Col favore delle «Tenebrae»

Di Barbara Tampieri

Commento alla pillola abortiva di Speranza

Ammantandosi di una “evidenza scientifica” che non copre affatto le vergogne di chi la nomina invano ma gliele espone in tutta la loro spudorata pretestuosità ed oscena arroganza, il ministroqualunque di Tuttomenochedellasanità ha stabilito che, causa covid ovviamente, per non intasare reparti ospedalieri ormai per fortuna rientrati nella normale agibilità, l’aborto mediante pillola RU484 potrà essere praticato in day hospital e fino alla 9a settimana di gestazione. Ovvero ingoi la pillola e te ne vai a casa in attesa che faccia effetto. Per fortuna gratuitamente, visto che questo è il parametro che maggiormente interessa al popolo pro-regressista, che non si lamenta di dover rinunciare a curarsi i denti – perché lo Stato non è altrettanto munifico con la bocca rispetto all’utero gravido, ma sulla gratuità dell’aborto non transige.
Il provvedimento viene naturalmente proclamato “legge di civiltà”.
E’ un peccato che gli utili covidioti da riporto non possano cogliere il senso profondamente controiniziatico del considerare civiltà la barbarie della soppressione della vita, ma quello è un piacere che è riservato ai Signori degli Anelli Mancanti.

Con il favore delle Tenebrae quindi, grazie alla comparsa del morbo inafferrabile e proteiforme che tutto rende magicamente possibile, soprattutto il progettino di riprogrammazione in senso regressivo dell’Uomo e del suo allontanamento dall’immagine e somiglianza con Dio, i volonterosi abbattitori di coscienze, infelici o meno, proseguono nella distribuzione di diritti a chi, per usufruirne, dovrà cibarsi di quelli altrui. L’inversione perfetta di quel principio secondo il quale “la mia libertà finisce dove comincia la tua”.
Perché qui è evidente che la libertà della donna comincia dove finisce quella degli altri due vertici del triangolo: uomo e bambino, di fatto decretati come ininfluenti sulla decisione ultima della donna. Nemmeno parti lese, semplicemente inesistenti.

La cosiddetta civiltà del provvedimento consiste quindi nella proclamazione, fallace, come vedremo, della Überfrau e della sua volontà di potenza che si esercita dando non più solo la vita ma anche la morte e forse un giorno solo quest’ultima. La donna accetta quella che di fatto è la sua prossima estinzione in cambio delle lusinghe del matriarcato cosmetico, trasformandosi da Maria a Kali, cedendo ancora una volta al serpente invece di schiacciargli la testa.

Le “leggi di civiltà”, in condizioni ambientali particolari e favorevoli, servono per eliminare embrioni e feti, individui scomodi e costosi, imperfetti, anziani o portatori di occhiali. E’ una costante storica che ogni volta non riusciamo a riconoscere come nefasta e premonitrice di genocidi se non in pochi dotati di luccicanza verso le manifestazioni del Male.

In questo ultimo caso assistiamo alla progressiva trasformazione di una legge che, nata per “eliminare la piaga dell’aborto clandestino” (il famoso “lo facciamo per il tuo bene”) giunge oggi di fatto a lasciare completamente sola la donna con un trauma che in poche saranno in grado di reggere psicologicamente, soprattutto ma non solo le più giovani. Una società che ha fatto loro credere che si tratti solo di “un grumo di sangue” le costringerà a non sapere in quel momento, in bagno e in casa propria, senza la protezione del setting ospedaliero, come e dove materialmente disfarsi di qualcosa che, se di 9 settimane, mi dispiace per voi ma, in mezzo al sangue, assomiglierà terribilmente ad un figlio e che sarà percepito in maniera straziante come tale.

Una società che vorrebbe costringere gli individui all’isolamento, al non guardarsi in volto, a non toccarsi, nel tentativo di cancellarne l’umanità, addestrandoli inoltre alla progressiva ostilità verso la propria progenie, e tutto questo per renderli malleabili come burattini, ben si addice ad una chimera come talismano. Rivelandosi per essere essa stessa, appunto, una chimera.

B.T.

Anche in Francia approvato l’aborto fino al nono mese per motivi di stress psicosociale:

  1.  Loi bioéthique : l’avortement désormais autorisé pour “détresse psychosociale” jusqu’au terme de la grossesse

SOCIÉTÉ

Loi bioéthique : l’avortement désormais autorisé pour “détresse psychosociale” jusqu’au terme de la grossesse

Anche la Francia di Lolito fa l’inchino. Aborto fino al 9° mese in caso di “stress psicosociale” della gestante. Ennesima legge “di civiltà” che, con questi lockdown che mettono a dura prova la resistenza allo stress, risulta provvidenziale per i necrofili globali. Modifica alla legge approvata di notte, con il favore delle Tenebrae. Il regno di Thanatos si fa largo a spallate come un bruto giocatore di rugby infernale ma ho una cattiva notizia: Eros prevarrà. La pulsione opposta e contraria di vita, che sta già espandendosi come una benefica onda di giustizia, sentitela!, raggiungerà una potenza tale da accendere nuove stelle e ricaccerà i demoni all’Inferno.