha fatto finora. Così, la Cina sostituirà i dollari che riceverà per i suoi prodotti non solo dagli Stati Uniti ma da tutto il mondo, con qualcos’altro per non aumentare le riserve valutarie in oro denominate in dollari USA.
          E qui si pone una domanda interessante: con cosa la Cina sostituirà i dollari guadagnati con il commercio? Con quale valuta o bene? L’analisi dell’attuale politica monetaria della Cina dimostra che molto probabilmente i dollari commerciali, o una parte sostanziale, la Cina li sostituirà e di fatto li ha già sostituiti, con l’oro fisico. Pertanto, il solitario delle relazioni russo-cinesi è un grande successo di Mosca e Pechino. La Russia acquista merce direttamente dalla Cina con l’oro al prezzo attuale. Mentre la Cina compra risorse energetiche russe con l’oro al prezzo attuale. In questo festival russo-cinese della vita c’è un posto per ogni cosa: merci cinesi, risorse energetiche russe e oro quale mezzo di pagamento reciproco. Solo il dollaro non vi trova posto e non sorprende, perché il dollaro USA non è un prodotto cinese, né una risorsa energetica russa. E’ solo uno strumento finanziario intermedio di liquidazione, un intermediario inutile. Ed è consuetudine escludere gli intermediari inutili dall’interazione di due partner commerciali indipendenti. Va notato che il mercato globale dell’oro fisico è estremamente ristretto rispetto al mercato mondiale del petrolio. E soprattutto il mercato mondiale dell’oro fisico è microscopico rispetto alla totalità dei mercati mondiali di petrolio gas, uranio e merci.
          In questo momento l’occidente spende gran parte di sforzi e risorse nel comprimere i prezzi di oro e petrolio. In tal modo, da un lato distorce la realtà economica esistente a favore del dollaro statunitense e d’altra parte vuole distruggere l’economia russa che si rifiuta di svolgere il ruolo di vassallo obbediente dell’occidente. Risorse come oro e petrolio sono proporzionalmente indebolite ed eccessivamente sottovalutate rispetto al dollaro USA; conseguenza dell’enorme sforzo economico occidentale. E ora Putin vende risorse energetiche russe in cambio di quei dollari artificialmente gonfiati dagli sforzi occidentali, e con cui compra oro artificialmente svalutato rispetto al dollaro USA dagli stessi sforzi occidentali!
          C’è un altro elemento interessante nel gioco di Putin. L’uranio russo. Una di ogni sei lampadine negli USA ne dipende. La Russia lo vende agli Stati Uniti sempre in dollari. Così, in cambio di petrolio, gas e uranio russi, l’occidente paga la Russia in dollari, il cui potere di acquisto è artificialmente gonfiato verso petrolio e oro dagli sforzi occidentali. Ma Putin usa questi dollari solo per ritirare oro fisico dall’occidente dal prezzo denominato in dollari USA e quindi artificialmente abbassato dallo stesso occidente. Questa veramente geniale combinazione economica di Putin mette l’occidente, guidato dagli Stati Uniti, nella posizione aggressiva e diligente del serpente che divora la propria coda. L’idea di questa trappola economica dell’oro tesa all’occidente, probabilmente non è di Putin molto del consigliere per gli affari economici, dottor Sergej Glazev. In caso contrario, perché il dichiarato burocrate Glazev, insieme a molti uomini d’affari russi, è stato incluso da Washington nella lista dei sanzionati? L’idea dell’economista dottor Glazev è stata brillantemente attuata da Putin, con il pieno appoggio del collega cinese Xi Jinping.
          L’enfasi sulla frase “oro fisico” è fatta perché in cambio delle sue risorse energetiche fisiche, non di ‘carta’, la Russia ritira oro dall’occidente, ma solo nella sua forma fisica, non di carta. Così anche la Cina, acquisendo oro fisico occidentale artificialmente svalutato per pagare prodotti reali inviati all’occidente. Le speranze occidentali che Russia e Cina accettino in pagamento per le loro risorse energetiche e beni “shitcoin” o cosiddetto “oro cartaceo” di vario genere, non si sono concretizzate. Russia e Cina sono interessate solo all’oro, metallo fisico, come mezzo di pagamento finale.
          Per riferimento: il fatturato del mercato dell’oro di carta, i futures sull’oro, è stimato a 360 miliardi di dollari al mese. Ma le transizioni di oro fisico sono pari solo a 280 milioni di dollari al mese. Il che rende il rapporto tra commercio di oro di carta contro oro fisico, pari a 1000 a 1. Utilizzando il meccanismo di recesso attivo dal mercato artificialmente ribassato dall’attività finanziaria occidentale (oro) in cambio di un altro artificialmente gonfiato dall’attività finanziaria occidentale (USD), Putin ha così iniziato il conto alla rovescia della fine dell’egemonia mondiale dei petrodollari. Così, Putin ha messo l’occidente in una situazione di stallo priva di prospettive economiche positive. L’occidente può usare la maggior parte dei suoi sforzi e risorse per aumentare artificialmente il potere d’acquisto del dollaro, ridurre artificialmente i prezzi del petrolio e il potere d’acquisto dell’oro.
          Il problema dell’occidente è che le scorte di oro fisico in suo possesso non sono illimitate. Pertanto, più l’occidente svaluta petrolio e oro contro dollaro statunitense, più velocemente svaluterà l’oro dalle sue non infinite riserve. In questa combinazione economica brillantemente interpretata da Putin, l’oro fisico dalle riserve occidentali finisce rapidamente in Russia, Cina, Brasile, Kazakhstan e India, Paesi BRICS. Al ritmo attuale di riduzione delle riserve di oro fisico, l’occidente semplicemente non avrà tempo di fare nulla contro la Russia di Putin, fino al crollo dei petrodollari mondiali occidentali.
          Negli scacchi la situazione in cui Putin ha messo l’occidente, guidato dagli Stati Uniti, si chiama “tempi bui”. Il mondo occidentale non ha mai affrontato eventi e fenomeni economici come quelli attuali. L’URSS vendette rapidamente oro durante la caduta dei prezzi del petrolio. La Russia acquista rapidamente oro durante la caduta dei prezzi del petrolio. In tal modo, la Russia rappresenta una vera minaccia al modello di dominio mondiale dei petrodollari statunitensi. Il principio fondamentale del modello mondiale dei petrodollari permette che i Paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti vivano a spese del lavoro e delle risorse di altri Paesi e popoli grazie al ruolo della moneta statunitense, dominante nel sistema monetario globale (GMS). Il ruolo del dollaro USA nel GMS è essere il mezzo ultimo di pagamento. Ciò significa che la moneta nazionale degli Stati Uniti, nella struttura del GMS, è l’ultimo bene di accumulazione, e scambiarlo con qualsiasi altro bene non avrebbe senso.
          Ciò che i Paesi BRICS, guidati da Russia e Cina, fanno ora è effettivamente cambiare ruolo e status del dollaro nel sistema monetario globale. Da ultimo mezzo di pagamento e costituzione del patrimonio, la moneta nazionale degli Stati Uniti, nelle azioni congiunte di Mosca e Pechino viene trasformato in un mero mezzo di pagamento intermedio, destinato solo allo scambio con un’altra attività finanziaria ultima, l’oro. Così, il dollaro USA in realtà perde il ruolo di mezzo ultimo di pagamento e costituzione del patrimonio, cedendo entrambi i ruoli a un altro riconosciuto, denazionalizzato e depoliticizzato patrimonio monetario, l’oro.
          Tradizionalmente, l’occidente utilizza due metodi per eliminare la minaccia all’egemonia mondiale dei petrodollari e ai conseguenti privilegi eccessivi occidentali. Uno di tali metodi sono le rivoluzioni colorate. Il secondo metodo, di solito applicato dall’occidente se il primo fallisce, sono le aggressioni militari e i bombardamenti. Ma nel caso della Russia entrambi tali metodi sono impossibili o inaccettabili per l’occidente. Perché, in primo luogo, la popolazione della Russia, a differenza dei popoli di molti altri Paesi, non ha intenzione di scambiare la propria libertà e il futuro dei propri figli per salsicce occidentali. Questo è evidente dal supporto record per Putin, regolarmente pubblicato dalle principali agenzie di sondaggi occidentali. L’amicizia personale del protetto di Washington Navalnij con il senatore McCain è negativa per lui e Washington. Dopo aver appreso questo fatto dai media, il 98% della popolazione russa ora vede Navalnij solo come un vassallo di Washington e traditore degli interessi nazionali della Russia. Pertanto i professionisti occidentali, che non hanno ancora perso la testa, non possono sognarsi una qualche rivoluzione colorata in Russia.
          Sul secondo metodo tradizionale occidentale di aggressione militare diretta, la Russia non è certamente la Jugoslavia, l’Iraq o la Libia. In ogni operazione militare non nucleare contro la Russia, sul territorio della Russia, l’occidente guidato dagli Stati Uniti è destinato alla sconfitta. E i generali del Pentagono che guidano le forze della NATO ne sono consapevoli. Sarebbe egualmente senza speranza una guerra nucleare contro la Russia, con il concetto del cosiddetto “attacco nucleare disarmante preventivo”. La NATO non solo tecnicamente non può infliggere il colpo che disarmerebbe completamente la Russia del potenziale nucleare, in tutte i molteplici aspetti, ma il massiccio attacco di rappresaglia nucleare contro il nemico o gruppo di nemici sarebbe inevitabile. E la sua potenza sarà sufficiente affinché i sopravvissuti invidino i morti.
          Cioè, una guerra nucleare con un Paese come la Russia non è la soluzione al problema incombente del crollo dei petrodollari mondiali. Nel migliore dei casi, sarebbe la conclusione finale della Storia. Nel peggiore dei casi, l’inverno nucleare e la fine della vita sul pianeta, fatta eccezione per i batteri mutati dalle radiazioni.
          La struttura economica occidentale può vedere e capire l’essenza della situazione. I principali economisti occidentali sono certamente consapevoli della gravità della situazione e della situazione disperata in cui si trova l’occidente, caduto nella trappola economica dell’oro di Putin. Dopo tutto, dagli accordi di Bretton Woods conosciamo la regola d’oro: “Chi ha l’oro detta le regole”, ma in occidente stanno zitti. Sono silenziosi perché nessuno sa come uscire da tale situazione. Se si spiegano al pubblico occidentale i dettagli del disastro economico incombente, porrà ai sostenitori dei petrodollari mondiali le domande peggiori, come:
          – Per quanto l’occidente potrà acquistare petrolio e gas dalla Russia in cambio di oro fisico? E cosa accadrà ai petrodollari degli Stati Uniti quando l’occidente esaurirà l’oro fisico per pagare petrolio, gas e uranio russi e le merci cinesi? Nessuno in occidente oggi può rispondere a queste semplici domande. Ciò si chiama “Scacco matto”, signore e signori. Il gioco è finito


          1. Grazie e complimenti per quanto esposto.
            Pensavo che Putin fosse impegnato soprattutto a rubare dati al “nostro ministero della difesa”in Pinotti e ad haccherare il ministero degli esteri in Gianni.
            Gianni e Pinotti sono i nostri campioni, per chi non lo sapesse

  6. lady Dodi

    Sia l’articolo che i commenti che leggo sono eccezionali. Anche se ormai solo chi non vuole capire non aveva capito che il Presidente degli Stati Uniti, chinque esso sia, non conta niente. Conta l’apparato per così dire. Alla faccia della “democrazia”. Ma due piccole cose di speranza: 1) Trump ha molto da fare a casa sua e non è facilmente addomesticabile. A questo punto direi pure che non è facile ammazzarlo senza suscitare qualche sopsetto anche per i più….sprovveduti.
    2) Tranne l’EU tutto il mondo ne ha piene le scatole degli USA.
    Tre e più importante: la Russia ha il Presidente Putin e le atomiche.

    P.S. Qualsiasi cosa facciano alla Raggi, il 5 Stelle vincerà le prossime elezioni. Se non altro per….mancanza di concorrenti .


  7. Comprendo bene il senso dell’articolo e lo condivido pure sotto certi aspetti…. ma chiamare quel relitto ideologico protosovietico di Berdini “tecnico competente” proprio no….

  8. Flavio Dalassio -Illiberal-

    Ma non è un bene che ci siano forti contrasti tra le fazioni interne? Speriamo che i trumpiani (WASP??) siano abbastanza forti da tenere testa ai neocon e che i neocon siano abbastanza forti (ma non troppo) da impedire a Trump di attuare i suoi intenti criminali contro l’Iran. Ma i Neo-con vogliono davvero arrivare ad uno scontro con la Russia? Ma non capiscono che ci sono buone possibilità di uscirne sconfitti? Speriamo di essere liberati il prima possibile da questa piaga chiamata “America”. Tanto, l’ago della bilancia rimane sempre la Cina…

  9. learco

    Il destino del Generale Flynn era già segnato da tempo come dimostra questo articolo dello scorso anno:

    “La paura e il delirio nello Stato Profondo si concentra su un’altra nemesi e minaccia, nella persona del Generale Flynn. Flynn sfida l’incompetenza dello Stato Profondo, in particolare la sua carenza di risultati nella lotta contro il terrorismo. Flynn ci ha già avuto a che fare nelle guerre in Iraq ed Afghanistan. Scrisse una lettera aperta sullo stato dell’intelligence militare USA e la necessità di rivederla.
    Flynn è disgustato anche dagli eventi di Bengasi del 2012 e dal loro insabbiamento, dalle bugie dei Clinton e dall’abbandono da parte delle strutture di comando di CIA, Pentagono, dello Stato e del National Safety Council (NSC). La guerra siriana, il tentato golpe contro Erdogan, la carneficina provocata dalle cattive politiche, da una leadership vigliacca e da metodi discutibili di raccolta e uso delle informazioni hanno motivato il Generale nella sua decisione di unirsi a Trump.
    Flynn adesso è la guida di Trump nell’interpretazione dei dati grezzi estratti dai rapporti dei servizi di informazione. Il Generale Flynn è l’analista personale di Trump per l’interpretazione dei dati. Flynn ha assistito a tutte le riunioni di Trump. Lui è in posizione, e lo Stato Profondo è fuori. Per questo hanno imbastito la loro controffensiva non appena è stato chiaro che sarebbe stato lui a guidare la riforma della community dell’intelligence, servendo il nuovo Presidente eletto.
    Flynn ha reclutato oltre duecento fra generali e ammiragli, e ventidue decorati con la Medaglia d’Onore per la vittoriosa campagna di Trump. Ora, alcuni di questi generali saranno probabilmente nominati alle cariche di sottosegretario, o membri di gabinetti e di agenzie governative.
    Lo Stato Profondo è profondamente inguaiato. Il Generale Flynn probabilmente sarà il capo del NSC, e penso che avrà il controllo effettivo su oltre quindici agenzie di intelligence. Flynn potrebbe avere un grosso potere su grandi fasce della community dell’intelligence militare. Sarà sicuramente d’aiuto nell’estromissione dei neoconservatori e di impiegati, manager, supervisori e direttori inefficienti.
    Contro Flynn, lo Stato Profondo sta utilizzando un modello più tradizionale di attacco alla carriera e distruzione personale rispetto a quanto fatto con Bannon. Molteplici articoli sono stati scritti per mostrare che Flynn e Putin, Flynn e la Russia, Flynn e l’emittente RT sono parte della banda pro-russa di Trump collegata al Cremlino”.

    http://sakeritalia.it/america-del-nord/paura-e-delirio-nello-stato-profondo/

  10. Milo Dal Brollo

    A me sta dipartita di Flynn sa molto di moralismo all’americana un po’ come Clinton che si dimette per un [……..] sotto la scrivania. Semplicemente, uno o due giorni prima che si insediasse il nuovo Governo, Flynn parla con l’ambasciatore russo come se fosse già in potere di trattare, anche se poi di per sé non tratta ma discute. Una legge di due secoli e passa fa dice giustamente che nessun privato cittadino può trattare con Paesi stranieri a nome degli Stati Uniti, e lui era ancora privato cittadino. Insomma ha sforato di un giorno… con tutti i vaffanculo che the Donald ha tirato al mondo, poteva permettersene un altro. Bò… delusione totale…


  11. se uno come Flynn, coi suoi trascorsi nell’Intelligence e ai vertici militari, e che avrebbe dovuto sapere che tipo di cripto-guerre si combattono nei sotterranei del potere, si fa fare fuori in questo modo, vuol dire che era veramente una mezza tacca.
    Certo, ora Re Donald è sempre più nudo.
    Come finirà?


  12. Forse è peccato auspicare cio’:
    una bella e truculenta guerra civile che coinvolga soèprattutto l’establishement, gli Stati Profondi.
    Se proprio Trump ha da cascare è il minimo che si possa desiderare dopo tutte le aspettative che ci han dato le elezioni . Forza cow boys , mano alle colt!

  13. Pierpaolo

    Flynn era stato spacciato come un uomo intelligentissimo, grande esperto, insomma: una volpe.
    Si è rivelato un pollastro.


  14. Vado controcorrente. Dico che secondo me Trump e Flynn ci hanno trollato.
    Flynn e l’uomo su cui Trump appuntato per riformare le agenzie di intelligence americane. Lo ha scelto proprio perché uomo di grande esperienza nel settore. Allo stesso tempo, Trump non può essere un parvenu della politica. Se è arrivato ad essere presidente degli Stati Uniti, sconfiggendo la Clinton che aveva l’appoggio della quasi totalità dell’establishment americano e mondiale, vuol dire che non solo Trump è un uomo capace ma che ha anche alle spalle dei poteri forti che lo proteggono e lo guidano.
    Date queste premesse, mi pare proprio inverosimile che i due possono aver commesso errori tanto banali. Che li possa commettere la Raggi non è cosa che mi sorprenda. Dei grillini possiamo dire che hai gente idealista e quindi molto ingenua. Ma qua si parla di militari, di gente che ha preso parte a guerre, e che ha sconfitto la Clinton, il cui entourage sappiamo cosa è capace di fare. Se questi fossero tanto sprovveduti quanto lo sono i grillini, gli avrebbero fatto le scarpe tanto tempo fa.
    Il tutto mi pare così inverosimile. Ed è per questo motivo che inizia a pensare che gatta ci covi. Secondo me, Trump e Flynn hanno voluto giocare come il gatto col topo. Vedremo nel prosieguo.


  15. Historia magistra vitae. Conoscete una “rivoluzione del sistema” che non abbia implicato lo scorrere di fiumi di sangue? No sangue, no rivoluzione! Piano con le parole!


  16. Noi umili pensatori cattolici , pur tentando di essere candidi come colombe e furbi come serpenti, tendiamo a credere che chi comanda il mondo , in ultima istanza, sia propenso a realizzare il bene dell’umanità in forza soprattutto delle nostre prghiere.
    L’elezione di Trump e della Raggi sono conformi a questo desiderato.
    Senonchè l’analisi degli accadimenti storici degli ultimi due secoli ci han fattto capire che tutte le guerre e tutte le evoluzioni politiche degli stati del mondo sono certamente manipolate ed indirizzate secondo i loro voleri. Se qualche volta sembra che sfugga qualcosa dai loro schemi di certo non mancano di mezzi per rimettere in riga il tranfuga di turno o l’illuso dell momento.
    Mi rendo conto, con questo concetto, di celebrare il massimo del complottismo possibile.
    Purtroppo credo di avere ragione. Di Napoleone sappiamo come Il Rotschild di turno gestì le guerre e i favolosi ricavi che ne trasse come (ah!ah!ah!) “insider trading”.
    Che Hitler sia un nipotino(vero, di sangue) del Rotschild immancabile , messo e pompato a mestiere a divenire quel che è stato per realizzare una guerra mondiale e perderla realizando una carneficina di tedeschi(minimo sei milioni certificati) è ormai acclarato da noi che abbiamo studiato un po di storia aldifuori dei libri scolastici.
    Insomma questi potenti finanziano da sempre anche i loro nemici e gli fan credere pure di avere delle chances.
    L’ultimo capolavoro di questa strtategia è stata la stagione delle grandi manifestazioni del popolo contro il famigerato 1% che comanda il mondo. Ricordo che fu realizzato perfino un sit-in o roba dele genere davanti alla residenza di mister Rockfeller . Per conto nostro ci fu perfinanco la partecipazione, a New York nientedimeno che di Saviano il gomorrista . Anche se pochi se lo filarono e fece una figura barbina.
    Insomma negli states ci sono 65 miioni di poveri (un sesto della popolazione) ma con possesso di armi. Eppur non si muove! Nessun assalto alla diligenza , tutto tace . Le uniche sparatorie sono opera di ragazzi imbottiti di psico-farmaci che fanno mattanza di poveri studenti
    In Italia il grillismo è stata l’ennesima opera raffinata per garantire e stabilizzare l’ingovernabilità in Italia.
    Il grillismo è un remake della revolution francaise senza il supporto della ghigliottina.
    Tutto questo per dire che è meglio non farsi troppe illusioni su Trump.
    Per quanto concerne l’Italia l’impresa è veramente disperata. I nemici stanno dappertutto: la Nato, la Ue, la magistratura, i politici, il sistema istituzionale e per ultimo, ma non certo per importanza , el Papa Arghentino
    Insomma gli eventi non sono frutto del caso ma sono dannatemente regolati da un gruppo di registi molto capaci.
    Possiamo solo cercare di capire dove si va a parare e qualche volta fare il tifo perchè Putin ci faccia esplodere qualche atomica in testa tanto per combattere i nostri nemici. Al momento.In seguito , chissà….

    1. enrico-ss

      Ancora con questa idiozia di Hitler che era un Roth? Insieme allo zietto Napoleone?


      1. Napoleone era Napoleone tra il settecento e l’ottocento.
        Hitler,ventesimo secolo, nipote illeggittimo di Solomon Rotschild ,non è una mia invenzione bensì frutto di ricerche storiche attendibili. Se proprio uno non ci vuol credere non puo’ ammettere, tuttavia che la guerra l’ha deliberatamente perduta a Dunquerque per magnanimità col nemico, lui il cattivone per antonomasia. Poi s ‘è imbarcato con ‘l’avventiura russa che era matematicamente suicida. Per quanto concerne le idiozie ne girano tante assunte come dogmi. Questa se tale debba essere almeno lo è con giudizio.
        Mi viene in mente un grande pensatore della fabbrica holliwodiana, tale Forrest Gump.
        Questi direbbe in queste circostanze:
        .-“Idiota è chi idiota fa!

  17. Pierpaolo

    Pure sentendomi non meno cattolico, né meno pensatore e neanche meno umile, tendo a credere che chi comanda il mondo , in ultima istanza, abbia per fine realizzare il male. Se non ci riesce sempre come vorrebbe è in forza delle nostre prghiere e per la misericordia divina.

  18. lady Dodi

    Temo di dover dover rivedere la mia decisione di disinteressarmi delle cose italiche. Le analogie fra quello che sta succedendo a Trump e alla Raggi sono impressionanti. Ci manca solo che “si scopra” che il Presidente Putin ha intestato una polizza assicurativa a favore di Trump e poi non manca più niente.
    Globalizzazione sul : “Come far fuori un eletto democraticamente, ma non gradito a chi comanda dietro le quinte”.

    1. Massimo

      …e’ la stessa strategia usata duemila anni fa..
      Certo, qui siamo difronte alla miseria umana, a “verità'” in dose omeopatica, ma la calunnia, la malizia, la maldicenza. sono da sempre la zizzania del seminatore malvagio. E c’e’ sempre il “generoso” donatore dei trenta denari…quelli con i quali viene pagato il brulicame degli uomini che tradiscono l’Uomo.

  19. learco

    Tanto il progetto di Trump di staccare la Russia dalla Cina e dall’Iran era senza speranza.
    Il decrepito e sanguinario impero americano non ha alcun “appeal”, visto che, a parte un pò di tecnologia informatica controllata dalla CIA, produce solo derivati tossici e prodotti militari acquistati, sotto minaccia, dagli alleati (vedi F-35).
    Gli USA sono determinati ad attaccare l’Iran per calmare l’isteria della lobby sionista e, prima o poi, temo che porteranno a termine il folle progetto.
    Non sono riusciti a tenere sotto controllo l’Iraq e l’Afghanistan, figuriamoci assalire uno Stato con 80 milioni di abitanti.
    Comunque, Putin non abbandonerà gli alleati, come ha dimostrato in Siria e, forse, questo rapido appiattimento dell’amministrazione Trump sulle esigenze dei poteri forti USA servirà a chiarire meglio la situzione e ad evitare errori strategici.


  20. A me pare che tutte queste tensioni servano a creare un “ètat d’esprit”proteso a subire guerre come le manifestazioni meteorologiche.
    In ogni caso ,alla luce di quanto accaduto in Siria e Ucraina ,ritengo che la spocchia americana guerriera sia giunta al capolinea.
    Questi , i neocon intendo, potrebbero tentare una guerra alla Russia fino all’ultimo europeo, ma credo che innanzi a simile prospettiva finalmente gli europoidi si ribellino e si accorgano che la Russia è Europa e parente stretto nostro. Ai neocon non interessa affatto vincere. Per loro l’importante è fare botti con strge di umanoidi.

  21. lady Dodi

    Il Presidente Putin abbandonare l’Iran e la Cina?!?!?! Vuol dire NON conoscerlo!
    Per Learco.

  22. lady Dodi

    Insolito ma non mi interessano né gioielli né oro. Farei volentieri un pacchetto di quel che mi hanno regalato e che io non mi sono mai sognata di comprare, e lo spedirei al Cremlino. Se serve al Presidente Putin…..tanto le mie nuore non apprezzano nulla.

  23. lady Dodi

    Si Gheddafi è stato ammazzato per il dinaro d’oro. In subordine per la Total e i finanziamenti alla campagna elettorale di Sarkozy.
    Per Learco.
    Per Andreaspilo invece ho parlato dell’oro.
    A proposito, dicono che alla federal reserve ci siano solo mattoni pitturati d’oro.

  24. lady Dodi

    Le cose si mettono male. Pare che Trump abbia intimato a Putin di restituire la Crimea all’Ucraina. Questo dopo aver parlato con Xi. Che in fatto di falsità….basta vedere come fa il “protezionista” e come predica CONTRO il protezionismo.
    La Russia poi, ha tutto quel che manca alla Cina: spopolata e ricca di materie prime, mentre la Cina è sovrappopolata e poverissima di materie prime. Un’altra cosa manca alla Cina: un arsenale nucleare. Perso per perso, fossi in Putin distribuirei il mio fra Cina e Iran. Così vediamo come se la cava poi il signor Trump e chi lo manovra.

  25. lady Dodi

    Trump non mi delude perchè non mi sono mai illusa troppo sul suo conto. Giusto per non avere la Clinton. Trovo indecente che licenzi un Consigliere o quello si dimetta per una telefonata amichevole. Persino Lavrov e Karry si facevano telefonate amichevoli.


  26. Niente paura, dottor Blondet… Trump non sembra correre questo pericolo, se è vero, come sembra, che giusto ieri ha mandato a dire ai russi che devono restituire la Crimea all’Ucraina. Eccome, no… così la Russia rischia di vedersi soffiare anche il porto di Sebastopoli. Mi scusi, ma una fessata simile nemmeno Obama si è mai arrischiato a pretenderla, fino a prova contraria.
    A me pare che più che come la Raggi, “pannocchia Trump” rischi di finire come Berlusconi, che appena aveva un’idea buona e si arrischiava a proporla si ritrovava con attacchi alle sue aziende in borsa, o con una bella indagine giudiziaria.

  27. lady Dodi

    Non solo Flynn. E’ di ieri sera la notizia che nell’entourage di Trump si stanno dimettendo a frotte.
    Per non parlare dei baci e abbracci di Trump con Xi Jinping, Netanihau e Abe o Abbe il Giapponese.
    Mi scuso per come scrivo i nomi, ma penso si capisca di chi parlo.

  28. lady Dodi

    Voglio lasciare questo articolo con una nota di speranza dopo la delusione che ci ha dato Trump. In California 300.000 persone evacuate per vistose crepe in una diga. E la faglia di Sant’Andrea è sempre lì, in precario equilibrio. Presidente Putin, un’atomichetta sottomarina che le dia una scossetta? Tanto ti accuserebbero comunque anche di questo, no?

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